Elezioni, Confesercenti ai candidati: rispondete a queste sette domande

di admin

Un quadro a dir poco allarmante quello presentato dalla Confesercenti provinciale di Livorno, in merito alla situazione del primo trimestre 2014 delle piccole-medie imprese del settore del commercio, turismo e servizi.
(Nichi Vendola domenica 4 maggio al Lem)

Ecco di seguito le sette domande per i Candidati:
1 – Siete disponibili a lavorare sui principali strumenti urbanistici, in tempi rapidi e certi, al fine del rilancio economico della città?
2 – Ritenete che lo strumento della “concertazione” con le Associazioni di Categoria sia sempre attuale?
3 – Garantite che qualunque intervento sulla mobilità del centro città sarà concertato bandendo qualunque iniziativa spot?
4 – Vi impegnate a garantire uno stop a qualunque ulteriore insediamento all’insegna della grande distribuzione?
5 – Vi impegnate su di un ragionamento relativo alla fiscalità locale in grado di venire incontro alle difficoltà delle imprese?
6 – Vi impegnate a garantire una lotta seria e costante al fenomeno dell’abusivismo commerciale e della contraffazione delle merci?
7 – Vi impegnate, nell’ambito di un serio processo di semplificazione dei rapporti, a riorientare la struttura amministrativa comunale con finalità di marketing territoriale?
Secondo l’indagine condotta dall’Osservatorio Confesercenti Nazionale, sarebbero 12.000 le imprese del commercio al dettaglio che avrebbero chiuso i battenti nei primi due mesi dell’anno. In particolare risulta più colpito il settore “moda”, con oltre 3.000 chiusure, a causa della considerevole pressione fiscale, del caro affitti, della tassazione sul lavoro ma anche per la più difficile concorrenza con le merci contraffatte, le grandi distribuzioni ed il mercato on-line che sembra prendere sempre più piede.
Il saldo fra nuove aperture e cessazioni non lascia certo spazio a nuove speranze, visto che a fronte delle 3.000 chiusure ci sono state solo 723 nuove aperture, con un saldo in negativo di ben più di 2.000 unità. Anche il settore del turismo e dell’intermediazione commerciale non sembra essere immune da questa tendenza, registrando una perdita finale di 17.723 unità.
Sempre secondo Confeserecenti, le prime iniziative del Governo Renzi, sono state giudicate interessanti anche se è risultato innegabile la totale assenza d’interventi diretti a sostegno del lavoro autonomo, che anzi necessiterebbe di una nuova politica economica, di riduzioni della “bolletta energetica” per le imprese e di una rinnovata possibilità di accesso al credito, con un sistema bancario che ritorni a fare il suo “vero” lavoro.
“Nel febbraio scorso, abbiamo condotto un’indagine su base provinciale ad oltre 400 imprese – ha commentato il Direttore Confesercenti Provinciale di Livorno, Alessandro Ciapini – nel quale è emersa che le aspettative degli operatori e delle imprese, si concentrano ancora sul Comune, sebbene il giudizio sull’operato delle amministrazioni uscenti fosse piuttosto negativo. Auspicano che la prossima amministrazione possa effettuare una revisione ed un alleggerimento della fiscalità locale, semplificazione burocratica e razionalizzazione della spesa”.
“Purtroppo quello che questa città deve capire è che il modello preesistente socio-economico che vantava redditi più alti della media nazionale e alta propensione al consumo – è intervenuto Massimo Marini, Responsabile Confesercenti di Area Sindacale Livorno – e che era in grado di sostenere l’economia cittadina quasi in modo completamente autonomo, non esiste più. E’ giunto il momento che Livorno torni a guardare il “mondo” cominciando, in primo luogo, a costruire rapporti a Nord, con Pisa ed il suo aeroporto e a Sud della provincia con i suoi milioni di presenze turistiche”.
Per Confesercenti è basilare che i candidati alla carica di Sindaco offrano nel confronto elettorale, non tanto una “lista della spesa” relativa alle cose da fare, ma una “visione” del futuro della città fatto di scelte fondamentali e priorità. Per quanto concerne piccole e medie imprese, risulterebbe necessario il ripristino a livello locale della concertazione, il valorizzare e rendere tutt’uno l’area del Buontalenti, del Mercato Centrale, insieme al sistema dei Fossi e delle Fortezze, con l’area portuale, in modo da creare una vera “porta a mare”. Anche l’annosa questione della chiusura del centro cittadino, potrebbe essere rivalutata con maggior serenità se fosse supportata da interventi di qualificazione dell’arredo urbano, posteggi, animazione e sicurezza ma anche e soprattutto con uno stop definitivo da parte del Comune a nuovi insediamenti della grande distribuzione ed una vera e propria lotta all’abusivismo e alla contraffazione delle merci. A tutto questo andrebbe aggiunta un’amministrazione che guardi con più attenzione alle difficoltà ed alle esigenze delle imprese, impostando una politica fiscale che sposti il più possibile il carico tributario da chi realmente lavora e produce a chi è detentore di rendite parassitarie con una particolare attenzione agli immobili che hanno carattere strumentale.
“L’appuntamento elettorale che ci attende, potrebbe diventare un’occasione per dare un segnale preciso agli operatori economici ed all’economia locale nel suo complesso – ha concluso il Presidente di Confesercenti Livorno, Maristella Calgaro – è per questo che come Associazione di Categoria abbiamo stilato, rielaborando i dati forniti dalle imprese, sette domande che proporremo a tutti gli undici candidati a sindaco, a cui speriamo vogliano rispondere, per approfondire alcune tematiche fondamentali per lo sviluppo di questa città”.

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