Casa: stanziati 185 mila euro, 1300 famiglie in attesa
Oltre 1300 famiglie (1312 per l’esattezza) in attesa di un alloggio popolare, di cui 1002 italiani, 57 comunitari, 252 extra comunitari. Circa 80 gli sfratti programmati per questo bimestre, limitatamente ai soli casi di morosità incolpevole, mentre risultano vuote sempre in città 2370 abitazioni (leggi qui l’allarme del sindacato e qui i nomi della giunta al completo). Sono i dati che ci arrivano dall’Ufficio Casa e che il sindaco ha presentato in apertura del Consiglio comunale di giovedì 28 agosto. Come ha illustrato l’assessore al Sociale e Casa Ina Dhimjini, l’ufficio Manutenzioni Edilizie, a seguito di un lavoro di ricognizione e verifica del patrimonio immobiliare del Comune, ha indicato una serie di alloggi che, dopo lavori di risanamento e messa a norma di impianti, potranno fornire una prima risposta alle esigenze stringenti della città ospitando fino 30 famiglie. Le strutture individuate sono in piazza del Fiore, in via Gobetti, sugli Scali delle Macine, e nella ex Caserma Lamarmora: per il ripristino sarà necessario un totale di 185mila Euro. Gli interventi sono di diversa entità ma si ritiene che già a novembre alcuni locali potranno essere già utilizzabili.
E a proposito dell’emergenza casa Filippo Nogarin ha fatto il punto: “La questione dell’emergenza abitativa in Città è una delle massime preoccupazioni di questa amministrazione, già ampiamente rilevata e dibattuta in campagna elettorale. I fenomeni legati a questo fenomeno in generale, ed in particolare per le procedure di sfratto per morosità, sono cresciuti drammaticamente in questi ultimi anni e le cause che ne sono alla base a dir poco allarmanti: disoccupazione, indigenza materiale, crisi economica ed impossibilità di sostenere le spese necessarie ed indispensabili al fabbisogno quotidiano. Ci siamo già attivati in sede di Cosp (comitato sicurezza pubblica) con tutti gli organi competenti avanzando una richiesta formale di sospensione degli sfratti; siamo in contatto costante con la Prefetto e nei prossimi giorni dovremo nuovamente incontrarci per definire un piano dettagliato per risolvere questa problematica. Il timore è vedere crescere ancora il disagio sociale, e l’esplodere delle ansie, delle preoccupazioni e delle paure di trovarsi a vivere giorno dopo giorno tale incresciosa situazione. Disagi che colpiscono oltretutto anche numerose famiglie già chiamate a far fronte al sostentamento dei figli minori, di figli disabili o di molti altri casi che comunque necessitano del loro supporto. L’ufficio casa in questo senso ha già provveduto ad inviare missive di assegnazione per 66 alloggi relativo al blocco della Chiccaia. Questa giunta ha richiesto agli uffici la redazione di un apposito cronoprogramma per la questione dei piani di recupero, ciò consentirà all’amministrazione di poter valutare tempi, costi e benefici sull’avanzamento degli stessi; si potrà così valutare, alla luce dell’emergenza abitativa purtroppo in aumento, la possibilità in futuro di destinare parte di questi immobili come alloggi di risulta”.
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