Perugia-Livorno 1-1. Amaranto fuori dai playoff

Il campo del Renato Curi non porta proprio bene al Livorno. Nel 1998 un gol nel secondo tempo supplementare della Cremonese mise fine alle speranze degli amaranto di promozione in B. Adesso una rete di Fabinho all’82 ha escluso, per il momento, Luci e compagni dai playoff (LA CLASSIFICA). Dando uno sguardo alla classifica è facile notare come il Livorno sia scivolato al nono posto. Non facciamone un dramma però perché in due punti ci sono racchiuse cinque squadre (LA CRONACA). Ora che restano altrettante partite al termine della stagione c’è solo da stare vicini alla squadra. Ci sono tre gare in casa e due fuori.  Le possibilità di provare a sognare ci sono, basta solo crederci un minimo (LE INTERVISTE).

Sotto alcuni aspetti, la gara di Perugia ha lasciato in dote qualche segnale positivo. Il primo tempo degli amaranto è stato il migliore dell’era Panucci. Squadra corta e compatta che ripartiva in contropiede non lasciando mai il pallino del gioco in mano agli avversari. Non a caso nella prima mezz’ora si sono contate almeno tre nitide palle gol. Anche la condizione fisica sembrava essere tornata quello di inizio stagione, segnale che il lavoro fisico che Panucci sta facendo svolgere sta dando i suoi frutti. Nella ripresa però si è assistito ad un’altra partita. D’accordo che il Perugia ha messo in campo tutti gli attaccanti possibili e immaginabili, però non riuscire mai a superare la metà campo affidandosi solo e soltanto a lanci lunghi è stato troppo poco per portare via i tre punti. Certo, subire gol all’83 su una palla inattiva fa venire l’orticaria, ma quando subisci e basta questo è il risultato.

Le scelte – Ormai ci siamo abituati a non vedere per due partite di fila lo stesso Livorno. Certo, il giocare subito martedì non può non aver influito sulle scelte (nonostante Panucci aberri la parole turnover). Ecco quindi un Livorno con un 3-5-2 alquanto atipico. Lambrughi è stato preferito a Ceccherini nei tre dietro (davvero un momento no per il giovane livornese) mentre a centrocampo spazio a Moscati interno in favore di Luci con Maicon e Gemiti sugli esterni. La sorpresa maggiore è stata in attacco dove accanto a Vantaggiato ecco Jelenic. Queste scelte hanno ripagato il tecnico con 45 minuti più che buoni, ma nella ripresa Panucci non è stato in grado di arginare la foga agonistica del Perugia, in campo con cinque attaccanti. Prima l’allenatore è passato al 4-5-1 rinunciando di fatto a giocare, poi ha tolto Biagianti (tra i migliori) e Moscati per Djokovic e Luci. Forse cambi un po’ troppo tardivi o forse non azzeccati visto che Pires è andato in difficoltà e non ha saputo più tenere in mano il centrocampo.

L’illusione – Fino al termine dei primi 45 minuti il Livorno poteva godere di una classifica da stropicciarsi gli occhi con la serie A diretta distante “soltanto” sei punti. Gli amaranto infatti erano al quarto posto in solitaria. Meglio di così davvero non si poteva sperare. A questo vanno aggiunti un primo tempo ai limiti della perfezione e una velocità di azioni a tratti disarmante. Jelenic e Vantaggiato hanno duettato benissimo e il gol annullato all’attaccante in avvio di gara per un sospetto fuorigioco grida ancora vendetta. Per par condicio dobbiamo ammettere che in occasione della rete di Jelenic, la punta si porta avanti il pallone con un braccio. Dopo l’1-0 è stato ancora il Livorno a fare la partita sfiorando il raddoppio con Vantaggiato, ma il palo gli ha negato la gioia del gol. E il Perugia? Non pervenuto, tant’è che dalle tribune è piovuto qualche fischio.

La doccia fredda – Camplone nello spogliatoio ha tirato le orecchie ai suoi e al ritorno in campo ha adottato una regola semplice: devo recuperare, schiero solo attaccanti. Ecco quindi dentro Parigini, Lanzafame e Falcinelli. Gli umbri dal 3-5-2 sono passati prima ad un 4-2-4 poi ad un super offensivo 4-3-3 con di fatto un solo centrocampista vero (Fossati). Gli amaranto non sono stati a guardare ma anziché sfruttare gli spazi per attaccare in contropiede si sono rintanati nella propria area di rigore con un prudente 4-5-1. Questa mossa ha di fatto aiutato gli uomini di Camplone che hanno giocato spesso con quasi tutti gli effettivi nella metà campo amaranto. Il guizzo di Falcinelli respinto da Mazzoni è stato solo il preludio al gol del pareggio di Fabinho. Peccato, ma adesso testa alta e pedalare. Contro il Modena servono i tre punti.

