Livorno-Modena 1-1. Gli amaranto non sanno più vincere

Un Livorno finalmente maturo riesce a battere il Modena e torna a sperare nei pl… Scusate, questo a regola doveva essere l’esito al triplice fischio dell’arbitro, invece siamo qui a raccontare l’ennesimo pareggio, il quarto consecutivo, di una squadra incapace di avere una continuità di gioco e risultati (LA CRONACA). Era una partita da vincere senza se e senza ma, invece dobbiamo considerarci fortunati ad uscire con un punto il tasca perché, parliamoci chiaro, il Modena ci ha dato una lezione sotto tutti i punti di vista (LA CLASSIFICA). Squadra ordinata in campo, con un’idea di gioco e una grande freschezza fisica. I canarini non sono usciti dal Picchi con i tre punti in tasca soltanto per l’imprecisione dei suoi attaccanti (non ci può pensare sempre Granoche a buttarla dentro). Il Livorno ha mostrato qualche sprazzo di buon calcio, ma quando fallisci almeno due nitide occasioni da rete e poi, nonostante giochi in casa, ti fai schiacciare nella tua metà campo è giusto uscire a testa bassa (LE INTERVISTE).

In tutto questo però c’è una buona notizia: il Livorno ha guadagnato un punto sulle dirette concorrenti ai playoff e ora è ottavo a pari merito con l’Avellino (anche se ha gli scontri diretti a sfavore). Sembra incredibile, ma se il Livorno ha un andamento da lumaca le altre (Perugia e Avellino) lo hanno da tartaruga. Per certi versi sembra di rivivere il finale di campionato dell’anno passato con gli amaranto che, nonostante fossero incapaci di vincere, hanno sperato nella salvezza fino a tre giornate dalla fine. Qui da qualche giornata a questa parte si sta andando più agli altri che in casa nostra. Perché solo in un campionato mediocre come questo una squadra, reduce da sette punti in altrettante partite, può ancora ambire agli spareggi promozione.

Ancora novità – Panucci, come sempre, cambia nuovamente modulo. Dopo il 3-5-1-1 di Perugia ecco il 4-3-1-2 ma, ancora una volta, le scelte iniziali gli danno torno. Il tecnico ha insistito nel mettere Moscati interno di centrocampo e la partita dell’ex Perugia è durata 45 minuti. Pires, apparso in grande difficoltà al Curi, nuovamente davanti la difesa e, suo malgrado, sfortunato protagonista nell’azione del vantaggio emiliano. Da rivedere anche la scelta di schierare in una volta sola Vantaggiato, Galabinov e Jelenic: in questo modo non c’erano più giocatori offensivi che potevano entrare a partita in corso tant’è che gli unici due cambi fatti da Panucci sono stati Djokovic e Luci. Probabilmente per dare alla squadra una sua identità non serve cambiare schema di gioco ogni partita.

Il regalo – Per certi tratti è sembrato di assistere alla partita contro il Perugia. Primo tempo targato amaranto, ripresa in mano agli avversari. A questo però va aggiunto che il Livorno , nei primi 45 minuti, era formato Babbo Natale. Il primo a regalare doni è stato Pires che, con un retropassaggio suicida, ha messo Signori davanti a Mazzoni. Per Granoche è stato una sciocchezza sfruttare poi l’assist al bacio del compagno. Dopo è stato il turno di Galabinov che, in un paio di circostanze e da buonissima posizione, ha calciato malissimo graziando Pinsoglio. Sul bulgaro c’è da spendere però qualche parola in più. D’accordo che il suo atteggiamento fa venire l’orticaria, però al momento è l’unico che da solo si crea due o tre occasioni da rete. L’ultimo regalo del primo tempo lo consegna Vantaggiato che non è riuscito a segnare da zero metri dopo una corta respinta di Pinsoglio.

Il pareggio – La ripresa per fortuna si è aperta con il gol del pareggio di Emerson su punizione. Grandi le proteste dei modenesi per una presunta posizione di fuorigioco di Maicon. L’assistente ha alzato la bandierina, ma l’arbitro ha indicato il dischetto del centrocampo. Forte del pareggio, ci si aspettava un Livorno aggressivo alla ricerca della vittoria, invece è uscito fuori il Modena, bravo ad aspettare il momento giusto per colpire in contropiede. Da uno di questi poteva arrivare il vantaggio ma Garritano prima e Manfrin poi hanno fatto fare bella figura a Mazzoni. Finisce dunque con il Modena che si mangia le mani e il Livorno che esulta, si fa per dire, per il punto guadagnato.

