Il direttore del museo di via Roma: “Se non fosse per noi sarebbe già chiuso”. La Provincia risponde

"Combattiamo ogni giorno con la crisi di personale e di risorse e, ben più grave a mio avviso, con una serpeggiante disaffezione/disattenzione dell’Ente"

come di consueto trovate il link (in questo caso al pdf con i numeri del museo) in fondo all’articolo

Anna Roselli, direttore del museo di storia naturale del Mediterraneo in via Roma, scrive a Quilivorno.it prendendo spunto da un articolo uscito il 3 gennaio sulla Stampa dal titolo “Noi, direttori di museo facciamo anche i custodi” per mettere in luce le difficoltà che il museo di villa Henderson sta attraversando anche, così la definisce, per via di una disaffezione della Provincia, ente proprietario della struttura.
E nel far presente che anche qua a Livorno “il direttore non fa solo il direttore” (come mostrano le foto che pubblichiamo) propone le strade da percorrere per cercare di risollevare le sorti di un bene, che alla luce dei numeri (che vi proponiamo qua in fondo all’articolo), rappresenta un patrimonio culturale per tutta la collettività labronica.

L’intervento di Lucia Niccolini, insegnante di lettere Liceo F. Cecioni – No! non ci stiamo alla chiusura del Museo del mediterraneo! Proroga straordinaria per il gran successo ottenuto della mostra ‘PoRTUS PISANUS e Il sUO ENTROTERRA’ : uno studio archeologico dell’Università di Ferrara; il salone del MSNM è orgoglioso di presentare la presentazione del libro XXXX sulle problematiche dei figli disabili. Il Gruppo Archeologico e Paleontologico livornese è un’associazione di volontariato che opera senza fini di lucro. Si compone di 17 soci, di cui 2 donne e 15 uomini. Il Gruppo si riunisce presso i locali del MSNM (Via Roma, 234) ogni martedì e giovedì pomeriggio dalle 17,30 alle 19,30. In quella sede vengono discusse le attività da svolgere nel breve e nel medio periodo (all’occorrenza, ma questo è più difficile, si fanno anche programmi di lungo periodo), si confrontano i dati raccolti nelle ricerche d’archivio, bibliografiche e territoriale. Istoreco, Istituto storico della Resistenza e della cultura contemporanea, concluderà nella Sala Esposizioni DEL MSNM l’annuale iter di ricerca sul periodo della Resistenza con una mostra documentaria… Oggi sabato 12 novembre 20XX si terrà una Conferenza di medicina, relatori i proff. XXXX DELL’UNIVERSITA’ DI PISA sull’argomento delle malattie neurologiche con particolare riferimento all’ipnoterapia ed ai disturbi del sonno. La splendida cornice del Salone dei cetacei ospiterà la mostra di arte contemporanea a tema: lA SCULTURA e l’acqua. MareDiVino è la grande vetrina dei vini della Provincia di Livorno, proposti in degustazione al pubblico di operatori e di appassionati, nel suggestivo contesto del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo a Villa Henderson. E’ un’occasione unica di conoscenza, promozione e confronto della migliore produzione enologica del territorio livornese, attraverso percorsi di assaggio liberi e guidati.

Quelle che precedono sono soltanto alcune delle manifestazioni culturali che dal 2009 hanno reso vivo e attivo il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo , diretto abilmente dalla dott.ssa Anna Roselli. Come non ricordare i saloni espositivi di Biologia marina, le sale di tassidermia, l’orto botanico, il Planetario, i saloni di ricostruzione degli ecosistemi su cui continuano a formarsi generazioni di alunni dalla scuola materna alla secondaria di II grado? Un’eccellenza che nella città labronica continua a tener alto il nome della cultura, sempre più minacciata dalla mercificazione! Non siamo nostalgici della città ideale dei Medici, passatisti impuniti. Vorremmo che almeno uno dei rari luoghi noti alla Toscana e all’Italia tutta, se non all’estero, mantenesse la fisionomia di offerta culturale, di polo di ricerca, raccolta e studio. La città tutta deve sollevarsi di fronte ad una simile proposta, tirar fuori l’orgoglio di esser nato o di abitare in una città favorita dalla natura e dalla posizione geografica, ma che non deve scendere oltre nella classifica delle province italiane!!!

