Livorno-Cesena 1-1. Prima Cecche poi Kone. Lite (poi pace) Ceravolo-Panucci

di Riccardo Campopiano e Simone Panizzi

Pace fatta fra la società amaranto e Panucci. Tutto è stato chiarito al termine della mattinata del 21 febbraio. Il mister guiderà regolarmente l’allenamento di lunedì 22 febbraio.

La lite (vi riportiamo quanto accaduto nelle ore che hanno preceduto il chiarimento) – Partiamo dalla fine. Cioè da quello che accade nello spogliatoio al termine del match. Tutto accade nello spogliatoio amaranto. Il mister sta parlando animatamente con i giocatori. A un certo punto fa il suo ingresso Franco Ceravolo che dice la sua. Un tentativo di calmare le acque, quello del ds, “letto” come una intromissione da Panucci che sbotta: “Trovatevi un altro allenatore”, avrebbe detto minacciando di dimettersi. Poi Panucci esce dallo spogliatoio lasciando di sasso i presenti.

In serata – a colpi di telefono da parte del dg Paolo Armenia e dello steso ds Franco Ceravolo e, chissà, anche di Spinelli – lo strappo viene ricucito. Forse. La speranza è che la situazione possa rientrare senza grossi colpi di scena anche perché in questo momento l’ambiente ha assoluto bisogno di calma e tranquillità. E Panucci crediamo possa essere l’uomo giusto.
Dovesse, invece, nella giornata di domenica 21 febbraio maturare una clamorosa “rottura” fra il Livorno e Panucci ecco che lo scenario cambierebbe e dovremmo iniziare a pensare a chi siederà sulla panchina. Possibile il ritorno di Gautieri o l’arrivo di Liverani, quest’ultimo già tirato in ballo come nuova guida tecnica quando arrivò proprio Ceravolo. Altri allenatori liberi sono, per esempio, De Canio e Novellino. Ricordiamo che non è possibile ingaggiare un allenatore che si sia seduto (anche solo per una sola partita) su un’altra panchina in questa stagione. Ad ogni modo non è escluso che in settimana possa essere organizzata dalla società una conferenza stampa che aiuti a chiarire ancora meglio l’accaduto. Conferenza saltata, ufficialmente, nel post partita per il mal di gola del tecnico.

La cronaca del match – Dopo la bruttissima sconfitta contro lo Spezia, servivano i tre punti e una reazione. E’ arrivata soltanto quest’ultima, ma va benissimo anche così visto che davanti c’era il Cesena, una delle squadre candidate al salto di categoria. E’ stata una partita a specchio dove le due squadre si sono divisi i tempi (LA CRONACA MINUTO PER MINUTO). Nel primo è stato il Livorno a tenere sempre in mano le redini dell’incontro mentre la ripresa è stata tutta di marca romagnola (LE INTERVISTE). L’1-1 finale è il risultato più giusto con la speranza che dia quell’iniezione di fiducia di cui la squadra necessita terribilmente (LA CLASSIFICA).

Panucci è stato bravo a tenere unito un gruppo che rischiava di sfaldarsi dopo il tremendo 3-0 subito in terra ligure. In settimana ha lavorato molto sulla testa e i risultati si sono visti. Questo però non deve essere un fuoco di paglia perché al termine del campionato mancano ancora tantissime battaglie, specie nelle giornate finali quando praticamente ci saranno solo scontri diretti. Intanto prendiamoci questo punto che ci fa guardare con maggiore fiducia all’insidiosa trasferta di Avellino. La nota più positiva è arrivata da Ceccherini. Gol a parte, il difensore è stato il migliore in campo e ha dimostrato he quando gioca con la testa libera da pensieri è uno dei migliori della categoria. Speriamo che continui così perché questa difesa non può prescindere da un giocatore come lui.

Il vantaggio – Panucci ha riproposto il 4-3-3 ma, rispetto a Spezia, ecco dall’inizio Ceccherini, Luci e Baez. Fin dai primi minuti, il Livorno ha cercato di imporre il proprio gioco con Schiavone uomo tutto campo a innescare il tridente d’attacco. Baez e Vajushi hanno cercato di dialogare con Vantaggiato, ma l’intesa ancora manca. Fortuna che a sbloccare il risultato ci ha pensato Ceccherini con un tocco sotto da calcio d’angolo. Per il difensore si è trattata di una vera e propria liberazione dopo un periodo tutt’altro che felice. Forte del vantaggio, gli amaranto hanno continuato a pressare e soltanto l’imprecisione non ha permesso a Vajushi di battere ancora Gomis. Del Cesena invece nessuna traccia fino a pochi minuti alla fine quando Renzetti ha provato a pescare il jolly con un tiro da fuori area ma senza fortuna.

