Cna “mette” l’avvocato. “Concordato? Vernacolo”. Via Iacomelli
Cna affida ad uno studio legale di Firenze la valutazione di un’azione risarcitoria. Il direttore Cna: "La presentazione del concordato in continuità sta assumendo contorni paradossali che rasentano l'umorismo. Fosse un fumetto del nostro storico e rinomato Vernacoliere sarebbe più credibile"
“La vicenda Aamps e la scelta dell’Amministrazione Comunale di ostinarsi alla presentazione del concordato in continuità sta assumendo contorni paradossali che rasentano l’umorismo. Fosse un fumetto del nostro storico e rinomato Vernacoliere sarebbe più credibile”: così Marco Valtriani, direttore della Cna di Livorno (leggi qui Iacomelli, presidente cda Aamps, silurato) dipinge il quadro delle vicende della municipalizzata dei rifiuti.
“Peccato che da ridere vi è ben poco. Certamente non ridono le imprese dell’indotto che, senza alcuna risposta alle loro legittime richieste, devono vedere giorno dopo giorno una confusione intorno ad Aamps che neppure il più scafato mestierante riesce a comprendere”. Valtriani inizia ad elencare il caotico e contradditorio susseguirsi degli eventi da quando la gestione di Aamps è nella mani dell’amministrazione a Cinque Stelle: “Concordato si… concordato no… concordato presentabile… concordato non presentabile… le imprese non ci rimetteranno niente… le imprese ci rimetteranno poco… non sappiamo quanto ci rimetteranno… assunzioni… non assunzioni… forse si… forse no… si ma non tutti… si ma quando?’…pagamenti si …pagamenti no …pagamenti forse …pagamenti ma solo il corrente …pagamenti ma solo la moratoria …presidenti che vanno …presidenti che entrano …cda no …amministratore unico …di nuovo il cda …basta cda …lui va bene …lui non va più bene …di nuovo un altro amministratore unico… tutto – continua Valtriani – ci appare in modo lampante senza una logica, senza una strategia ma, per quello che ci preme di più, soprattutto in barba ai diritti delle imprese dell’indotto e ai loro dipendenti. Una situazione che obbliga la nostra organizzazione e le imprese che rappresenta a prendere una decisione netta e precisa: basta con le prese in giro verso chi ancora oggi svolge con rispetto e con speranza la propria opera per Aamps”.
Le Imprese e la CNA hanno dato incarico a un Avvocato e ad un Commercialista di Firenze (Avv. Francesco Bertini dello Studio Chiti e Dott. Fabio Bargellini dello Studio Bargellini) ai fini di verificare se all’origine della situazione vi sono atti illeciti o casi di omesso controllo o di omesse denunce, nonché se sono stati commessi, anche in questi ultimi 12/18 mesi, eventuali atti che hanno ulteriormente aggravato la situazione delle aziende.
“Ne abbiamo sentite di tutte – continua Valtriani – compreso il fatto che Aamps è sotto scacco delle imprese dell’indotto. Già il pensarlo sarebbe stata un’offesa alle stesse, una cosa pazzesca se si guarda ai fatti: a) le imprese sottoscrivono la moratoria “Rosi” per spalmare, con interessi a proprio carico, i loro crediti; b) le imprese si vedono sempre di più allungare i tempi di pagamento del corrente mentre proprio la puntualità di questi saldi era uno del motivi che le aveva indotte ad accettare la moratoria; c) le banche chiedono il rientro delle fatture non saldate da Aamps; d) le banche non accettano più le fatture di Aamps che le imprese presentano; e) le imprese dichiarano la loro disponibilità ad una ulteriore ristrutturazione dei propri crediti compresa la moratoria; f) le imprese ad oggi non hanno mai interrotto i propri servizi per Aamps. Questo sarebbe tenere sotto scacco Aamps? Ma stiamo scherzando?
Cosa dovrebbero fare allora? 1) rinunciare ai propri crediti?; 2) lavorare gratis?; 3) fare l’uno e l’altro?; 4) fare l’uno, l’altro e stare anche zitte e magari pagare con puntualità la salatissima TARI?
Adesso basta. Andremo sino in fondo su questa vicenda e siccome – conclude il direttore Cna – siamo convinti che un’azienda interamente pubblica non può comportarsi in questo modo e che i presupposti per risanare e rilanciare la “nostra” Aamps (visto che è pubblica è anche delle nostre imprese) ci siano, valuteremo ogni azione a tutela delle imprese dell’indotto e dei lavoratori”.
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