Catania-Livorno 1-1. Pari all’ultimo respiro

Il Livorno sembra essersi abbonato ai pareggi. Con questo fanno cinque di fila e fa rabbia pensare che, nonostante questo andamento, gli amaranto siano ancora in piena corsa playoff (LA CLASSIFICA). Sarebbero bastati un paio di successi in più e a quest’ora si poteva parlare di un’altra stagione (LA CRONACA). Invece siamo qui a sperare che gli altri non ci sorpassino. Inutile stare a sottolineare come l’orecchio andrà ad Avellino per la sfida contro il Pescara. Tuttavia per il proseguo del campionato saranno fondamentali le prossime due partite interne contro Entella e Vicenza (LE INTERVISTE).

Il pareggio comunque è un risultato più che meritato per il Livorno che ha subito gol nell’unico vero pericolo creato dal Catania. Per il resto, specie nella ripesa, è stato un monologo da parte degli amaranto che, a differenza delle altre prestazioni, non si sono fatti schiacciare e hanno cercato il gol fino all’ultimo minuto. Qualcosa è ancora da rivedere, ma per una volta vogliamo provare a essere ottimisti e sperare che quello di oggi sia il punto di partenza per le ultime tre partite. Giocando con questo agonismo non dovrebbe essere difficile agganciare i playoff.

Scelte presidenziali – Alla vigilia, c’era grande curiosità nel vedere lo schieramento del Livorno dopo le dichiarazioni di Spinelli  nel post gara contro il Modena dove il presidente “ordinava” al mister di schierare Luci e Djokovic e di mandare in panchina Pires. La volontà del patron è stata in parte esaudita visto che il capitano ha preso il posto dell’ex Pescara mentre il biondo mediano è entrato a partita in corso in favore di Moscati. E qui occorre una piccola tirata d’orecchie al mister perché insistere nello schierare il livornese come interno di un centrocampo a cinque è una mossa che ancora non capiamo. E il continuo cambio con Djokovic ne è la prova. Purtroppo l’ex Perugia da quando è andato via Gautieri sembra aver perso la bussola e non riesce a trovare la giusta posizione per rendere al meglio.

Il solito errore – Il Catania, in questa partita, poteva segnare solo e soltanto su una dormita della difesa. Un po’ come è successo a Bologna. E questa è avvenuta puntualmente al 19’ quando Coppola ha verticalizzato per Mazzotta, bravo a servire Sciaudone dopo la respinta di Mazzoni. Questa, oltre ad un tiro di Castro da fuori area, resterà l’unica vera azione degli etnei. Che una volta in vantaggio si preoccupano soltanto di difendere l’1-0. Il Livorno però, nel primo tempo, non è stato in grado di attaccare con la giusta grinta e Terraciano non si è dovuto mai sporcare i guantoni. Jelenic e Vantaggiato infatti non sono stati in grado di duettare così come avvenuto a Perugia.

L’orgoglio – Panucci attende fino al 68’ prima di potenziare il suo attacco con l’ingresso di Galabinov per Gemiti. La prova del bulgaro però sarà ancora una volta incolore. Fortuna per lui che ci pensano i suoi compagni a riversarsi nell’area di rigore. Sono i minuti finali a regalare le maggiori emozioni. Gli amaranto provano in tutti i modi a segnare, ma è soltanto al 50’ che avviene il miracolo. Luci infatti viene steso da Schiavi e, nonostante le proteste degli etnei, è rigore. Vantaggiato si sblocca e pareggia i conti. Perdere sarebbe stata una punizione davvero troppo eccessiva.

Il tabellino

Catania: Terraciano, Belmonte (57′ Gyomber), Schiavi, Sauro, Mazzotta, Rinaudo, Sciaudone, Coppola, Rosina (68′ Capuano), Castro, Maniero (83′ Chrapek). A disp: Ficara, Escalante, Martinho, Rossetti, Odjer, Barisic. All. Marcolin
Livorno: Mazzoni, Bernardini, Emerson, Ceccherini, Maicon, Moscati (73′ Djokovic), Luci, Biagianti, Gemiti, Jelenic (66′ Galabinov), Vantaggiato. A disp: Cipriani, Empereur, Ceccherini, Strasser, Belingheri, Rafati, Pires. All. Panucci
Arbitro: Mariani di Aprilia
Rete: 19′ Sciaudone, 94′ Vantaggiato (r)
Note: angoli 9-3 per il Livorno, ammonito Belmonte, Luci, Rinaudo, Schiavi, Mazzotta, Castro, recupero 2′ + 5′

Mazzoni 6: inoperoso per gran parte della partita, nulla può sul gol dove Mazzotta gli si presenta da solo nell’uno contro uno.

