Scrutini bloccati. Libri? Con la tessera sanitaria

Lo sciopero degli scrutini è iniziato l’11 giugno, con le classi d’esame nella maggior parte dei casi, per le quali non è possibile scioperare, in ragione della L. 146 sui servizi minimi essenziali (leggi anche libri scolastici rilasciati con la tessera sanitaria).
Gli scrutini non si possono ragionevolmente effettuare prima della chiusura delle lezioni che in Toscana sarà l’11 giugno, infatti in teoria, si potrebbe interrogare e fare compiti fino all’ultimo giorno di scuola. Quindi balzi in avanti e proiezioni sono del tutto fantasiose. “Posso anticipare, come segretaria provinciale Flc Cgil – afferma Patrizia Villa-  che c’è fermento e volontà di far decollare lo sciopero nonostante la difficoltà e il differimento dell’agognato termine degli impegni obbligatori, ma non di tutti gli adempimenti di fine anno compresi esami vari”.

La lettera delle Pistelli – Dopo una serie di colloqui la maggioranza dei docenti delle scuole medie Fermi-Pistelli di Livorno si è dichiarato favorevole al blocco degli scrutini delle classi I e II . I docenti hanno effettuato il blocco totale degli scrutini, così come la maggior parte dei colleghi di Livorno e Provincia, come atto di protesta simbolica contro il DdL “Buona Scuola”, in via di approvazione al Senato. Pur consapevoli che il blocco degli scrutini e la loro successiva riconvocazione creano disagio soprattutto a noi stessi e agli altri colleghi, pensiamo che questa sia l’unica forma con la quale esprimere il dissenso rispetto alle proposte del Governo. Segnaliamo che nonostante si tratti di uno sciopero alquanto raro e inedito nella storia della scuola, l’iniziativa sta facendo registrare adesioni record, tra il 90 e 100%, in tutti i plessi della penisola. Riteniamo pertanto di ribadire con questa ennesima protesta la contrarietà al DdL “Buona Scuola”, che, dietro il paravento delle circa 100.00 assunzioni di precari, presenta uno scenario degradante per l’intero sistema scolastico. Tra i contenuti che riteniamo più lesivi, innanzitutto la riforma porta con sé la cancellazione di fatto del contratto nazionale di lavoro (art 23 comma 5 – “Le norme della presente legge sono inderogabili e le norme e le procedure contenute nel CCNL contrastanti con quanto previsto dalla presente legge sono inefficaci”), un elemento di  enorme gravità a cui è stata data scarsa rilevanza. Verranno eliminati i docenti di ruolo: neoimmessi, docenti a tempo indeterminato, perdenti posto o che facciano domanda di trasferimento confluiranno in un albo territoriale e saranno sottoposti alle chiamate dirette dei dirigenti scolastici, eludendo qualsiasi graduatoria.  La valutazione dei docenti, che avrà conseguenze anche sul piano retributivo (e che comporterà una forte competizione all’interno del corpo docente svilendo lo spirito cooperativo sul quale dovrebbe basarsi la scuola), sarà affidata al dirigente e a una commissione formata da altri docenti, genitori e alunni, chiaramente impreparati a tale ruolo. Le risorse per la scuola potranno arrivare anche devolvendo il proprio 5 per mille a un preciso istituto: si intuisce che questo comporterà una privatizzazione della scuola pubblica e una disparità tra scuole ricche e periferiche. I docenti chiedono pertanto a genitori, studenti e ai singoli cittadini di comprendere la protesta, informarsi costantemente e solidarizzare con le loro iniziative.
Docenti in sciopero Fermi-Pistelli Livorno

 

