Avellino-Livorno 2-1. Amaranto con poche idee, beffati nel finale

Fino al minuto 87 un autogol, Mazzoni e l’arbitro Nasca avevano tenuto a galla il Livorno che sperava di strappare un punto dalla trasferta di Avellino (LA CRONACA). Poi ci ha pensato Comi a stravolgere tutto regalando la vittoria agli irpini e gettando nel baratro gli amaranto e Gautieri (LA CLASSIFICA). La cui panchina al momento scricchiola in modo pericoloso. Già dopo la vittoria con il Varese, Spinelli non era contento del suo allenatore, figuriamoci adesso. Al Partenio è arrivata una prestazione scialba sotto tutti i punti di vista. La differenza in campo l’ha fatta una cosa che al momento al Livorno manca: la grinta. Bastava guardare negli occhi i giocatori di Rastelli per capire che volevano vincere più di ogni altra cosa al mondo. Gli amaranto sono apparsi stanchi e per certi versi svogliati e hanno subito una vera e propria lezione dagli avversari (LE INTERVISTE).

A Gautieri gli si può imputare tante cose, ma c’è da fare una premessa: il Livorno, specie a centrocampo, ha una rosa ridotta all’osso. In attacco non mancano le alternative e qui il tecnico ha le sue colpe perché con Surraco e Jelenic ha di fatto regalato un uomo vista la prova dei due. Bene Vantaggiato, male Galabinov. Il bulgaro doveva essere l’uomo in più ma per il momento sta vedendo più la panchina che il campo. Quando entra non sembra aver voglia di spaccare il mondo e si limita al compitino. Se serve una svolta a tutto tondo a partire dall’atteggiamento con il quale i giocatori scendono in campo.

Povero centrocampo –  Inutile starci a girare intorno, al momento ci sono soltanto tre centrocampisti abili e arruolabili: Mosquera, Biagianti e Djokovic. Questi sono e saranno sia nel 4-3-3 che in un ipotetico 3-5-2. In panchina c’era solo Luci che però non può ancora scendere in campo. Come si può pensare di cambiare tutto questo? Semplice, non si può. Gautieri non è un mago quindi non può far apparire un centrocampista dal nulla e deve arrangiarsi con quello che ha. Mosquera è bravo, ma non sa né dettare i tempi né far partire l’azione. Idem per Biagianti e Djokovic. Sono tutti incontristi. Logico quindi che in questo modo gli attaccanti devono inventarsi da soli le giocate. L’errore qui è a monte e riguarda, stranamente, Spinelli. Nell’ultimo giorno di mercato serviva come il pane un centrocampista. Non si chiedeva Xabi Alonso, ma uno alla Luci.

Avvio dolce – E pensare che sul finire del primo tempo il Livorno era secondo in classifica dietro al Perugia grazie ad un autogol alquanto goffo di Bittante su cross di Cutolo. Questo “regalo” poteva e doveva dare lo slancio al Livorno per giocare una partita attenta e ripartire in contropiede. Purtroppo questi spesso e volentieri non sono riusciti per un errore di troppo nell’ultimo passaggio. Mazzoni ha dovuto fare gli straordinari, ma tutto sommato al termine dei primi 45 minuti il risultato era giusto.

Gioia Avellino – Gli irpini hanno avuto il merito di crederci fino all’ultimo. Emblematico Castaldo che una volta segnato il gol del pareggio è andato subito a prendere il pallone perché credeva nella rimonta. E ha fatto bene perché i lupi hanno attaccato a testa bassa per tutto il secondo tempo correndo solo un brivido con Vantaggiato, ben fermato da Gomis. Alla fine le tante mischie che si sono create davanti a Mazzoni (oggi  migliore in campo) hanno portato Comi a firmare il vantaggio. Serve un cambio di marcia, ma se esonero sia per favore niente scommesse tipo Panucci. Serve uno che conosca la categoria.

Il tabellino

Avellino: Gomis, Ely, Pisacane, Vergara, Schiavon, Soumare (70’ Arini), Kone (74’ Angeli), Bittante, Zito, Castaldo, Pozzebon (50’ Comi). A disp: Frattali, Petricciuolo, Schiavon, Filkor, D’Attilio, Arrighini, Comi. All: Massimo Rastelli.

