Pro Vercelli-Livorno 3-3. Occasione sprecata

La sensazione, dopo il pareggio contro la Pro Vercelli, è che il Livorno abbia gettato al vento l’ennesima occasione per fare un salto in avanti in classifica (LA CLASSIFICA). Già perché gli amaranto non riusciti a vincere nonostante aver segnato tre reti contro una squadra che ha raccolto solo una vittoria nel girone di ritorno e priva del suo bomber principe (LA CRONACA). Peccato perché, come sempre, bastava poco per uscire dal Piola con i tre punti in tasca. Di positivo c’è che il Livorno ha lottato fino all’ultimo minuto e ha acciuffato il pareggio quando all’80’ si è trovato immeritatamente sotto. Anche la condizione fisica generale è apparsa leggermente meglio e il punto è stato conquistato in uno stadio dove molte big sono cadute (LE INTERVISTE).

L’assenza di Marchi poteva far pensare ad una Pro Vercelli spuntata in avanti, ma la difesa del Livorno, oggi in formato “Babbo Natale”, ha fatto diventare un fenomeno tale Mattia Sprocati attaccante classe 1992 che quest’anno aveva giocato la miseria di dieci partite segnando solo una rete. La retroguardia in più di un’occasione è apparsa veramente troppo in difficoltà con le verticalizzazioni della Pro Vercelli che hanno creato davvero troppi grattacapi. In attacco invece la soluzione migliore è quasi sempre stata il lancio lungo dalle retrovie. Una soluzione che ha favorito troppo i centrali piemontesi. Non a caso i pericoli sono quasi sempre arrivati con i cross e le palle in profondità. Speriamo che Panucci faccia vedere tutto questo ai giocatori perché gli amaranto hanno un tasso tecnico che gli permette di giocare la palla.

Difesa ballerina – Il match di oggi è stata l’ennesima dimostrazione di come questa squadra in difesa non abbia più quelle certezze di inizio anno. I tre che due anni fa formavano una linea spesso insuperabile, quest’anno stanno rendendo molto al di sotto delle aspettative. Prendete Ceccherini: in A ha tenuto testa ad attaccanti del calibro di Tevez, oggi invece ha sofferto tantissimo Sprocati e l’ammonizione presa dopo neanche venti minuti ne ha condizionato il rendimento. Anche Emerson sembra un altro giocatore. Sono lontani i tempi in cui era un vero regista difensivo.  Anche al Piola le chiusure sono arrivate spesso in ritardo. Speriamo che il gol su rigore possa sbloccarlo. Magari a gennaio invece di andare a prendere Empereur dalla Lega Pro per poi farlo marcire in panchina o in infermeria era meglio qualcuno di esperienza dalla massima serie.

Troppi lanci – Panucci ha ammesso che quando la difesa gioca contro tre attaccanti difficilmente riesce a non lanciare lungo. Questo però complica maledettamente la vita degli attaccanti e oggi ne abbiamo avuto la prova. Finché spiovevano palloni dall’alto, Galabinov non si è reso mai una volta pericoloso. Coly gliele ha prese tutte, ma quando prima Jelenic e poi Siligardi sono arrivati sul fondo e hanno messo la palla in mezzo tutto è cambiato. Nel primo caso è arrivato il pareggio di Maicon, nel secondo solo un miracolo di Russo ha negato la gioia del gol al bulgaro. Stesso discorso per Siligardi: quando doveva rincorrere i palloni non si è mai visto. Alla prima palla servitagli sui piedi ha fatto centro portando avanti i suoi. Ecco, se il Livorno riesce a giocare maggiormente palla al piede costruendo azioni manovrate allora si può pensare in grande, altrimenti saranno dolori.

La reazione – Questa partita sicuramente porta in dote un atteggiamento che nelle ultime uscite non si era mai visto. Prendete le gare contro Cittadella e Bologna: al primo gol subito, il Livorno si è disunito. Al Piola invece è accaduto l’inverso. Dopo il gol lampo di Sprocati, gli amaranto hanno macinato gioco riuscendo a ribaltare il risultato prima con Maicon e dopo con Siligardi. La rete nel finale, ancora di Sprocati, poteva essere una mazzata, ma così non è stato. Nella ripresa infatti Luci e compagni hanno creato molti pericoli dalle parti di Russo che è stato chiamato a fare gli straordinari. Quando poi all’80 Luppi ha segnato la rete del 3-2, in molti hanno pensato “vai è finita”. Invece il Livorno ha tirato fuori gli attributi andando a cercare il pareggio arrivato poi grazie al rigore di Emerson. Ecco da questo dobbiamo ripartire: grinta e cattiveria. La promozione diretta ormai è un discorso quasi chiuso, cerchiamo di prendere un buon piazzamento playoff.