La risposta di Fausto Bonsignori, vice presidente della Provincia e assessore alla cultura – In relazione all’articolo apparso su Quilivorno.it, ed in particolare riguardo al titolo, posso affermare che non solo la Provincia non ha “abbandonato” il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, ma che come vice presidente e assessore alla cultura sono sempre stato in prima linea nel cercare soluzioni per il futuro della struttura.
Da quando abbiamo perso alcune competenze e dall’approvazione alla Camera del decreto “Svuota-Province”, mi sono preoccupato circa il futuro del nostro Museo. Insieme con la Direzione della struttura stessa abbiamo concordato alcune iniziative che mirano a sensibilizzare istituzioni, associazioni e cittadini. Tra queste ricordo la firma, lo scorso 9 gennaio, della convenzione che rinnova e amplia l’ospitalità a ben 21 associazioni culturali, nonché l’incontro ufficiale che avremo in Regione con l’assessore Scaletti, il 21 di questo mese. Inoltre, stiamo pensando anche ad iniziative che possano coinvolgere direttamente i cittadini, come eventi-spettacolo e cene di autofinanziamento.
La nostra struttura museale non è “solo” un museo dove si conservano beni preziosi, ma è anche soprattutto un luogo di diffusione della cultura scientifica a livello nazionale. Purtroppo a causa delle enormi difficoltà di bilancio e dei numerosi attacchi alle competenze delle Province, negli ultimi due anni l’Amministrazione Provinciale ha garantito le risorse per il personale e le spese correnti di funzionamento del Museo, senza riuscire destinare altre risorse per le attività e, per questo, siamo consapevoli che il continuo gradimento e la crescita dei visitatori sia dovuto essenzialmente alla competenza ed alla passione dei nostri dipendenti.
Adesso, in un persistente periodo di incertezze sul futuro (il decreto Svuota-Province ci toglie le competenze sulla cultura, compresi i patrimoni connessi, ma non dice a chi saranno trasferite) dobbiamo pensare a conservare il patrimonio, la qualità e l’efficacia del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo.
In questo senso mi faccio carico di valutare tutte le possibili soluzioni che vadano in questa direzione, proponendo alle Istituzioni, alle associazioni e alle categorie anche la possibilità di costituire un’apposita Fondazione. Nel frattempo mi piacerebbe che con una specie di scatto d’orgoglio i Livornesi si sentissero parte attiva in questo percorso, incominciando con l’iscriversi all’Associazione Amici del Museo.

La lettera del direttore del museo a Quilivorno.it – Nel leggere l’articolo di Flavia Amabile, uscito sulla Stampa il 3 gennaio 2014 dal titolo “Noi, direttori di museo facciamo anche i custodi”, mi sono identificata interamente con quanto descritto e per un attimo ho rivisto il mio percorso lavorativo, ormai più che ventennale, presso la struttura museale che dirigo ovvero il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo a Livorno. Il nostro Museo che ha radici antiche – è stato fondato dalla Provincia di Livorno nel 1929 – è oggi, ed in questi ultimi anni di crisi profonda, un Museo che lotta, che non si arrende e che nonostante i drammatici momenti incrementa: l’utenza, le attività, i progetti, le aperture, il sostegno alle associazioni di volontariato culturale. Cerca con tutti i mezzi possibili di rimanere aperto ed essere un luogo di ricerca e studio, di aggregazione e di formazione per la comunità, un punto di riferimento per il mondo della scuola, un luogo disponibile ad accogliere le proposte di chi ancora crede che la cultura sia un bene di tutti ed un valore irrinunciabile.
Combattiamo ogni giorno, come molti altri colleghi, con la crisi di personale e di risorse finanziarie e, ben più grave a mio avviso, con una serpeggiante “disaffezione/disattenzione” dell’Ente proprietario che pur senza dichiarazioni ufficiali lentamente, ma con preoccupante costanza, abbandona il proprio Istituto museale in una stagnazione gestionale ed economica tale che, se non fosse per la volontà di chi nel Museo lavora, ne avrebbe già da tempo decretata la “silenziosa chiusura”.
E’ dunque evidente che, al di là, degli amministratori la comunità, i giovani, la scuola, i visitatori, le associazioni, continuano a credere, come in molti altri luoghi del Paese, nell’importanza delle strutture museali nate e radicate nei propri territori. Ci crede anche la Fondazione Livorno (già Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno) che ha sostenuto e sostiene costantemente il nostro Museo a partire dal 2000 per le attività didattico/scientifiche e per la realizzazione di opere strutturali.
E noi dipendenti (siamo 9) per questo lavoriamo e combattiamo perché in una città come Livorno dove scarseggiano assolutamente le Istituzioni culturali quanto vale una struttura che funziona, e quali i “benefici” in termini di crescita della Comunità? Combattiamo perché, come recita il Codice dei Beni Culturali (Legge dello Stato): i musei sono servizi pubblici. E come tali vanno preservati e mantenuti aperti!
La battaglia si gioca su tutti i fronti, dal mantenimento dei servizi classici quali: apertura, visite guidate, attività didattiche per la scuola, foundraising, conservazione/ricerca/studio; alla creazione di nuovi servizi quali ad esempio: l’organizzazione del Bookshop – gestito direttamente dal personale del museo, l’apertura del Minizoo – nuova area didattico/espositiva dedicata alla zoologia degli invertebrati e piccoli vertebrati viventi con avvio di ulteriori attività didattiche e di “gioco” per bambini, ragazzi, ma anche adulti, l’avvio del servizio “Compleanno al Museo” (insieme agli animatori scientifici i bambini trascorrono il pomeriggio imparando e divertendosi) e della possibilità di festeggiare matrimoni, battesimi, comunioni, ecc. nella splendida cornice del complesso museale, attivazione dei servizi di “ludo – scienza” e dei “Campus estivi”, aumento delle aperture serali con organizzazione di eventi speciali culturali, musicali, teatrali, osservazioni astronomiche, ed in collaborazione con il territorio: Notti Bianche e Blu, Notti dell’Archeologia, sviluppo del complesso museale come Centro Congressi, creazione dell’area Book Crossing per la libera lettura e scambio libri; attivazione della WiFi free, ecc.
E’ chiaro che per sostenere tutto questo il personale, compreso il Direttore, ha svolto in questi anni il lavoro di propria competenza ed anche tutto il resto “non di competenza”. Lunga sarebbe la lista delle diverse azioni svolte – improvvisandosi altro rispetto alle proprie specifiche competenze – da ognuno dei dipendenti del Museo, solo alcuni esempi palesi:

