Aamps, “silurato” Iacomelli. Consiglio, presidente vacante. Cannito rifiuta gli incarichi.

Adesso il cda revocato avrà cinque giorni per effettuare le controdeduzioni. La palla passa in mano al presidente del collegio sindacale Francesco Carpano

di Letizia D’Alessio e Giacomo Niccolini

Giornata intensa e complicata quella del 7 gennaio per il sindaco Nogarin e per la Giunta a 5 Stelle. Prima il “ben servito” al presidente di Aamps Iacomelli e al consigliere Di Gennaro, poi la mancata elezione del presidente del Consiglio Comunale (16 voti per Esposito e 16 schede bianche) in una seduta a dir poco accesa e dibattuta dove Marco Cannito ha rinunciato a tutti gli incarichi possibili: presidente del Consiglio, assessore e presidente di Aamps (clicca qui per leggere l’articolo di Letizia D’Alessio con tutti i particolari).
La lettera consegnata a Iacomelli – Il primo pomeriggio si apre con una lettera consegnata in mano al presidente Aldo Iacomelli (nella foto) a poche ore dal cda di Aamps dove si sarebbe dovuto dare l’ok (mai del tutto condiviso dal consiglio di amministrazione) al concordato.
Una lettera di revoca immediata dell’incarico di presidente del cda e di ugual fattura nei confronti del consigliere rimanente Marco Di Gennaro. Nella missiva consegnata in mano all’ormai ex presidente il sindaco Nogarin “prende atto” delle dimissioni dell’altra consigliere Zanghi che ha lasciato pochi giorni fa.
“La lettera è arrivata intorno alle 14 del pomeriggio di giovedì 7 gennaio – spiega al telefono con Quilivorno.it Aldo Iacomellli – l’atto del sindaco è stato portato da un membro della polizia municipale  in cui viene disposta la revoca e sospensione del cda. Noi adesso abbiamo cinque giorni da regolamento comunale per fare le nostre controdeduzioni e poi vediamo. Esamineremo l’atto.

L’EX PRESIDENTE DEL CDA DI AAMPS ALDO IACOMELLI

La motivazione? Per aver ritardato la presentazione del concordato, cosa che non risponde al vero, perché proprio oggi c’era il cda convocato già lo scorso 15 dicembre bloccata dai sindaci revisori. Credo che ci siano dietro motivazioni di tipo politico, con motivazioni più ampie che il sindaco ha fatto. Il problema adesso dell’ordinaria amministrazione spetta a Carpano che dovrà fare quello che faccio io. Nessuno magari se n’è accorto – conclude Iacomelli –  ma io dal 1° dicembre ho fatto tutta una serie di decisioni importanti, tecnico-operative affinché la città risultasse pulita e il lavoro andasse avanti. Adesso queste cose le deve fare il collegio”.
“È venuto meno il rapporto di fiducia con i componenti del consiglio di amministrazione di Aamps e per questo ho deciso, con disposizione sindacale, di revocare la nomina al presidente Aldo Iacomelli e a Marco Di Gennaro. Entro 5-6 giorni sarà convocata un’assemblea ordinaria e nominato un nuovo consiglio di amministrazione”. Con queste parole è intervenuto ieri il sindaco Filippo Nogarin durante il Consiglio comunale che aveva all’ordine del giorno l’elezione del nuovo presidente. Poche stringate parole che hanno innescato la rabbia dei molti lavoratori di Aamps che ieri hanno assistito alla seduta (che a più riprese hanno duramente contestato Nogarin) e la richiesta di immediate spiegazioni da parte delle varie forze politiche. A cominciare da Marco Valiani (Livorno Bene comune) che ha chiesto al sindaco di spiegare le motivazioni della sua scelta per dare “una risposta a tutta la città”. Secondo Alessandro Mazzacca (Livorno libera) invece “ con oggi va via l’ultimo baluardo di Aamps e si scoprono ufficialmente tutte le carte riguardo al concordato che adesso avrà vita facile”.
Mentre per il capogruppo di Buongiorno Livorno Andrea Raspanti si tratta di “un iter sul quale sono, a naso, abbastanza perplesso. Farò tuttavia un accesso agli atti e come Bl chiederemo una discussione in commissione su quanto accaduto. Vogliamo conoscere anche noi i motivi che hanno portato a questa decisione, per ora quelle che ci vengono in mente sono poco lusinghiere per l’amministrazione”.
“Avete eliminato l’ultima salvaguardia di difesa di Aamps, come ha già detto Mazzacca, in modo da poter andare avanti ora con l’inopportuna scelta del concordato” è l’attacco del capogruppo del Pd Pietro Caruso. Anche la consigliera di Forza Italia Elisa Amato farà l’accesso agli atti e quanto prima, come presidente della commissione bilancio, convocherà una seduta che discuta sull’argomento: “Legga l’atto col quale ha deciso la revoca del cda – ha esortato così Nogarin- perché la percezione che ora abbiamo è di essere davanti a un ‘ con me o contro di me'”. Sollecitato da più parti il sindaco ha letto in aula le quattro pagine della determina che contengono le motivazioni della revoca del cda di Aamps.
“Il comportamento complessivamente tenuto dall’organo amministrativo della partecipata rende manifesta un’incongruenza e un’inadeguatezza rispetto alla fase concordataria e di risanamento societario che richiede un’attitudine professionale diversa da quella posseduta dai componenti del cda attuale”.
Gli amministratori, si legge ancora nel documento, hanno dimostrato di ritardare l’adozione dei provvedimenti deliberati dal socio, ovvero dal Comune, rischiando di aggravare lo stato della società. Le motivazioni che hanno provocato il ritardo riguardo il concordato “inducono quindi a ritenere che i membri del cda in carica non possiedano l’esperienza e le capacità tecniche per fronteggiare l’attuale stato di crisi”, ne consegue la necessità di “un team di professionisti altamente qualificati per l’espletamento delle incombenze riguardanti il piano concordatario”. Le giustificazioni date da Nogarin attraverso la lettura dell’atto col quale disponeva l’azzeramento del cda di Aamps, non hanno però abbassato la tensione: “Dice – ha affermato Marco Valiani rivolgendosi al sindaco – che i componenti del cda non hanno le capacità tecniche: non è che siccome non accettano il concordato che le manda via? Parla di curriculum, come quelli arrivati per ngli assessorati che nessuno ha visto? Vi dovete dimettere, in quanto non siete in grado di amministrare Aamps e la città”.
Per Andrea Raspanti “ è ancora difficile capire come si sia potuti arrivare a decisioni di questo tipo, se non con l’emergere di una spaccatura col cda che per quanto ci riguarda abbiamo sempre evocato e che lei sindaco ha sempre negato”. Pietro Caruso invece ha puntato il dito sul fatto che “queste siano le ennesime nomine revocate, a questo punto fossi in voi, mi farei un esame sulle vostre capacità di scelta”.
In attesa che venga nominato, nei prossimi giorni, il nuovo consiglio di amministrazione, la gestione dell’azienda passa ora nelle mani del collegio sindacale, il cui presidente è Francesco Carpano.

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