Il Livorno stende il poker (4-2). La cura Gelain funziona

di Riccardo Campopiano e Simone Panizzi

Chi si chiedeva se l’esonero di Gautieri portasse i risultati sperati, per ora deve solo lustrarsi gli occhi. Sei punti in due partite (tre con la capolista Carpi), sei gol fatti e un gioco che finalmente ha un senso (LA CLASSIFICA). La cura Gelain in queste prime partite sembra dare i frutti. Sarebbe ingiusto gettare la croce addosso all’ex tecnico campano, ma questo Livorno sembra tutta un’altra storia rispetto a quello visto nel girone di andata. E’ bastato un semplice cambio di modulo per far rinascere una squadra che si stava spegnendo lentamente (LA CRONACA). Il 3-4-3 di Gelain che in fase di non possesso diventa un 5-3-2 si sta dimostrando vincente. La partita contro il Brescia forse era anche più difficile di quella con il Carpi, ma il Livorno esce con tre punti in tasca, il terzo posto in solitaria e la convinzione che ora veramente se la può giocare con tutte (LE INTERVISTE).

Il 4-2 finale è figlio delle mosse azzeccate dall’allenatore. Il continuare a dare fiducia a Jelenic, lo schierare Siligardi nel suo ruolo e dare maggiore spazio ai centrocampisti hanno messo in croce la squadra emiliana. Il primo è stato tra i migliori in campo e il gol dell’1-1 è solo la ciliegina sulla torta. L’ex Padova ha fatto l’esterno nel tridente salvo rientrare non si sa quante volte per dare una mano ai difensori. La freccia emiliana invece non deve più rientrare sul sinistro per cercare di inquadrare la porta e il tocco sull’assist di Vantaggiato è da vedere e rivedere. Molto bene il debutto di Pires: non velocissimo, ma con una visione di gioco lucida. Non ha fatto rimpiangere Luci e Gelain sembra aver trovato il regista basso che tanto andava cercando. Bene anche Djokovic: quando non deve fare sia l’esterno che l’incontrista ha potuto dare il meglio di sé e la rete finale è il giusto premio ad una partita tutto cuore.

Sotto e rimonta – Gelain all’ultimo minuto deve rinunciare a Luci (infortunio), spazio a Pires nel ruolo di regista. Gonnelli sostituisce lo squalificato Ceccherini, per il resto l’allenatore conferma gli stessi di Carpi. L’inizio però è tutto di marca lombarda con Corvia che sfrutta un’invenzione di Caracciolo per portare avanti i suoi. Sotto di una rete, il Livorno cambia marcia e nel giro di un quarto d’ora ribalta tutto con Jelenic prima e Siligardi poi. Gli amaranto sembrano in controllo del match e dalle parti di Mazzoni non arrivano pericoli. Gelain è soddisfatto e anche Spinelli in tribuna applaude.

La paura – La ripresa comincia come meglio non si potrebbe: Gonnelli di testa porta a tre le marcature. Sembra fatta, ma il Brescia non è domo e con Sestu riapre i giochi. Questo è il momento più difficile della partita. I lombardi riprendono coraggio e si riversano in area di rigore alla disperata ricerca del pareggio. Il centrocampo amaranto soffre, ma Gelain non ha uomini da inserire in quel reparto. L’unico sarebbe Gemiti, ma si tratterebbe di una vera e propria forzatura. Il Livorno si schiaccia nella propria area di rigore senza però correre grandi pericoli. Il tecnico amaranto cambia l’attacco per dare nuova verve, ma Galabinov e Cutolo non si trovano come dovrebbero.

La sicurezza – Spinelli in tribuna soffre, così come tutti i tifosi presenti al Picchi. La paura di una incredibile rimonta sembra prendere il sopravvento, ma un contropiede partito da Cutolo e finalizzato con un missile sotto la traversa da Djokovic riporta la calma. Per il croato si tratta della seconda rete in campionato. Curiosamente la prima avvenne sempre contro il Brescia nel match di andata. Finisce con il classico tuffo sotto la curva e una sensazione piacevole: il Livorno è rinato e ha messo Bologna e Carpi nel mirino.