Il pareggio – Drago, ad inizio ripresa, ha subito optato per un cambio con l’inserimento del giovane talento Sensi al posto di Kessie. La sostituzione ha dato nuova verve ai romagnoli che sembravano tutta un’altra squadra rispetto a quella del primo tempo. Il regista ha preso per mano i suoi guidando tutte le azioni e per gli amaranto è calato il sipario. Non a caso il gol del pareggio è arrivato dopo neanche un quarto d’ora con Kone, bravo a sfruttare un rimpallo con Jelenic. Panucci, per evitare il patatrac, ha tolto Baez per Moscati per arginare le sfuriate avversarie. La partita è scorsa via senza troppi patemi fino all’87’ quando Djuric ha avuto sulla testa il pallone della vittoria, ma Pinsoglio si è superato nel dire di no. Sarebbe stata una beffa troppo grande per un Livorno che ha tenuto testa ad un’avversaria più forte. La strada per la salvezza deve ripartire da qui.

Il tabellino

Livorno: Pinsoglio, Antonini, Ceccherini, Vergara, Gasbarro (73′ Lambrughi), Luci, Schiavone, Jelenic, Vajushi (83′ Bunino), Vantaggiato, Baez (64′ Moscati). A disp: Ricci, Lambrughi, Emerson, Cazzola, Biagianti, Borghese, Comi. All. Panucci
Cesena: Gomis; Renzetti, Magnusson, Capelli, Perico; Kessie (45′ Sensi), Kone; Cascione, Ciano (86′ Rosseti), Djuric, Garritano (50′ Falco). A disp: Agliardi, Falasco,Fontanesi, Valzania, Caldara, Ragusa. All.: Drago
Arbitro: Abbattista di Molfetta
Rete: 19′ Ceccherini. 60′ Kone
Note: angoli 7-5 per il Livorno, ammonito Capelli, Perico, Vergara, Cascione, Jelenic, Ceccherini, recupero 1′ + 3′, spettatori 5.569

Pinsoglio 6,5: una sola parata importante, ma decisiva nel finale su Djuric.
Antonini 5,5: nessuno svarione clamoroso, ma non è ancora padrone della fascia destra.
Ceccherini 7: gol a parte, gioca concentrato e cattivo al punto giusto. Il Cesena, a cui segnò il suo primo gol in amaranto, sembra portargli bene.

Vergara 6: duello tutto muscoli con Djuric, che limita per gran della gara.
Gasbarro 6,5: nel primo tempo rischia qualcosa dietro, ma piazza un paio di affondi da applausi. Cala nella ripresa fino al cambio (72’ Lambrughi 6: venti minuti attenti e precisi, come chiesto da Panucci).
Luci 6: unico sufficiente della mediana di casa, il capitano fa la trottola nel pressing sugli avversari.
Schiavone 5,5: prestazione luci e ombre, tocca molto palla ma allo stesso tempo scade in giocate frettolose.
Jelenic 5,5: solita questione, non basta il dinamismo. Costruisce poco gioco, è leggero su Kone nell’azione del pari.
Vajushi 6: primo tempo buono, impegna Gomis. Cala come tutta la squadra dopo l’intervallo, e i suoi spunti non fanno più male al Cesena (84’ Bunino sv).
Vantaggiato 6: dura la vita tra Capelli e Magnusson. Ci prova, ma non sempre ci riesce, però innesca Ceccherini.
Baez 5: nota stonata. Bene a La Spezia, male oggi. Qualche movimento elegante, ma pecca di incisività (65’ Moscati 5,5: non entra bene in partita, sbaglia un paio di facili appoggi e spreca in curva una buona chance).
All. Panucci 6: squadra dai due volti. Brillante e sbarazzina nel primo tempo, impaurita e incapace di creare gioco nei secondi 45’.

CESENA

Gomis 6,5: sempre attento, salva su Vajushi e Schiavone.
Perico 6: limita Baez, fa valere il peso dell’esperienza.
Capelli 6: il giallo a inizio partita non lo condiziona, chiude bene centralmente.
Magnusson 5,5: si perde Ceccherini nell’azione del gol del Livorno.
Renzetti 6,5: giocatore da serie maggiore, è rimasto a Cesena e in B fa la differenza.
Kessie 6,5: il migliore tra i suoi nel primo tempo, esce perché in diffida (46’ Sensi 6,5: il talentino classe ’95 fa capire perché lo abbia preso la Juve. Dirige il gioco, è il punto di riferimento della manovra).
Kone 6,5: fatica a trovare la posizione, si sistema con l’ingresso di Sensi e piazza la zampata del pari.
Cascione 6: fisicamente detta legge a centrocampo, però fatica a entrare a pieno nel ritmo partita.
Ciano 5,5: l’ex Crotone cerca spazi dove colpire, ma sbatte spesso sul muro di casa (86’ Rosseti sv).
Djuric 5,5: il pivot bosniaco svetta una sola volta a fine partita, ma rischia di lasciare il segno.
Garritano 5,5: parte largo, poi passa dietro le punte ma senza brillare. Esce infortunato (51’ Falco 6: vivace, svaria molto in attacco e assiste Djuric).
All. Drago 6: Cesena timido e impacciato, poi l’ingresso di Sensi fa decollare i romagnoli che nel secondo tempo tengono in mano il pallino del gioco.

 

 

 

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