Livorno-Carpi 1-1. Rovinata al 58′ la serata di “Gala”
di Riccardo Campopiano e Simone Panizzi
Gautieri rimanda nuovamente l’appuntamento con la prima vittoria al Picchi. Dopo la sconfitta con il Bassano, il Livorno non va oltre l’1-1 con il Carpi (come di consueto potete trovare il link alla fotogallery di Andrea Trifiletti in fondo all’articolo). In una partita che non passerà certo alla storia per la sua spettacolarità (LA CRONACA), gli amaranto hanno mostrato un calo nella ripresa che è stato fatale. Certo, giocare contro una squadra che si difende spesso e volentieri con tutti gli effettivi non è facile, ma da un 4-3-3 come quello di Gautieri (LE INTERVISTE) era lecito aspettarsi qualcosa di più sotto il profilo tiri in porta (due in totale, ndr). Il reparto che ha sofferto maggiormente è stato ancora una volta il centrocampo: manca un giocatore dai piedi buoni che sappia far ripartire l’azione. In questo l’assenza di Emerson è pesata come un macigno. Tra le note positive ci sono Galabinov e Cutolo (subito in palla l’ex Pescara). Lascia più di un dubbio l’aver lasciato in panchina Siligardi.
Gala c’è – Come detto, la partita è stata tutt’altro che spettacolare. Il Carpi, giustamente, è venuto a Livorno con il primo obiettivo di non prenderle. Il 4-3-3 di Castori si trasformava in fase di non possesso in un più prudente 4-5-1 con il solo Mbakogu lasciato in avanti. Il Livorno ha cercato di sfondare più di una volta orizzontalmente, ma è andato a sbattere sempre contro il muro emiliano. Partite del genere vengono sbloccate soltanto con un episodio. Che avviene al minuto 43: rinvio sbilenco di Meola, Poli liscia il pallone servendo di fatto Galabinov che dal centro dell’area di rigore non può sbagliare.
Il calo – Nella ripresa il Livorno tenta di amministrare il vantaggio complice anche un netto calo fisico. Di questo ne approfitta il Carpi che pareggia appena mette il naso nella metà campo avversaria. E’ Mbakogu a sfruttare nel migliore dei modi una bella incursione di Gagliolo sulla sinistra. Il pareggio è una mazzata sugli amaranto che non sono capaci di reagire. L’unico che ci prova fino all’ultimo è Cutolo (tra i migliori in campo), ma il resto della squadra non lo accompagna. Gautieri prova a mischiare le carte inserendo Jelenic, Jefferson e Siligardi, ma il risultato non cambia. Il pubblico applaude al triplice fischio, ma si aspetta di più dalla prossima sfida interna.
Quella panchina – Alla vigilia nessuno avrebbe mai immaginato che Siligardi non partisse nell’undici titolare. “In settimana ho visto meglio Cutolo” dirà Gautieri nel post partita, ma il dubbio viene spontaneo. Non è che il trequartista sia stato risparmiato in vista di una sua imminente cessione? Probabile, visto che nelle ultime ore il Verona sembra essere tornato prepotentemente sull’emiliano. Al suo ingresso in campo, dalla tribuna è partito qualche fischio, segno che qualcosa si è rotto. Nei pochi minuti giocati, si annovera solo una punizione calciata sulla barriera e nulla più. Che questa sia stata la sua ultima partita al Picchi?
Il tabellino
Livorno: Mazzoni, Meola, Bernardini, Ceccherini, Lambrughi, Moscati, Mosquera, Djokovic, Surraco (66′ Jelenic), Cutolo (79′ Siligardi), Galabinov (71′ Jefferson). A disp: Coser, Gemiti, Gonnelli, Maicon, Belingheri, Molinelli. All. Gautieri
Carpi: Dossena, Struna (66′ Inglese), Romagnoli, Poli, Gagliolo, Bianco (88′ Suagher), Porcari, Lollo, Pasciuti (88′ Mbaye), Mbakogu, Letizia. A disp: Guerci, Sabbione, De Silvestro, Embalo, Gatto, Lasagna. All. Castori
Arbitro: Maresca di Napoli
Rete: 43′ Galabinov, 58′ Mbakogu
Note: angoli 5-1 per il Carpi, ammoniti Surraco, Pasciuti, Mosquera, Poli, spettatori 5.832, recupero 0′ + 3′
Mazzoni 6: smanaccia il colpo di testa di Struna, sul gol subito è tradito dalla difesa.
Meola 5: insicuro sia quando deve difendere che quando deve proporre l’azione.
Bernardini 6: difensore solido e a tratti elegante.
Ceccherini 6: schierato centrale nella difesa a quattro si disimpegna bene.
Lambrughi 5,5: molti cross, ma mai precisi. Troppo lontano da Mbakogu sul gol.
Moscati 6: combattuto tra la voglia di attaccare e la necessità di difendere, finisce per fare così così entrambe le fasi.
Djokovic 6: porta fisicità a un centrocampo leggerino, ma deve essere meno pesante nella corsa.
Mosquera 5,5: sicuramente si impegna al massimo, ma più del passaggio semplice non fa.
Surraco 5: gambe ancora poco lucide, non trova mai una giocata utile (66’ Jelenic 5,5: qualcosina in più del compagno, ma sarebbe servito altro per scardinare la difesa ospite).
Galabinov 6,5 (Uomo Partita QuiLivorno): poche palle alte come piacciono a lui, e allora è bravo a sfruttare l’unico errore della difesa ospite per segnare il primo gol in campionato del Livorno. Ha compiuto enormi progressi rispetto alla prima esperienza in amaranto, è un attaccante completo che può colpire di testa come di piede. Ovviamente se la squadra lo asseconda (73’ Jefferson 5,5: venti minuti scarsi, di lui si ricorda solo un contropiede gestito male).
Cutolo 6,5: appena arrivato, ma quando si ha classe nei piedi inserirsi è sempre facile. Suoi i migliori spunti degli amaranto (79’ Siligardi sv: pochi minuti, non quelli che magari si aspettava).
All. Gautieri 5,5: malino anche la seconda al Picchi. Cerca di aprire un varco per un tempo, e se non fosse per lo svarione della difesa del Carpi sarebbe ancora lì a provarci. La squadra cala nella ripresa, e soprattutto non tira mai in porta. Strano considerando che gioca col 4-3-3.
CARPI
Dossena 6: strano a dirsi, ma non è mai stato impegnato.
Struna 6: faccia tosta e buona personalità, Surraco sbatte spesso contro di lui (66’ Inglese 5,5: si piazza sul centro sinistra della mediana, bada soprattutto a coprire).
Romagnoli 6: bel difensore, di testa ne prende tante.
Poli 5: il suo svarione apre la strada a Galabinov.
Gagliolo 6: stenta a star dietro a Cutolo, si riscatta con l’assist del pari.
Bianco 6: lavoro sporco al servizio della squadra (88’ Suagher sv).
Porcari 6,5: presenza notevole nel cuore del centrocampo, randella e imposta.
Lollo 6: bel prospetto, ha senso della posizione e un piede preciso.
Pasciuti 5,5: dei tre davanti è quello che si vede meno(88’ Mbaye sv).
Mbakogu 6,5: sfrutta l’unica palla buona, ma vale un punto per il Carpi.
Letizia 6: parte alto a destra, poi scala come esterno basso con la solita diligenza.
All. Castori 6,5: parte molto coperto, con fino a dieci uomini dietro la linea della palla. Il fortino regge finché a tradire non è il suo difensore. Alza la squadra nella ripresa e chiude portando in Emilia un punto meritato.
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