Il tabellino

Livorno: Mazzoni, Gonnelli, Emerson, Bernardini, Moscati, Pires, Djokovic, Lambrughi (85′ Gemiti), Siligardi (74′ Cutolo), Vantaggiato (62′ Galabinov), Jelenic. A disp: Bastianoni, Stoppini, Molinelli, Rafati, Cutolo, Jefferson. All. Gelain
Brescia: Arcari, Zambelli (87′ Razzitti), Caracciolo Ant., Lancini, H’Maidat, Scaglia, Bentivoglio, Quaggiotto (74′ Morosini), Sestu, Corvia (79′ Valotti), Caracciolo. A disp: Andreacci, Bruno, Coly, Gargiulo, Ragnoli, Bertoli. All. Giunta
Arbitro: Maresca di Napoli
Rete: 6′ Corvia, 15′ Jelenic, 28′ Siligardi, 54′ Gonnelli, 58′ Sestu, 89′ Djokovic
Note: angoli 8-2 per il Brescia, ammoniti Emerson, Mazzoni, And Caracciolo, recupero 0′ + 6′

Mazzoni 6: reattivo tra i pali, qualche incertezza in uscita.

Gonnelli 6,5: primo gol (di testa) con la maglia del Livorno, sfrutta al meglio una palla da fermo. Dietro tiene botta contro vecchie volpi della categoria.

Emerson 6,5: dirige il traffico dietro, l’area amaranto nella ripresa sembra il raccordo anulare. Sua la punizione da cui nasce il tris amaranto.

Bernardini 5,5: il lato debole della difesa. Si lascia scappare (con Moscati) Corvia, poi ha altre incertezze.

Moscati 6: partenza lenta, Corvia lo semina. Prende tono col passare dei minuti e inscena un bel duello con Scaglia.

Appelt Pires 6,5: debutto ok, a qualcuno ricorda il Passoni dei bei tempi. Ritmo lento ma ottima visione di gioco, primi 45’ perfetti. Cala dopo l’intervallo ma è bene che metta minuti nelle gambe.

Djokovic 7 (Uomo Partita QuiLivorno): partita da tuttocampista. Esegue ottimamente le due fasi, lo trovi ad aiutare la difesa e in un amen a concludere l’azione. Spegne le ultime velleità del Brescia con una sassata da fuori area sotto l’incrocio.

Lambrughi 6: molto ispirato quando deve attaccare, peccato manchi spesso il cross decisivo. Dietro non rischia, sull’unica disattenzione viene punito da Sestu (85’ Gemiti sv)

Siligardi 6,5: movimento perfetto a tagliar dentro, è suo il gol del sorpasso.  Si sbatte, gioca molto al servizio della squadra (74’ Cutolo 5,5: entra con la voglia di strafare, finisce per mangiarsi un gol davanti ad Arcari).

Vantaggiato 6: partita di sacrificio, a far spallate tra i centrali. Solo l’assist per Siligardi vale la sufficienza piena (62’ Galabinov 6: mezzora intensa e nel vivo del gioco, dentro col piglio giusto).

Jelenic 7: seconda gioia in stagione dopo quella col Catania, sfrutta la frittata della difesa ospite. Confusionario ma generoso, corre per sé e per i compagni.

All. Gelain 6,5: seconda vittoria su due partite da allenatore del Livorno. Partenza lenta, ma la squadra ha un’identità e non si scompone, ribaltando il risultato. Netto calo fisico a metà ripresa, ma forse era solo paura di perdere i tre punti.

BRESCIA

Arcari 6: tradito dalla difesa, sicuro sulle conclusioni nello specchio.

Zambelli 5: colpevole sul pari del Livorno, esita nel prendere iniziative (87’ Razzitti sv).

Caracciolo Ant. 4,5: un disastro, insicuro e votato a combinare svarioni.

Lancini 5,5: i gol su azione del Livorno nascono tutti sul centro destra.

Scaglia 5,5: soffre gli spunti di Siligardi ma senza affondare del tutto.

Sestu 6,5: vivace soprattutto nel primo tempo, nella ripresa dopo il gol si spenge.

H’Maidat 6: preso atto che è un classe ’95, dimostra discreta personalità e visione di gioco.

Quaggiotto 5,5: entra nell’azione del secondo gol dei suoi, ma è un lampo in una partita grigia (74’ Morosini 5,5: dentro nel finale, non si nota).

Bentivoglio 5: dovrebbe essere il giocatore che lega centrocampo e attacco, rimane tale solo nei piani di Javorcic.

Corvia 6,5: concreto nel realizzare la prima palla buona, impegna la difesa di casa (80’ Valotti sv).

Caracciolo And. 6,5: entra volente o nolente in tutte le azioni importanti delle Rondinelle.

All. Javorcic 5,5: discreta organizzazione di gioco, ha colpe limitate se la difesa è disattenta e pasticciona. Prova il tutto per tutto nel finale ma senza fortuna.

Riproduzione riservata ©