“LivLav 450”, progetto anti crisi per disoccupati. I dati
di Arabel Padovan
“LivLav 450”: è questo il nome del progetto anti-crisi presentato il 23 settembre alla Camera di commercio (nel link in fondo all’articolo trovate la scheda tecnica del progetto). Promosso, tra gli altri, dalla Provincia di Livorno e Regione Toscana è rivolto a soggetti in cassa integrazione o in mobilità per una loro riqualificazione professionale finalizzata al reinserimento occupazionale. Un progetto in cui sono state coinvolte 32 imprese del territorio. Dopo un’indagine preliminare del Centro studi e ricerche della Camera di Commercio, teso a far emergere i reali fabbisogni necessari in provincia, i centri per l’impiego hanno individuato i 450 soggetti cassaintegrati o disoccupati (400 provenienti dal mondo del lavoro dipendente, 50 dal mondo del lavoro autonomo) da avviare ad un processo di riqualificazione professionale attraverso corsi formativi: sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla conoscenza della lingua inglese, sulle tecniche di vendita e relazione e molti altri. Molti dei corsi sono già stati avviati: 15 partiranno ad ottobre e si concluderanno entro la fine dell’anno. Tra gli importanti partner in questo progetto c’è Adecco, agenzia nota per l’ attività di somministrazione di lavoro interinale che si occupa anche di politiche attive, e Sfera azienda che opera nella formazione professionale e dei servizi alle imprese.
I dati – Preoccupanti i dati rilevati da uno studio condotto dal Centro Studi e Ricerca del CCIAA (prossimamente pubblico) volto a fotografare la situazione lavorativa nella provincia che il Presidente della Camera di commercio Sergio Costalli ha riassunto nel corso del suo intervento. La maggior parte dell’occupazione provinciale si concentra nei Servizi, settore che impiega 71.537 persone, oltre il 53% degli occupati del territorio. Considerevole anche il bacino occupazionale del Commercio che con i suoi 31.861 lavoratori rappresenta quasi il 24% dell’occupazione provinciale. L’Industria impiega 18.575 persone, ovvero il 13,8% del totale occupati in provincia, una percentuale che nel contesto regionale è superiore solo a quella di Grosseto (7,7%). “Livorno dunque non è più la città a vocazione industriale di un tempo” ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Costalli . Il settore delle Costruzioni accoglie 10.437 lavoratori ossia un buon 7,8% di occupazione, un dato sostanzialmente in linea con la media regionale. Sono occupati nell’ambito dell’Agricoltura 2.134 addetti che rappresentano circa l’1,6% del bacino occupazionale di Livorno.
Le dolenti note riguardano la disoccupazione. Il tasso di attività della popolazione livornese con età tra i 15 ed i 64 anni, da tempo tra i più bassi a livello regionale, ha subito una profonda trasformazione dal 2005 ad oggi. La percentuale di popolazione in età da lavoro effettivamente attiva è passata dal 61,2 al 67,9% ponendosi stabilmente al di sopra della media nazionale. Con riferimento a quest’ultimo punto i dati Istat sono esaustivi: dal 2007 in poi l’escalation del numero dei disoccupati ha conosciuto un solo momento di pausa, nel 2011, dopo il quale l’incremento dei disoccupati è stato prima del 20,5% nel 2012 e poi del 5% nel 2013. Alla fine dello scorso anno in provincia di Livorno si contavano 12.644 disoccupati. Il tasso di disoccupazione provinciale è passato dal 5,7% del 2005 all’ 8,6% del 2013 in perfetta sintonia con il dato regionale (8,7%) ma fortunatamente al di sotto della media nazionale (12,2%).
L’occupazione giovanile fascia di età 15-34 anni, in provincia di Livorno è composta da 34.273 persone in età tra i 15 ed i 34 anni, di cui oltre 27mila occupati e quasi 6.800 disoccupati. I giovani disoccupati residenti a Livorno sono al momento circa 2.500 in più rispetto al 2011, oltre il 50% in più in due anni. Il tasso di disoccupazione giovanile dopo aver subito una favorevole diminuzione negli anni 2007 e 2011 si è assestato a quota 19,8% nel 2013, il valore più alto dal 2005. Ad un tasso di disoccupazione giovanile più alto di quello regionale si accompagna un tasso di attività (15-34 anni) ben più basso della media Toscana. Considerati anche i giovani sfiduciati – che vorrebbero un lavoro ma non lo cercano attivamente o quelli in attesa di risposte – quindi “un tasso di disoccupazione allargato”, il tasso di disoccupazione giovanile passa dal 19,8% al 32,2%. Dall’indagine condotta dal Centro studi e ricerche risulta che i laureati trovano più difficilmente occupazione sul territorio provinciale, per loro ci sono meno possibilità pur essendo i più attivi sul mercato. Per i diplomati la situazione sembra essere meno complessa ed in linea con la media toscana in quanto il relativo tasso di disoccupazione si equivale 9,2%.
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