Anabolizzanti: 5 arresti, i nomi. Bufera all’ospedale

Operazione “pista ciclabile”: perquisizioni in Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Arrestate 5 persone per commercio di farmaci anabolizzanti ed eseguite altre 5 misure cautelari

Nel corso della nottata i Carabinieri dei Nas con i colleghi dell’Arma territoriale hanno eseguito 10 di ordinanze di custodia cautelare (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le immagini trasmesse dai militari dell’operazione “Pista Ciclabile”). Tra queste misure sono scattati 5 arresti nei confronti di un’infermiera, un operatore socio sanitario, un ex ciclista professionista, un operaio ed un faccendiere per reati di peculato, ricettazione, commercio di sostanze ad azione dopante e cessione di sostanze stupefacenti, nonché 30 decreti di perquisizioni in Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Secondo le indagini condotte nell’arco di due anni dai Nas, l’infermiera del reparto di Nefrologia (Cheti Lazzeri), e l’operatore socio sanitario dell’ospedale di Comunità (Fabrizio Boccolini), sottraevano farmaci ad azione anabolizzante dal reparto ospedaliero dove lavorano per rivenderli illecitamente a ciclisti professionisti e non.
Boccolini era già stato protagonista nell’aprile del 2014 di un analogo episodio (clicca qui per leggere) quando anche in quel caso fu indagato il noto ciclista professionista Riccardo Riccò finito anche oggi nel mirino degli inquirenti per uso e consumo di sostanza dopante.
L’indagine iniziata nel 2013 e condotta dai Carabinieri del Nas di Livorno – coordinati dalla Procura di Lucca nella prima fase (pm Dott. Aldo Ingangi) e conclusa dalla Procura di Livorno (pm Arianna Ciavattini) – è scaturita dal rinvenimento di farmaci ad azione dopante (ferlixit, trental, dobetin, efedrina, ringer lattato) nonché siringhe e kit per infusione di soluzioni endovenose di dubbia provenienza.
L’attività investigativa del NAS toscano ha accertato la responsabilità di 32 persone a vario titolo coinvolte nel traffico illegale che sono state denunciate all’autorità giudiziaria. In particolare, le persone tratte in arresto sono un’infermiera ed un operatore socio sanitario che sottraevano, indebitamente e reiteratamente, farmaci dal Reparto dell’Ospedale civile di Livorno dove lavoravano, per poi diffonderne l’uso a pagamento, attraverso una rete di assuntori-rivenditori, tra giovani sportivi dilettanti.
I Carabinieri sono riusciti a provare un consistente giro di affari intorno al commercio di diverse centinaia di farmaci ad azione dopante molto costosi che ha procurato un danno di alcune decine di migliaia di euro al Servizio Sanitario Nazionale.

Seguono i nomi dei coinvolti in questa maxi operazione: Roberto Angeli (Rosignano Marittimo, 58 anni) agli arresti domiciliari, Francesco Balestri (Rosignano marittimo, 34 anni), obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Luca Benedetti (Segonzano (Tn) 27 anni, ex ciclista), obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Giovanni Bia (Parma, 47 anni, ex calciatore di serie A di Napoli e Inter) obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Fabrizio Boccolini (Livorno, 50 anni, operatore socio sanitario) misura cautelare in carcere, Matteo Cappè (Rosignano Marittimo, 28 anni, ex ciclista) arresti domiciliari, Antonio Catarsi (Livorno, 51 anni) agli arresti domiciliari, Cheti Lazzeri (Livorno, 45 anni, infermiera) misura cautelare in carcere, Alberto Salvini (San Miniato, 51 anni) obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Riccardo Riccò (Sassuolo, 32 anni, ex ciclista), obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ma non ancora raggiunto perché all’estero.

Tutti gli indagati dovranno rispondere a vario titolo delle accuse di peculato, ricettazione, uso e commercio di sostanze anabolizzanti.

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