Livorno: Mazzoni, Emerson, Bernardini, Moscati, Gemiti, Mosquera, Biagianti, Djokovic, Vantaggiato (84’ Siligardi), Cutolo (65’ Galabinov), Surraco (55’ Jelenic). A disp: Coser, Gonnelli, Maicon, Belingheri, Luci, Jefferson. All: Carmine Gautieri.

Arbitro: Luigi Nasca di Bari

Reti: 14’ Bittante (a), 59’ Castaldo, 88’ Comi

Angolo: 12-4 per l’Avellino, ammoniti Comi, Biagianti, recupero 2’+ 4’

Mazzoni 7  (uomo partita Quilivorno.it): finché può tiene a galla il Livorno con parate fondamentali. Si deve arrendere soltanto quando gli attaccanti gli tirano da zero metri.

Moscati 6: quando deve attaccare è a suo agio, meno nel difendere e il duello perso con Comi in occasione del pareggio dell’Avellino ne è la riprova.

Emerson 6,5: si è rivisto il giocatore ammirato ai tempi di Nicola. Sicuro e lucido in tutte le chiusure, va vicino al gol con i suoi siluri di sinistro.

Bernardini 5,5: soffre maledettamente i centimetri di Castaldo e chiude in ritardo sull’attaccante che lo brucia firmando l’1-1.

Gemiti 6: altra buona proba per l’italo-tedesco. Rispetto al match con il Varese si preoccupa maggiormente di difendere, ma dalla sua parte non si passa.

Mosquera 6: la solita partita tutta grinta del colombiano. Purtroppo non ha i piedi per impostare l’azione, altrimenti sarebbe il giocatore perfetto per la zona mediana.

Biagianti 5,5: sembra piano piano tornare sui suoi livelli. Ma purtroppo spesso e volentieri le sue partite durano un’ora e poi sparisce.

Djokovic 5,5: nel primo tempo regge bene l’urto, ma quando nella ripresa l’Avellino ingrana la quinta va in affanno.

Surraco 5: schierato a sorpresa nel tridente offensivo, non riesce mai a rendersi pericoloso (55’ Jelenic 5: non un grande impatto sulla partita quello dell’ex Padova che nel tridente offensivo non si vede mai).

Vantaggiato 6: se tutto il Livorno giocasse con la sua grinta sarebbe la squadra più combattiva della serie B. Lotta e combatte su ogni pallone e solo Gomis gli nega la gioia del gol (84’ Siligardi sv).

Cutulo 6: suo il cross dal quale nasce il momentaneo vantaggio. Spesso e volentieri tiene in ansia l’intera difesa campana (65’ Galabinov 5: da un giocatore come lui ci si aspetta molto di più. L’impressione è che il bulgaro giochi senza la giusta cattiveria. Solo una buona sponda un più di mezz’ora).

All. Gautieri 5: il gioco proprio non c’è. Anche oggi squadra che è sembrata spaccata in due. Purtroppo a centrocampo mancano i ricambi e a lungo andare questo deficit si fa sentire.

AVELLINO

Gomis 6,5: chiamato in causa solo una volta su Vantaggiato e risponde con un grande intervento.
Ely 6: sicuro e preciso in tutte le chiusure.
Pisacane 6: stesso discorso fatto per il compagno di squadra.
Vergara 5,5: alcuni suoi anticipi fanno correre più di un brivido a tutti gli spettatori del Partenio.
Schiavon 6,5: tra i migliori a centrocampo. Detta i tempi e avvia l’azione.
Soumare 6: confusionario ma anche efficace quando deve attaccare gli spazi (70’ Arini sv).
Kone 6,5: in questa categoria ci sta stretto. Forza, qualità e idee di gioco. Un lusso per l’Avellino (74’ Angeli sv).
Bittante 5: giocasse nel Livorno il voto sarebbe 7 per la precisione del colpo di testa. Peccato che sbaglia porta.
Zito 6,5: a sinistra non smette mai di spingere. Sforna non si sa quanti cross. Mancino magico il suo.
Castaldo 7,5: c’è poco da dire. Fa tutto lui: incita i compagni, riapre la partita. Un esempio per tutti.
Pozzebon 5: preferito in attacco a Comi, la scelta si rileva sbagliata (50’ Comi 7: assist per il gol di Castaldo e rete che vale i tre punti. Cosa gli si vuole chiedere di più?).
All. Rastelli 7: indovina tutti i cambi. Il suo Avellino vola in classifica e ha un carattere e una grinta da far invidia.

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