La situazione all’Enriques, blocco per tre giorni (di Giulia Vicari)-  Il Liceo Enriques di Livorno ha deciso di aderire in modo totale al blocco degli scrutini indetto contro il disegno legge sulla scuola del governo Renzi. Per questo sono previsti tre giorni di sciopero sullo scrutinio della totalità delle classi intermedie del liceo. “Questa mobilitazione è stata decisa da noi in una assemblea sindacale che c’è stata il 4 di giugno – spiega Ernesti Patrizia delle Rsu (Rappresentazioni Sindacali Unitarie) e docente delle Enriques – dove abbiamo decido si aderire in maniera totale al blocco degli scrutini. Da noi da ieri gli scrutini sono bloccati per le classi non terminali perché la legge antisciopero, la 146 del ‘90, prevede che le classi quinte non possano essere investite dallo sciopero. È previsto che saranno bloccate 18 classi su 18 quindi il blocco sarà al 100%. Lo sciopero riguarda il 10, l’11 e il 12 giugno, quindi da sabato 13 saranno scrutinate anche le classi intermedie. Lo sciopero è stato indetto da tutte le sigle sindacali a livello nazionale e questa indizione articolata ha fatto si che i giorni di sciopero invece di essere due, come a disposizione di ogni sindacato, siano tre. Questo blocco determinerà uno slittamento così significativo che porterà a far confluire le operazioni di scrutinio nei primi giorni degli esami di stato, ed è una cosa del tutto eccezionale che denota come questa mobilitazione sia ampia. È un disagio anche per noi però ci sentiamo di sostenere questa mobilitazione perché è un momento decisivo per l’iter di questo disegno di legge. Altra cosa abbiamo istituito qui a livello di scuola una cassa di solidarietà per sostenere economicamente gli scioperanti”.

“La mobilitazione è stata sostenuta tutto l’anno – continua – è partita con l’autunno quando è stato per la prima volta portato a conoscenza il testo del decreto della  ‘Buona scuola’ di Renzi, e ci sono stati subito scioperi, mobilitazioni, documenti inviati al ministero e allo stesso presidente del consiglio, è proseguita con gli scioperi che ci sono stati ad aprile e maggio e adesso c’è questa giornata di mobilitazione che per noi è importante perché è un momento essenziale di discussione del testo. Molte scuole di Livorno e provincia partecipano al blocco parziale o totale degli scrutini ed è un panorama largo che riguarda sia scuole medie che superiori”. “È importante che anche il personale Ata, insieme ai colleghi docenti, sia impegnato in questo sciopero – afferma Bartimmo Tiziana rappresentante del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) – perché questo decreto sulla scuola ha completamente ignorato le esigenze del personale Ata sia in termini numerici perché si prevede che ci siano ulteriori tagli, ma soprattutto a livello di professionalità. Non guardando solamente Livorno ma globalmente tutta l’Italia va sottolineato che veramente questa mobilitazione è un primo grande conflitto di massa contro il governo Renzi. Oltretutto il ruolo del personale della scuola è stato completamente egemone in questi scioperi e mobilitazioni e non è stato assolutamente filtrato da niente dato che è stato subito chiaro alla scuola quali erano i contenuti da combattere. Va quindi evidenziato il ruolo di protagonismo e di egemonia avuto dal personale della scuola, affiancato da alunni e genitori. In tutte queste forme di protesta l’identificazione della battaglia si è sempre riferita all’articolo 3 e all’articolo 33 della costituzione, quindi al diritto allo studio e la liceità della scuola”. “In alcune scuole, so per certo dalle Rsu – continua Patrizia Villa – che ci sarà il blocco totale per due giorni, e attendo i dati reali.  La vergognosa campagna che è in atto sulla protesta della scuola ha tentato prima di confondere le acque raccontando solo una parte dello sciopero, quello di due giorni 11 e 12 giugno che però non centra il momento giusto, in quanto in ogni scuola c’è un diverso calendario”.
“Di fronte alla chiarificazione nostra del personale scolastico e delle Rsu – continua Villa- e a quella delle scuole che hanno capito che lo sciopero è anche di un’ora per i primi due giorni di scrutinio, lanciano proiezioni da sfera di cristallo preannunciando flop e utilizzando vari artifici. Ribadiamo che i docenti, gli Ata e alcuni dirigenti faranno la loro battaglia fino all’ultimo, disposti a differire gli scrutini anche di sabato e domenica pur di mandare un messaggio forte e chiaro al Governo”.
Secondo la Flc Cgil dunque “per valutare la riuscita dello sciopero non sarà indicativa la percentuale degli scioperanti ma il numero degli scrutini che non verrà effettuato. Infatti basterà un docente per bloccare tutto il consiglio in quanto lo scrutinio deve essere svolto dall’intero consiglio di classe, la valutazione deve essere collegiale e completa. Quindi i docenti si sono organizzati. La scuola dell’infanzia che non ha scrutini e il personale Ata faranno sciopero per la prima ora del turno antimeridiano e per l’ultima del turno pomeridiano”

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