Il tabellino

Pro Vercelli: Russo, Ferri (65′ Germano), Coly, Cosenza, Scaglia, Castiglia, Ronaldo, Scavone, Sprocati (71′ Ardizzone), Di Roberto, Beretta (45′ Luppi). A disp: Viotti, Bani, Liviero, Emmanuello, Belloni, Bunino. All. Scazzola
Livorno: Mazzoni, Ceccherini (45′ Bernardini), Emerson, Lambrughi, Maicon, Luci (77′ Belingheri), Pires, Biagianti, Jelenic, Siligardi, Galabinov (65′ Vantaggiato). A disp: Bastianoni, Gemiti, Empereur, Moscati, Djokovic, Jefferson. All. Panucci
Arbitro: Merchiori di Pescara
Rete: 4′ Sprocati, 10′ Maicon, 25′ Siligardi, 39′ Sprocati, 80′ Luppi, 85′ Emerson (r)
Note: angoli 8-4 per la Pro Vercelli, ammoniti Castiglia, Ceccherini, Biagianti, Scaglia, Ronaldo, espulso Jelenic, recupero 1′ + 5′

Mazzoni 6,5: salva il Livorno come può; suoi gol è esente da colpe.

Ceccherini 4,5: forse una delle sue peggiori prestazioni in amaranto. Ammonito, rischia subito dopo l’espulsione. Soffre maledettamente Sprocati e lascia troppo spazio a Beretta in occasione del 2-2 (45’ Bernardini 6: decisamente meglio rispetto al compagno nonostante non sia al top).

Emerson 5,5: balla anche lui così come tutta la retroguardia. Sul primo gol viene fatto fuori troppo facilmente da Sprocati. Freddo dal dischetto.

Lambrughi 5,5: l’inizio è da brividi con il mancino in palese difficoltà. Con il passare del tempo riesce per fortuna a prendere le contromisure agli attaccanti.

Maicon 5,5: il gol e niente più. Bravo a farsi trovare pronto nell’1-1 ma questo resterà l’unico guizzo di una partita alquanto anonima con zero cross.

Luci 6: il primo tempo è in difficoltà a tenere il centrocampo. Migliora nella ripresa quando cala la spinta della Pro Vercelli e spesso si spinge anche in avanti (72’ Belingheri sv).

Pires 5,5: i piedi e la visione di gioco non mancano, ma troppo spesso appare lento e macchinoso.

Biagianti 6,5: che sia finalmente tornato il giocatore utile del quale il centrocampo del Livorno ha bisogno? Speriamo. Se è in forma può fare la differenza. Bravo a procurarsi il rigore del pareggio.

Jelenic 7: dalla sua parte Ronaldo e Ferri sono spesso in difficoltà. Spinge come un dannato e mette in area cross invitanti. Segnerebbe anche il gol del pareggio ingiustamente annullato dall’arbitro. Espulsione troppo severa.

Siligardi 7: quando è in giornata è difficile da marcare e uno così può far davvero comodo in questo finale di campionato. Da applausi la rete del momentaneo 2-1.

Galabinov 5,5: mettetegli qualche cross in area e le occasioni arrivano. Servitelo con lanci alla “viva il parroco” e allora diventa poco utile anche se l’occasione sprecata prima del cambio grida vendetta (65’ Vantaggiato 5,5: stesso discorso fatto per Galabinov. Se non gli servi palloni giocabili è dura farlo segnare).

All. Panucci 6: raccoglie un pareggio che tutto sommato fa restare il Livorno nel treno playoff. Deve assolutamente aggiustare la difesa e uno con la sua esperienza può farlo.

PRO VERCELLI

Russo 6: rivedibile in occasione del primo gol, si riscatta ampiamente nella ripresa.
Ferri 6: l’esperienza gli consiglia di spingere poco. Quando lo fa però sfiora il gol con un gran diagonale (65’ Germano 5,5: traballa troppo di fronte agli attacchi amaranto.
Coly 6: roccioso e arcigno, il fisico gli permette di avere la meglio sui palloni alti.
Cosenza 5,5: buona partita fino a che non frana addosso a Biagianti causando il rigore del 3-3.
Scaglia 6: a sinistra è una spina nel fianco della difesa amaranto.
Castiglia 6: buoni piedi e geometrie per l’ex Juventus.
Ronaldo 6: alla prima da titolare dopo un grave infortunio. Gli manca il fiato, ma per la Pro è fondamentale.
Scavone 5: quello che si vede meno. Quasi sempre fuori dalle azioni principali
Sprocati 8: non fa rimpiangere l’assenza di Marchi. Due gol, tante belle giocate con la difesa del Livorno sempre in difficoltà (71’ Ardizzone sv).
Di Roberto 5,5: in attacco è quello che non riesce mai a battere a rete.
Beretta 6: solo un miracolo di Mazzoni gli nega la gioia del gol. Entra nell’azione del secondo gol di Sprocati (45’ Luppi 6: ha la fortuna che il suo tiro viene deviato altrimenti non avrebbe mai segnato).
All. Scazzola 6,5: nonostante il ko di Marchi, carica la squadra come si deve e alcune azioni tutte in velocità sono da applausi.

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