Il tabellino

Perugia: Koprivec, Goldaniga, Giacomazzi, Mantovani, Faraoni, Nielsen (56′ Lanzafame), Fossati, Nicco (72′ Falcinelli), Crescenzi (45′ Parigini), Ardemagni, Fabinho. A disp: Amelia, Hegazy, Fazzi, Rizzo, Comotto, Lignani. All. Camplone
Livorno: Mazzoni, Maicon, Bernardini, Emerson, Lambrughi, Moscati (68′ Djokovic), Biagianti (73′ Luci), Pires, Gemiti, Jelenic, Vantaggiato (86′ Galabinov). A disp: Cipriani, Strasser, Empereur, Belingheri, Ceccherini, Remedi. All. Panucci
Arbitro: Pasqua di Tivoli
Rete: 10′ Jelenic, 81′ Fabinho
Note: angoli 5-1 per il Perugia, ammoniti Lambrughi, Emerson, Mantovani

Mazzoni 6,5: un brivido con un’uscita così e così ma anche una paratona su Falcinelli che ha mantenuto il Livorno a galla. Nulla da fare sul pareggio di Fabinho.

Bernardini 6: partita attenta quella del biondo difensore. Lanzafame è un cliente difficile, ma viene sempre fermato.

Emerson 6: sicuro tranne quando viene puntato in velocità. Vince però il duello a distanza con Ardemagni che di fatto non vede mai la porta.

Lambrughi 6,5: preferito a Ceccherini, sembra aver trovato la sua dimensione come difensore nei tre dietro. Ancora una partita tutto cuore.

Maicon 5: poche per non dire nulle le galoppate sulla corsia destra. Si vede un po’ di più nella ripresa, ma non riesce mai a saltare l’uomo.

Moscati 5,5: l’ex della partita viene schierato come interno di centrocampo. Una buona cavalcata sulla destra e poco altro. Troppo poco per conquistare la sufficienza (68’ Djokovic 5,5: non fa molto di più rispetto al compagno di reparto).

Pires 5,5: un diesel però al contrario. Parte fortissimo, poi quando il Perugia alza il ritmo va in difficoltà e non riesce a prendere il centrocampo per mano.

Biagianti 6,5: che stia tornando quel centrocampista che tutti abbiamo ammirato? Diciamolo sottovoce per evitare di portare sfortuna; fatto sta che l’ex Catania ha sfornato un’altra prestazione più che positiva (73’ Luci sv).

Gemiti 6: lui il suo compitino lo porta sempre a termine. Sa che non è in grado di spingere sempre però sa anche come si copre tant’è che dalla sua parte Faraoni non fa vita.

Jelenic 7: ancora una volta è lui il migliore. Duetta con Vantaggiato che è una meraviglia e segna il suo terzo gol in stagione. Cala nella ripresa quando viene spostato a sinistra. Domanda: era proprio necessario?

Vantaggiato 6: primo tempo da stropicciarsi gli occhi. Lotta combatte e ci mette lo zampino in occasione della rete del vantaggio. Sparisce nella ripresa complice anche il cambio di modulo (86’ Galabinov sv).

All. Panucci 6: la media tra il sette del primo tempo (migliori primi 45 minuti della sua stagione) e il cinque della ripresa dove si preoccupa solo e soltanto di difendere anche con 10 uomini.

PERUGIA

Koprivec 6: il Livorno attacca per una buona mezz’ora e in un modo o nell’altro se la cava. Dopo può rilassarsi.
Goldaniga 6,5: il migliore del reparto arretrato. Vince quasi tutti i duelli.
Giacomazzi 6: si è riscoperto difensore centrale. L’esperienza maturata in tanti anni di A lo aiuta.
Mantovani 5: saltato con troppa facilità da Vantaggiato e Jelenic, non riesce mai a chiudere.
Faraoni 5,5: non arriva sul fondo perché Gemiti copre bene. Ci prova con dei cross dalla trequarti ma senza fortuna.
Nielsen 5: male anche l’ex Pescara. Soffre a centrocampo e non riesce mai a cambiare il passo (56’ Lanzafame 5,5: non proprio un secondo tempo del quale andare fieri).
Fossati 6,5: il giovane regista mostra tutte le sue qualità. E’ lui a far ripartire ogni azione umbra.
Nicco 5,5: qualche buona giocata, ma fa fatica a far ripartire l’azione (72’ Falcinelli sv).
Crescenzi 5: solo uno spunto sul finire del primo tempo, troppo poco per uno con le sue potenzialità (45’ Parigini 6,5: una spina nel fianco della difesa. Quando entra lui l’attacco del Perugia si rivitalizza).
Ardemagni 5,5: qualche buona sponda, ma di pericoli veri neanche l’ombra.
Fabinho 7: prima gioca accanto ad Ardemagni, poi sull’esterno. Il gol è il giusto premio ad un’ottima partita.
All. Camplone 6: discorso inverso di Panucci. Primo tempo Perugia irriconoscibile, nella ripresa aggiusta la squadra e si merita di uscire con un punto in tasca.

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