Bernardini 6,5: il migliore della retroguardia. Vince il duello a distanza con Maniero.

Emerson 6: anche lui gioca una partita senza particolari errori. Alcune punizione che colpiscono in pieno la barriera però sono da rivedere.

Lambrughi 6,5: ormai ha trovato la sua posizione ideale nei tre della difesa tant’è che viene preferito sempre a Ceccherini. Dà l’impressione di essere uno dei pochi a metterci l’anima.

Maicon 5: riesce nell’impresa di spingere meno di Gemiti e come aggravante si perde clamorosamente Mazzotta nell’azione da gol del Catania.

Moscati 5: se per ogni passaggio sbagliato avesse un aumento di stipendio a quest’ora guadagnerebbe più di Messi. L’unico miglioramento rispetto alla prova con il Modena sono i minuti giocati. Ne aveva fatti solo 45 (73’ Djokovic sv).

Luci 5,5: schierato titolare grazie alla chiamata dall’alto (Spinelli), davanti alla difesa fa una fatica tremenda sia a impostare l’azione che a contenere le avanzate avversarie. Mezzo punto in più per il rigore conquistato alla fine.

Biagianti 6,5: conferma il suo ottimo momento di forma. Se non si rompesse almeno una volta al mese sarebbe un giocatore più che prezioso per la categoria.

Gemiti 6: lo vedi giocare e dici “ma è veramente lui?”. Una spina costante nella difesa etnea, peccato che i suoi cross si perdano nel vuoto dell’area di rigore avversaria (66’ Galabinov 5: doveva offrire un supporto a Vantaggiato, ma gironzola per l’attacco senza un vero e proprio motivo).

Jelenic 6: schierato prima trequartista poi esterno. E’ l’unico che forse corre per tutta la partita senza mai fermarsi.

Vantaggiato 5,5: non basta l’aver trasformato il rigore per meritare la sufficienza. D’accordo che è isolato in accatto, ma di pericoli creati non si vede l’ombra se non con tiri da fuori area.

All. Panucci 6: acciuffa il pareggio all’ultimo secondo e continua nella sua piccola serie positiva. Le scelte iniziali però sono ancora contro di lui.

CATANIA

Terraciano 6: bucato soltanto dal rigore di Vantaggiato.
Belmonte 6: si trova davanti un Gemiti versione avanti tutta e deve per forza coprire (57’ Gyomber 6: torna a prendere confidenza con il campo dopo un lungo stop. Prova sufficiente).
Schiavi 5: partita perfetta fino al minuto 94’ quando abbatte ingenuamente Luci causando il rigore dell’1-1.
Sauro 6: a differenza del compagno non sbaglia praticamente mai.
Mazzotta 6,5: corre e spinge a più non posso. Mette lo zampino nel gol dell’1-0.
Rinaudo 6: muscoli e geometrie per il centrocampo etneo.
Sciaudone 6,5: prefetto negli inserimenti come testimonia il gol segnato.
Coppola 6: un unico lampo, il lancio che avvia l’azione della rete. Poi fa fatica a reggere il campo.
Rosina 5,5: la classe non gli manca, ma oggi, a parte qualche giocata, non riesce mai a essere pericoloso (68’ Capuano 6: in difesa non corre particolari pericoli).
Castro 5: il suo nome viene scandito dal telecronista pochissime volte segno che la sua partita è incolore.
Maniero 6: unica vera punta di ruolo, sfiora il gol in un paio di circostanze nella ripresa (83’ Chrapek sv).
All. Marcolin 6,5: ha rivitalizzato il Catania. Non vince questa partita soltanto per un fallo all’ultimo secondo, ma si merita la riconferma per la prossima stagione.

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