Il tabellino

Livorno: Mazzoni, Bernardini, Emerson, Lambrughi, Maicon, Moscati (45′ Djokovic), Pires (78′ Luci), Biagianti, Jelenic, Galabinov, Vantaggiato. A disp: Cipriani, Empereur, Ceccherini, Gemiti, Strasser, Remedi, Rafati. All. Panucci
Modena: Pinsoglio, Calapai, Gozzi, Cionek, Manfrin (61′ Rubin), Schiavone (84′ Sakaj), Martinelli, Signori (66′ Garritano), Fedato, Nizzetto, Granoche. A disp: Manfredini, Zoboli, Marzorati, Acosty, Ferrari, Besea. All. Melotti
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Rete: 7′ Granoche, 54′ Emerson

Note: angoli 8-4 per il Livorno, ammonito Gozzi, Signori, Lambrughi, Nizzatetto, Vantaggiato, recupero 2′ + 4′

Mazzoni 7: un tempo a guardare, un tempo a parare. Salva almeno tre nitide palle gol.

Bernardini 6: concede poco a Granoche, balla quando lo puntano in velocità.

Emerson 7: oltre al gol del pari, dietro è il più sicuro e uno dei pochi a prender per mano la squadra nel momento di difficoltà.

Lambrughi 6,5: solito compito difensivo svolto con diligenza, mette dentro i cross più interessanti.

Maicon 5,5: da terzino rende poco, meglio quando ha campo per spingere. Ma soffre da matti Fedato.

Moscati 5: un tempo da incubo, sbaglia appoggi facile e non prende mai un’iniziativa (46’ Djokovic 5,5: non scrive la storia del match, ma almeno porta dinamismo).

Appelt Pires 4,5: pesa nel giudizio l’errore che all’ottavo minuto regala il vantaggio al Modena, ma gioca per lunghi tratti sotto tono (78’ Luci sv).

Biagianti 6: in mediana è il migliore, o almeno quello che sbaglia meno.

Jelenic 5,5: sballottato tra centro, destra e sinistra, non trova mai spunti decisivi.

Galabinov 6: discreto primo tempo, è uno dei pochi a trovare la porta. Cala nella ripresa, ma ha sempre addosso la guardia serrata di Gozzi.

Vantaggiato 5,5: due palle buone: una va alta, una su Pinsoglio a mezzo metro dalla porta.

All. Panucci 5,5: squadra spenta e confusionaria per un tempo, con errori da scuola calcio. Sveglia i suoi nell’intervallo, ma dopo il pari il Livorno si affloscia di nuovo e rischia di capitolare. Di questo passo i playoff rischiano di rimanere una chimera.

MODENA

Pinsoglio 6: un paio di parate importanti ma anche una mezza incertezza sul pari amaranto.

Calapai 6,5: spinge molto, soprattutto nel primo tempo, e concede poco all’esterno di casa.

Gozzi 6: duello rusticano con Galabinov, limita l’esuberanza del bulgaro.

Cionek 6: buona prova per il nazionale polacco, concentrato per tutti i novanta minuti più recupero.

Manfrin 6,5: difende bene su Maicon, salva un gol sulla linea e sfiora la rete: il cambio non convince (61’ Rubin 5,5: chiude con affanno le iniziative sulla fascia mancina).

Schiavone 6: prima linea davanti alla difesa, bravo ad avviare l’azione (84’ Sakaj sv).

Martinelli 6: lavoro oscuro ma prezioso a centrocampo, corre anche per i quattro davanti.

Signori 6,5: trequartista dietro Granoche, offre l’assist del vantaggio al “Diablo”(66’ Garritano 5,5: sbaglia a tu per tu con Mazzoni il possibile gol da tre punti).

Fedato 6,5: mezzi importanti, ha fisico e tecnica per fare strada. L’attaccante del Modena che piace di più stasera.

Nizzetto 6: sufficiente, manda in porta Garritano che spreca. Però ha anche molte pause.

Granoche 6,5: puntuale nel timbrare il cartellino della classifica marcatori, serve da punto di riferimento in avanti per i suoi.

All. Melotti 6,5: porta via un punto da Picchi, e contestualmente la sua squadra fa un’ottima figura. Da imputare una cattiva gestione del gioco dopo il vantaggio lampo, il Modena ha dimostrato che giocando a calcio avrebbe potuto ottenere di più dalla trasferta.

Riproduzione riservata ©