– AREE VERDI – il Museo di Livorno ha un Orto botanico che si estende per oltre 5.000 mq ed aree verdi (parco storico) per oltre 3.000 mq, ma nonostante questo, per mancanza di risorse finanziarie, non è stato più possibile a partire dal 2010 mantenere il contratto per il “giardiniere” e dunque la cura e manutenzione del “verde” ricade interamente sul personale presente sia come azioni di generica pulizia che per tutto il resto: potature, impianti, semine, ripristino sentieri, controllo impianti, ecc.;

– IMMOBILI – la mancanza o comunque la ristrettezza, di risorse economiche assegnate alla struttura per la manutenzione del patrimonio immobiliare costringe il personale ad agire, comunque, per interventi irrinunciabili quali ad esempio: la pulizia di tutti gli spazi (sale, servizi igienici, aree accoglienza) nei giorni di assenza (sempre sabato pomeriggio e domenica) della ditta deputata alle pulizie, la tinteggiatura di spazi, la pulitura autunnale e primaverile delle gronde che, in alcuni casi, trovandosi ad altezze notevoli, vengono pulite dal Direttore e dal Conservatore senza ponteggi ma assicurandosi con attrezzi da roccia; oppure il Direttore deve intervenire gioco forza, quando necessario, anche per interventi di pulitura degli scarichi della fogna nera (vedi foto);

– APERTURA – ovviamente come già descritto per altri casi tutti i dipendenti compreso il Direttore sostengono l’onere delle aperture (bigliettazione, accoglienza, bookshop, ecc.) ed in special modo per le aperture straordinarie serali, festive, estive;

Quale futuro? Non ritengo che, nella situazione attuale, il problema sia soltanto tenere aperto o chiuso nella domenica e nei festivi; per molti musei, e non solo, del nostro Paese il problema è e sarà sempre di più il “tenere aperto!!”. Senza considerare tra l’altro che, sebbene nessuno ne parli, molti patrimoni museali/culturali/ambientali italiani (sia come immobili che come patrimoni conservati) sono ancora oggi di “proprietà/gestione” delle Amministrazioni Provinciali. Quale futuro si prepara per questi luoghi di cultura? Qualcuno se lo sta chiedendo?

 

 I NUMERI DEL MUSEO DI VIA ROMA

10.000 mq – ESTENSIONE DELLA PROPRIETA’

 

7.450 mq – AREE ESPOSITIVE E DIDATTICO/SCIENTIFICHE

 

12 INAUGURAZIONI = APERTURA DI NUOVI SETTORI DAL 2000 AL 2011

 

OLTRE 50.000 – VISITATORI ALL’ANNO

 

49ORE DI APERTURA SETTIMANALE COMPRESO SABATO E DOMENICA

 

18.000NUMERO MEDIO DEGLI STUDENTI PER ANNO SCOLASTICO

 

104 – I PERCORSI DIDATTICO/SPERIMENTALI DISPONIBILI PER LA SCUOLA

 

10 – LE MATERIE SCIENTIFICHE TRATTATE PER TUTTE LE FASCE DI ETA’ DALLA SCUOLA MATERNA ALLE SECONDARIE DI II GRADO

 

7LABORATORI DOTATI DELLE PIU’ MODERNE ATTREZZATURE, MODELLI, REPERTI E MOLTO ALTRO…!!!

 

21ASSOCIAZIONI CULTURALI CHE OPERANO CON IL MUSEO

 

40 – GLI ANNI DELLA COLLABORAZIONE CON I VOLONTARI

 

1500 – I SOCI DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI

 

5.000ADULTI/ANNO CHE PARTECIPANO A CORSI POMERIDIANI

 

130 – IL NUMERO MEDIO/ANNUALE DI GIORNATE DI USO DELL’AUDITORIUM

 

Migliaia – I REPERTI CONSERVATI nelle collezioni scientifiche

 

Migliaia – I VOLUMI CONSERVATI nella BIBLIOTECA SCIENTIFICA APERTA per CONSULTAZIONE e STUDIO

 

33 – GLI ANNI DI PUBBLICAZIONE DELLA RIVISTA “QUADERNI DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DI LIVORNO”

 

9.499STUDENTI che nel 2012 hanno scelto il Museo quale luogo di studio

 

9DIPENDENTI PROVINCIALI

 

2CONTRATTISTI LAUREATI

 

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