In 2 mila sfilano per dire no al rigassificatore. Iniziato l’ancoraggio, FOTO

Un corteo, pacifico, composto da manifestanti ma anche da "gente comune", aperto da una bara per simboleggiare la morte del mare

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Erano circa 2 mila le persone che ieri sera hanno preso parte al corteo per dire no al rigassificatore. Il corteo, partito da piazza Mazzini e organizzato da 7 comitati, oltre che da associazioni e alcuni partiti di opposizione, ha attraversato le vie del centro arrivando fino ad Effetto Venezia.
Un corteo, pacifico, composto da manifestanti ma anche da “gente comune”, aperto da una bara  per simboleggiare la morte del mare. Alcune corone di fiori sono state depositate lungo il percorso. La prima è stata posizionata davanti alla sede Olt, nell’ex direzione del cantiere Orlando, assieme allo striscione: “Le nostre vite valgono più dei vostri profitti”. Poi sempre sotto lo sguardo di polizia, carabinieri e polizia municipale, il gruppo si è diretta verso la Venezia. Il traffico è stato bloccato per oltre un’ora. I duemila, preceduti dalla finta bara portata a spalla, hanno attraversato piazza del Luogo Pio, scali del Refugio (dove è stata depositata un’altra corona di fiori), via Borra e infine piazza del municipio, dove un’altra corona è stata deposta insieme a una decina di striscioni. I manifestanti hanno anche esposto decine di bandiere contro l’offshore e fasce nere in segno di lutto al braccio.
Ripetute durante il corteo sono state le richieste di dimissioni di Cosimi. Anche se non si può non ricordare che la storia del rigassificatore è stata ereditata da Cosimi. E non a caso infatti non sono stati risparmiati attacchi all’ex sindaco Lamberti e al governatore Rossi.

 

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