Sciopero e corteo. I servizi minimi garantiti
I sindacati: "Serve uno schieramento di tutta la città, dall’amministrazione all’opposizione, per ridare vita a Livorno"
di Claudio Caprai
“Tutta la città si ferma, per potersi risollevare” (leggi qui – Asl-Aamps-Comune: ecco i servizi minimi garantiti). È questo lo slogan che accompagnerà lo sciopero del 1° luglio indetto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione partirà alle 9.30 da Piazza Magenta fino ad arrivare in Piazza del Municipio, passando per Piazza Cavour, Piazza Grande, Via Grande e Via San Giovanni. Lo sciopero e la manifestazione riguardano tutta la provincia di Livorno, quindi anche Cecina, Rosignano e Collesalvetti. Lo scopo è quello di far dialogare una città che ormai si trova sull’orlo del baratro, per poter raggiungere tutti insieme degli obiettivi prefissati, che saranno di interesse generale. “In questo momento Livorno si trova in un punto di non ritorno – spiega Maurizio Strazzullo della Cgil – ed è importante far stringere la città su opere concrete, che diano sostegno ai lavoratori”.
“Adesso bisogna accantonare i litigi e tutte le divergenze, e impegnarci per risolvere la situazione, gli strumenti ci sono stati dati – continua Angelo Colombo della Uil – e dobbiamo sfruttarli al meglio”.
Il primo punto da risolvere è quello di trovare un modo per dare concretamente uno slancio all’economia e al commercio di Livorno e della sua provincia, ci sono due possibilità: la prima è quella di sfruttare un progetto per la creazione di nuovi posti di lavoro, questo progetto potrà essere relativo al porto, oppure alle nuove aree industriali, le gare di appalto, il turismo crocieristico, il nuovo ospedale o un progetto sui rifiuti. La seconda possibilità è quella di lavorare sugli ammortizzatori sociali in modo che nessun lavoratore o disoccupato si trovi in difficoltà, accogliere le richieste di chi ha bisogno e dare sostegno al reddito dei livornesi. I sindacati vogliono precisare che “non si tratta di un’iniziativa contro qualcuno”, ma anzi, auspicano che le istituzioni salgano sul palco insieme ai sindacati, serve uno schieramento di tutta la città, dall’amministrazione all’opposizione, per ridare vita a Livorno. “Questo deve essere un punto di partenza per la città, non un punto di arrivo – spiega Giovanni Pardini della Cisl – da ora in avanti dovremmo essere tutti dalla stessa parte per far fronte alla crisi che sta colpendo questa città”.
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