Il sindacato Fials: “La “fuga” da Livorno costata 94 mln. Sì al nuovo ospedale in viale Alfieri”

di letizia

I problemi della sanità livornese sono stati al centro di un dibattito che si è svolto il 16 settembre in via Fiorenza, sede del Fials, il sindacato maggiormente rappresentativo nell’Asl di Livorno, a cui hanno preso parte operatori e consiglieri comunali (Ruggeri (Pd) e Bastone e Grillotti (M5S),  Cannito (Cd) e Bruciati, Bl). (leggi qui della risposta di Nogarin al presidente Rossi sull’ipotesi di un nuovo referendum).
Per Massimo Ferrucci, segretario Fials, ciò che conta oltre al luogo in cui fare il presidio ospedaliero è il modello di organizzazione del nosocomio: “Quel che vorremmo è una nuova struttura in viale Alfieri – ha affermato – nell’area in cui ci sono ora 3 vecchi padiglioni: la ristrutturazione costerebbe dieci milioni di euro per ognuno di essi”.
Quella del nuovo ospedale è però solo una delle problematiche: secondo il segretario della Fials è necessario che la provincia di Livorno e l’Asl creino un progetto comune per l’area vasta: “Deve finire la guerra con gli altri ospedali della provincia e con Pisa. Livorno ha diritto di rivendicare una sanità di qualità”. Anche alla luce di quanto accaduto in questi anni negli ospedali della provincia livornese il 31 dicembre 2012 si contavano 918 posti letto, passati oggi a 614, con un tasso di ospedalizzazione del 2,19 per ogni mille abitanti, tra i più bassi della regione, nonostante la legge Balduzzi preveda il 3,70 per mille e la normativa toscana il 3,15 per mille. “Il numero dei posti letto avrebbe un’importanza limitata se avessimo delle alternative di cura – ha proseguito Ferrucci – invece si pensa alle società della salute, che non sono servite a niente”.
A questo si deve aggiungere la perdita di 94 milioni di entrate, secondo i dati aggiornati al 2012, dovuta alla “fuga” dei cittadini livornesi in altre strutture sanitarie e non ultimi la chiusura e l’accorpamento di reparti. “Si potrebbe recuperare invertendo la tendenza sulle prestazioni di base, investendo sull’innovazione tecnologica – ha detto ancora il segretario sindacale – sulla camera iperbarica o sull’unità spinale che doveva essere fatta già da anni. Dobbiamo lasciarci alle spalle una stagione di occasione perdute, dove è prevalsa la subalternità al potere fiorentino”.
Fials chiede al sindaco Filippo Nogarin di chiudere la società della salute e in secondo luogo di farsi promotore della richiesta di convocazione della conferenza dei sindaci, l’organo che può verificare l’attività dell’azienda sanitaria ed esaminare come siano state spese le risorse.
Era presente al dibattito anche Carlo Giustarini, direttore sanitario della Asl 6, che come Ferrucci sostiene che “non sia rilevante dove si faccia la struttura, ma che serva però un ospedale funzionale. La direzione aziendale può essere solo mera esecutrice, l’allocazione delle risorse spetta alla Regione, che si occupa anche della programmazione. La partita sull’ospedale sarà giocata da Regione e Comune, l’azienda sanitaria non ha alcuna voce in capitolo”.

E’ stata poi la volta della politica: Giuseppe Grillotti del Movimento 5 Stelle ha ribadito come la posizione del sindaco e della maggioranza di governo sia chiara riguardo al nuovo ospedale: “Siamo inoltre contrari alla creazione di un presidio per intensità di cura, dove questi ospedali sono stati fatti non hanno ottenuto risultati positivi e comporterebbe solo una riduzione del personale. Inoltre abbiamo delle liste d’attesa lunghissime, quando Porfido verrà in commissione chiederemo direttamente a lui le motivazioni di questo fenomeno, dal momento che sembra che si voglia spingere verso una sanità privatistica”.
Marco Cannito, capogruppo di Città Diversa, ritiene che “non tutte le scelte politiche si basino sulla programmazione. A Livorno non si fa un piano operativo da oltre dieci anni, anzi la nostra città è stata penalizzata a causa dei rapporti di forza. Sono dell’idea che baloccarsi tra ospedale vecchio e nuovo stia smagrendo ulteriormente la sanità cittadina”.
Marco Bruciati, consigliere di Buongiorno Livorno, considera il dibattito di ieri  l’inizio di un’analisi vera sul territorio e sulla sanità da fare con cittadini e operatori del settore: “Noi di Bl siamo a favore della ristrutturazione dell’ospedale di viale Alfieri, sono convinto quindi che sia necessario andare contro il governo regionale, la cui volontà è quella di imporre la sua visione in maniera arrogante, sembrando quasi voler delegittimare il territorio livornese”.

 

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