Lanciano-Livorno 2-1. Amaranto sempre più vergognosi

di rcampopiano

A Natale si sa, siamo tutti più buoni e siamo soliti fare doni. Il Livorno in questo caso vincerebbe l’oscar come Babbo Natale dell’anno. Già perché non bastavano i tre punti regalati all’Ascoli. No, bisognava fare di più. E quindi eccone altrettanti al Lanciano. Adesso sì che gli amaranto possono andare in giro cantando “oh oh oh”. La prendiamo a ridere e la buttiamo sullo scherzo perché non ci sono altri modi per descrivere questa squadra. Negli ultimi due turni dovevano arrivare sei punti, invece ne arrivano zero che fanno precipitare Luci e compagni a ridosso della zona playout (LA CLASSIFICA). Al Lanciano sono bastati cinque minuti da “grane squadra” per avere la meglio con Marilungo in versione Cristiano Ronaldo dopo ben 15 mesi dall’ultima marcatura (LA CRONACA).

Così come per la scorsa giornata, spulciamo qualche numero per far capire contro chi il Livorno ha perso. Il Lanciano è la squadra che nel 2015 ha conquistato meno punti di tutti (39), nelle ultime dodici partite aveva raccolto la miseria di sette punti (quattro pareggi, una vittoria e sette sconfitte) e con venti gol segnati vanta uno dei peggiori attacchi della B. Eppure oggi in campo sembrava una squadra candidata alla promozione vista la tranquillità con la quale giocava. Merito di questo però va dato al Livorno che ha agevolato tantissimo il lavoro agli uomini di D’Aversa grazie ad un secondo tempo che per più di mezz’ora ha ricalcato la prova offerta contro l’Ascoli.

Addio Mutti? – Salvo clamorosi ripensamenti, finisce qui l’avventura di Mutti sulla panchina del Livorno. Il tecnico anche oggi ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione. Con quella di oggi fanno 18 le partite senza vittorie (contando anche l’esperienza di Padova). Non potrà cercare di interrompere questa serie negativa perché se dopo l’Ascoli la sua panchina era salva per “colpa” di un’altra partita dopo tre giorni, adesso non ha più scuse. La serie B tornerà in campo a metà gennaio e la società avrà tutto il tempo di scegliere un nuovo allenatore che potrà lavorare con la squadra prima di scendere in campo. Richiamare Panucci sembra l’ipotesi più possibile anche se Spinelli potrebbe non farlo per “orgoglio”. Resta in piedi la soluzione interna con Cannarsa mentre la società nelle ultime ore ha preso contatto on Bettinelli, ex Varese. Non ci sarà un ritorno di Gautieri. Tuttavia nelle ultime ore Spinelli ha ribadito la fiducia all’attuale allenatore. Conoscendo il presidente non sorprenderebbe comunque un esonero. Il precedente di Panucci lascia aperte tutte le piste.

La partita – Che c’è da dire su questa partita? Forse nel primo tempo il Livorno avrebbe meritato un gol viste le occasioni create con Vantaggiato e Pasquato, ma in entrambi i casi Casadei ha chiuso bene la sua porta. I primi 45 minuti lasciano presagire che forse questa volta gli amaranto hanno imparato la lezione e scenderanno in campo belli carichi per portare a casa i tre punti. Eppure tutto è svanito dopo neanche quindici minuti quando Gasbarro ha steso Di Francesco. Dagli undici metri Marilungo non ha sbagliato. Grande gioia per l’attaccante che era a secco da 15 mesi. Serviva il Livorno per sbloccarlo visto che dopo neanche due minuti realizza la sua personale doppietta in rovesciata. Mutti prova a cambiare con Vajushi e Bunino e proprio quest’ultimo prima si divora un gol a tu per tu con Casadei, poi riapre i giochi con un preciso colpo di testa. Per provare a cercare il pareggio mancano ancora dieci minuti, ma per il Livorno va bene così. E’ notte fonda.

