Nogarin: “Noi non fomentiamo l’antisemitismo”
Il sindaco Nogarin risponde al Presidente della comunità ebraica livornese. Ecco la lettera che il primo cittadino ha inviato a Vittorio Mosseri (clicca qui per leggere la lettera in cui Mosseri minacciava una frattura tra la Comunità e l’Amministrazione Comunale).
Ecco la missiva inviata da Nogarin a Mosseri
“Caro Presidente Mosseri, ho ricevuto stamani la sua lettera del 3 dicembre, ma dal momento che circolava in rete avevo già avuto modo di leggerla.
Condivido la sua amarezza: in questo momento storico la spasmodica attenzione attorno alla giunta fa si che ogni indiscrezione, ogni illazione divenga di colpo notizia di carattere nazionale.
Comprendo il suo fastidio relativamente alle dichiarazioni del consigliere Valiani dove accosta l’ebraismo al mondo massonico, frasi cariche di odio e pregiudizio che, come giustamente lei ha fatto notare, riportano a pagine dolorose del passato.
Queste affermazioni mi hanno rattristato e irretito, ma il compito di richiamare un componente dell’assemblea cittadina è compito che non spetta però al sottoscritto ma a chi, per mandato, è chiamato a sovraintendere ed eventualmente censurare i consiglieri comunali, in questo caso la Presidenza del Consiglio Comunale ed è nei confronti di questa che vanno eventualmente rivolte le critiche.
Relativamente agli episodi che lei richiama, come la vicenda dello striscione di Effetto Venezia 2014 e la recente giornata per la Palestina, non dovrebbero essere visti come sgarbi di questa giunta nei confronti della Comunità Ebraica; mi dispiace anzi che vengano letti in questo modo.
Ritengo che discutere, anche aspramente sulla politica estera di Israele, sia cosa ben diversa dal doveroso rispetto dovuto agli ebrei livornesi ed italiani così come a tutte le altre comunità presenti sul territorio.
Accusare questa Amministrazione Comunale di voler fomentare l’antisemitismo è quindi per me profondamente sbagliato.
Non sono passate neppure 2 settimane dall’incontro avvenuto nella sede della Comunità Ebraica in piazza Benamozegh, nel quale abbiamo discusso assieme su come omaggiare, in maniera degna, la figura di Elio Toaff un gigante della nostra storia, che merita un tributo adeguato da parte della città che gli ha dato i natali.
Questa mia disponibilità aveva registrato il vostro apprezzamento. Da parte mia mi rendo disponibile a partecipare ad un altro dibattito su questo tema promosso da voi.
Ma è per me chiaro che fin quando queste posizioni rimarranno distanti e mancherà la volontà di incontrarsi e discutere assieme, la questione della convivenza in Terra Santa è destinata a rimanere ostaggio di due verità.
La manifestazione di un mese a seguito della strage del Bataclan e dello Stade de France ha dimostrato che esiste un terreno sul quale possiamo e anzi dobbiamo incontrarci tutti assieme.
Non condivido mai l’uso della forza e pure in questo caso ad averci rimesso è nuovamente il martoriato popolo siriano; il dolore scaturito non è certo buon viatico per il raggiungimento di una pace che sia davvero duratura”.
Filippo Nogarin
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