Spezia-Livorno 3-0. Amaranto a Picco
Si pensava che la partita di Frosinone fosse servita da lezione e che le brutte figure erano soltanto un ricordo. Invece in una delle partite più sentite della stagione arriva, forse, la peggiore prestazione stagionale. Il 3-0 finale (LA CRONACA) la dice lunga sulla partita con Chichizola impegnato soltanto una volta da Jelenic. No, così proprio non ci siamo. Gelain aveva chiesto una prova di carattere e contava che questa potesse essere la gara della svolta. Dovrà ricredersi perché il Livorno visto oggi non fa paura a nessuno (LE INTERVISTE). Cosa sta succedendo alla squadra? Possibile che dopo un tempo le gambe no girino più? Possibile avere una Ferrari che non riesce a superare i 40 chilometri orari? (LA CLASSIFICA)
Quando la partita conta ed è contornata da una grande attesa, il Livorno sembra non reggere il peso. Era già successo contro l’Avellino nel match del centenario. Passi la sconfitta ingiusta, ma dopo la squadra non si è ripresa da quella batosta. Il rischio è che ora tutto peggiori perché un 3-0 maturato in questo modo contro una diretta avversaria per i playoff come lo Spezia pesa come un macigno. La domanda viene spontanea: Gelain rischia? Spinelli in tribuna era nero come la pece. Già la panchina di Gelain era traballante dopo Avellino, figuriamoci adesso. In quel caso il tecnico ebbe fortuna che si giocava dopo quattro giorni e quindi non c’era il tempo per un avvicendamento. Adesso invece c’è più di una settimana dalla prossima partita e quindi non è escluso un nuovo ribaltone. La palla passa in mano al presidente che, per il momento, sembra intenzionato a confermare il tecnico, ma conoscendolo la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo.
Le colpe di Gelain – Dispiace, ma il tecnico finisce, nuovamente, sul banco degli imputati. L’assenza di Pires è stata pesante da colmare, ma inserire dal primo minuto Strasser (fermo da otto mesi) in una partita così importante e contro un avversario che correva il doppio di te non è stata una mossa azzeccata. Moscati ha sofferto dall’inizio alla fine: mai un cross degno di nota e costantemente saltato da Situm o chi per esso eppure è rimasto in campo per 90’. Vantaggiato in avanti sembra intoccabile. Lui è e deve essere l’attaccante titolare, ma è palese che necessiti di almeno un turno di riposo. Galabinov sembra un oggetto estraneo e continua a non vedere il campo neanche quando la situazione lo necessita. Se Gelain continuerà la sua avventura a Livorno deve assolutamente leggere meglio le partite.
Le colpe di Spinelli – Sarebbe facile imputare tutte le colpe all’allenatore, ma se il Livorno è arrivato in questo stato ad una partita così importante le responsabilità sono anche di Spinelli. In estate è stato bravo, bravissimo a non cedere alle offerte per Galabinov, Siligardi, Ceccherini… E si pensava: “Magari avrà capito la lezione e punta veramente alla serie A”. Fino al 30 gennaio eravamo tutti felici del marcato perché al Livorno mancava un regista e Pires aveva colmato questo vuoto. Servivano un centrocampista e un esterno ma l’ultimo giorno di mercato poteva ancora regalarceli. Invece è arrivata la cessione di Cutolo (tra i migliori) per Rivas (panchinaro fisso). Nella zona mediana è arrivato Strasser, fermo da otto mesi, mentre sulla corsia sinistra ecco il semi sconosciuto Empereur, ancora in infermeria. E qui la frittata è fatta: il Livorno è uscito indebolito e senza i giusti ricambi. Davvero peccato perché a questa squadra bastava poco affinché potesse lottare per i primi posti.
La partita – Sul match c’è veramente poco da dire (per i livornesi). È stato un dominio ligure dal primo fino all’ultimo minuto. Mazzoni quando ha potuto ha salvato la baracca, ma alla fine ha dovuto comunque raccogliere tre palloni dal fondo al sacco. Lo Spezia ha fatto quello che voleva e sono bastate un paio di incursioni di Situm per mandare in tilt l’intera retroguardia amaranto. Quando poi nella ripresa Strasser ha perso un pallone al limite dell’area e Giannetti ha portato avanti i suoi si è subito capito che la partita era persa. Infatti dopo neanche due minuti Catellani ha raddoppiato e al 65’ Situm ha firmato il 3-0. Partita finita, ma lo Spezia è sembrato un gigante che si divertiva con la sua preda. L’unico guizzo è arrivato da Jelenic ma da due passi non è riuscito a segnare il gol della bandiera. Finisce con il Livorno contestato ancora una volta con i giocatori chiamati ad un chiarimento sotto il settore ospiti.