Il tabellino
Lanciano: Casadei; Aquilanti, Rigione, Boldor (78′ Amenta), Di Matteo; Paghera (84′ Vastola), Bacinovic, Di Cecco; Piccolo (54′ Padovan), Marilungo, Di Francesco. A disp: Ardità, Lanini, Di Filippo, Crecco, De Silvestro, Ferrari, Turchi. All.: D’Aversa.
Livorno: Ricci, Moscati, Gonnelli, Lambrughi, Gasbarro, Biagianti, Luci, Cazzola, Jelenic (56′ Comi), Pasquato (69′ Vajushi), Vantaggiato (69′ Bunino). A disp: Pulidori, Ceccherini, Kukoc, Emerson, Vergara, Schiavone, Palazzi, Calabresi. All. Mutti
Arbitro: Baracani di Firenze
Reti: 60′ Marilungo, 63′ Marilungo, 80′ Bunino
Note: angoli 5-5, ammoniti Moscati, Di Matteo, Luci, Jelenic, Boldor, recupero 0′ + 6′

Ricci 6: incolpevole sui gol subiti, evita un passivo peggiore come può.

Moscati 4,5: non nominategli Di Matteo altrimenti farà incubi per tutta la notte. Malissimo per tutta la partita.

Lambrughi 5: regge bene nel primo tempo, poi nella ripresa affonda come tutta la squadra. Avrebbe l’occasione del pareggio a pochi secondi dalla fine ma la spreca.

Gonnelli 5: Marilungo è un avversario tremendo e il livornese lo soffre tantissimo, specie nel secondo tempo quando va in difficoltà in più di un’occasione.

Gasbarro 5: davanti a sé ha Di Francesco e il figlio d’arte gli crea più di un grattacapo. Non a caso è lui sul quale commette il fallo da rigore che dà il via libera alla vittoria rossonera.

Cazzola 5: parte bene, ma poi finisce la benzina troppo presto e diventa inutile alla causa amaranto.

Luci 5: anche lui sbanda completamente. Meno male che c’è la sosta per ricaricare le pile.

Biagianti 5: non ci crede neanche lui quando gli viene detto che scenderà in campo dal primo minuto. Eppure la sua presenza non si vede.

Pasquato 5: l’ex Juventus sta attraversando una pericolosa involuzione. Colpa anche di chi lo fa giocare in tutti i ruoli tranne che il suo (69′ Vajushi 5: venti minuti dove combina poco o nulla).

Jelenic 5: agisce sia come trequartista che come esterno largo. La voglia di provarci fino all’ultimo non gli manca, ma i risultati non sono molto positivi (56′ Comi 5: ennesima prova incolore. Dicono che l’Avellino lo rivuole se parte Trotta, non penso che in molti si opporranno).

Vantaggiato 5: è un attaccante, ma spesso e volentieri deve fare tutto da solo. Andare a prendersi il pallone, servire i compagni e calciare in porta. Ci prova, ma questo non è il suo modo di giocare (69′ Bunino 6: il Livorno si aggrappa a lui per risollevare l’incontro. Si divora un gol grande come una casa, ma poi si fa perdonare con l’inzuccata che riapre i giochi).
All. Mutti 3: ci dispiace mister, ma non è all’altezza della situazione. Due punti in sette partite perdendo in malo modo contro squadre del calibro di Lanciano e Ascoli non danno attenuanti.

LANCIANO

Casadei 7: nel primo tempo è lui a tenere a galla il Lanciano.
Aquilanti 6,5: bello il duello con Vantaggiato che spesso lo vede uscire vincitore.
Rigione 6,5: anche per lui poche sbavature.
Boldor 6: ruvido e scoordinato, ma alla fine la sua prova è sufficiente (78′ Amenta 5: entra e si perde Bunino in occasione del 2-1).
Di Matteo 7: pericolo costante a sinistra. Per informazioni chiedere a Moscati.
Paghera 6: forse quello più in ombra, ma in mezzo al campo riesce a tenere bene i ritmi (84′ Vastola sv).
Bacinovic 6: regista davanti alla difesa. È lui ad impostare tutte le azioni di gioco.
Di Cecco 6: stesso discorso fatto per Paghera.
Piccolo 5,5: non al meglio della condizione. Qualche buona galoppata ma nulla più (54′ Padovan 6: si rende più pericoloso rispetto al compagno e solo Ricci gli nega la gioia del gol).
Marilungo 8: non segnava da quindici mesi e trova due gol di cui uno in rovesciata.
Di Francesco 7: anche lui sembra indemoniato. Davanti al padre fa un figurone
All. D’Aversa 6,5: indovina tutte le mosse e porta a casa una vittoria preziosa ai fini della salvezza

 

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