Il tabellino
Spezia: Chichizola, Milos, Datkovic, Bianchetti, Migliore, Brezovec, Juande, Angel (76′ Bakic), Situm (68′ Cisotti), Catellani, Giannetti. A disp: Nocchi, Madonna, Luna, Valentini, Canadija, Kvrzic. All. Bjelica
Livorno: Mazzoni, Ceccherini, Emerson (46′ Gonnelli), Bernardini, Moscati, Strasser (55′ Jelenic), Luci, Djokovic, Lambrughi, Siligardi, Vantaggiato. A disp: Bastianoni, Gemiti, Belingheri, Maicon, Rivas, Jefferson, Galabinov. All. Gelain
Arbitro: Maresca di Napoli
Rete: 50′ Giannetti, 53′ Catellani, 64′ Situm
Note: angoli 8-5 per lo Spezia, ammoniti Lambrughi, Ceccherini, Catellani, Juande, Datkovic, recupero 1′ + 3′
Mazzoni 6: tiene a galla il Livorno finché può, poi anche lui deve arrendersi ai numerosi attacchi dello Spezia.
Ceccherini 5: spaesato. Anche lui quando deve affrontare Situm va nel pallone e l’ammonizione nel primo tempo ne condiziona la partita.
Emerson 6: finché la condizione fisica regge è lui a comandare la difesa anche se qualche amnesia sulle palle inattive c’è (46’ Gonnelli 5: entra suo malgrado nell’azione del 2-0 con un rimpallo sfortunato che mette Catellani davanti a Mazzoni).
Bernardini 5,5: quando passa al centro dopo l’uscita di Emerson il Livorno prende tre gol. Anche lui annaspa così come il resto della squadra.
Moscati 4: sembra irriconoscibile rispetto alla prima parte di stagione. È vero che il ruolo è cambiato, ma l’ex Perugia non indovina più una partita. Soffre Situm e sbaglia tutti i cross possibili
Strasser 5: torna a calcare un campo da gioco a otto mesi dall’ultima volta. Si vede che la condizione non c’è e purtroppo perde il pallone che dà il via al vantaggio spezzino (55’ Jelenic 5,5: buona corsa, ma quando deve segnare soffre della “sindrome di Biagianti” sbaglia clamorosamente).
Luci 5: come ha detto lui stesso, non riesce a trovare la giusta continuità. Dopo l’ottima prova contro la Ternana ecco un deciso passo indietro.
Djokovic 4,5: si è infortunato nel suo momento migliore. Deve ritrovare la giusta condizione anche perché servono maledettamente la sua grinta e corsa.
Lambrughi 6: si conferma ancora tra i migliori. È l’unico che non viene costantemente saltato e vince il duello a distanza con Milos.
Siligardi 5: quando anche uno come lui gira a vuoto e non trova mai la giocata allora sono veramente dolori. Stecca il buon Luca che su questo campo non è proprio fortunato.
Vantaggiato 5: probabilmente al momento giocherebbe anche se fosse sulle stampelle. Deve assolutamente rifiatare perché per il rush finale serve un Vantaggiato in piena forma.
All. Gelain 5: dispiace, ma il buon Ezio sbaglia ancora la formazione iniziale. La squadra sembra sulle gambe, ma su questo lui non ci può fare niente.
SPEZIA
Chichizola 6,5: una sola parata ma che da sola vale il prezzo del biglietto.
Milos 5,5: il peggiore dei suoi se così si può dire. Tenta di superare Lambrughi ma perde costantemente il duello.
Datkovic 6: partita ordinata la sua visto che l’attacco del Livorno oggi non gira.
Bianchetti 6: stesso discorso fatto per il compagno di squadra.
Migliore 6: si preoccupa soltanto di difendere la posizione, missione compiuta.
Brezovec 6,5: si infila spesso e volentieri nella difesa del Livorno con tanta facilità ma gli manca il guizzo vincente.
Juande 6: è quello che si vede meno, ma il suo lavoro sporco a centrocampo è pregevole.
Angel 7: una spina nel fianco sia a destra che sinistra. Impossibile prenderlo (76’ Bakic sv).
Situm 8: entra in tutte le azioni e da solo mette in ansia l’intera retroguardia amaranto (68’ Cisotti 6: poco più di venti minuti senza infamia e senza lode).
Catellani 7: giocatore di altra categoria, il gol è solo l’ennesima perla di una super stagione.
Giannetti 7: ancora una splendida partita per il giovane attaccante che si conferma micidiale sotto porta (86’ Kvrzic).
All. Bjelica 7: due su due contro il Livorno. Indovina tutte le mosse e chiude gli amaranto in una morsa dalla quale Luci e compagni non escono vivi.
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