Via G. Bruno, gli occupanti se ne vanno. “Ecco i risultati della nostra lotta”

Casalp: "Vista la tensione venutasi a creare lavori spostati a lunedì 7 aprile, termine assolutamente improrogabile"

di gniccolini

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I RESIDENTI DI VIA G.BRUNO RACCOLGONO LE FIRME PER FAR CONTINUARE IL PRESIDIO – LEGGI QUI

IL COMUNICATO DEL COMITATO: ECCO I NOSTRI RISULTATI – CLICCA E LEGGI

Gli occupanti se ne andranno a seguito di un lungo dibattito con Comune e Casalp. Sembra infatti che si sia trovato un accordo per liberare lo stabile e per consentire l’installazione del cantiere di demolizione del palazzo. Per tutte le informazioni al riguardo clicca sul link sopra in alto “Ecco i nostri risultati”. L’Amministrazione Comunale avvierà un lavoro di verifica su quali alloggi di proprietà comunale (anche interessati da piani di recupero) risultino liberi e possano essere utilizzati per l’emergenza abitativa, anche in virtù di un impegno preso dal Consiglio Comunale in questo senso. Rispetto a questo lavoro, che l’Amministrazione si è impegnata a concretizzare quanto prima, verrà mantenuto aperto un canale di comunicazione con il Comitato ex Caserma occupata, e ha in programma, come primo step, di incontrare una loro rappresentanza mercoledì mattina. E’ quanto emerso dall’incontro avuto ieri, sabato 5 aprile, dall’assessore al Sociale Carla Roncaglia, dall’assessore al Patrimonio Paola Bernardo e dal presidente di Casalp Stefano Taddia con una rappresentanza del comitato ex Caserma Occupata, a seguito dell’occupazione della palazzina di via Giordano Bruno che deve essere demolito. In virtù di questo impegno preso dall’Amministrazione, gli occupanti hanno acconsentito a lasciare libero l’immobile, consentendo l’allestimento del cantiere, pur mantenendo un presidio in loco.

I fatti di sabato 5 aprile. Non si è fermata la protesta in via Giordano Bruno 14. Il raduno, cominciato alle 8 di sabato 5 aprile, ha visto anche i rappresentanti di comitati nati nel resto della Toscana. Dall’ex Caserma fanno sapere che l’intenzione è di andare avanti con il presidio fino a lunedì, quando Casalp dovrebbe far partire la demolizione del palazzo popolare per dare il via al piano di recupero di Fiorentina, con la successiva ricostruzione degli alloggi. Gli occupanti chiedono di usare subito i palazzi vuoti per tamponare l’emergenza casa. Staremo a vedere. Nel frattempo i manifestanti avevano occupato lo stabile ripulendolo da calcinacci e cartacce.

Prime denunce – A seguito degli episodi del 29 marzo e 2 aprile in via Giordano Bruno 14 la polizia sta procedendo a denunciare all’autorità giudiziaria i responsabili, per lo più aderenti al comitato Ex Caserma Occupata, dei reati di danneggiamento, invasione e occupazione di terreni e edifici, violenza privata e accensioni pericolose.
I fatti, denunciati formalmente da Casalp, riguardano lo sfondamento, avvenuto il 29 marzo, della muratura della porta d’accesso all’edificio al civico 14 (murato in quanto la struttura deve essere demolita) da parte di un gruppo appartenente all’Ex Caserma Occupata penetrato nell’immobile in questione. Inoltre, la polizia procederà anche per la condotta di violenza privata posta in essere il 2 aprile quando i dimostranti hanno impedito agli operai di eseguire nuovamente i lavori di muratura dell’ingresso dello stabile commissionati da Casalp a una ditta.

La replica di Casalp – In relazione ai fatti verificatisi nel quartiere Fiorentina occorre precisare che la società Casalp spa non ha prestato alcun consenso alla permanenza di estranei all’interno della corte condominiale dei civici di via Giordano Bruno compresi tra il numero 12-18, che resta pertanto illegittima. Casalp ha solo ritenuto inopportuno proseguire i lavori di installazione del cantiere per la demolizione, vista la tensione venutasi a creare ed ha rinviato l’inizio dei lavori alla mattina di lunedì prossimo, 7 aprile, termine considerato assolutamente improrogabile dalla società per l’avvio del programma di demolizione e ricostruzione di 20 alloggi popolari.

L’amministratore Unico Casa Livorno e Provincia spa Avv. Stefano Taddia

I fatti – Momenti di tensione questa mattina, mercoledì 2 aprile, in via Giordano Bruno nel cortile antistante il palazzo di Casalp occupato dall’Ex Caserma Occupata e in procinto di essere demolito. Domenica pomeriggio, dopo che i manifestanti per l’emergenza abitativa avevano apposto il loro cancello rosso abbattendo il muro di mattoni che impediva l’accesso allo stabile, le forze dell’ordine avevano lasciato stare il comitato all’interno del cortile con l’accordo di aggiornasi a sabato dopo lo svolgersi in questa settimana delle varie manifestazioni di sensibilizzazione sull’emergenza casa (tra cui un dibattito con i candidati sindaci).
Questa mattina, però, Casalp si è presentata per allestire un cantiere edile e murare nuovamente l’ingresso del palazzo togliendo la cancellata di ferro apposta tre giorni fa. Insieme ai dirigenti della società partecipata è sopraggiunto il vice questore Rossi con gli uomini della digos e un ingente schieramento di forze tra carabinieri e guardia di finanza pronti ad intervenire. Dopo circa due ore di discussione (e alcuni momenti di tensione) Casalp ha murato nuovamente l’entrata dell’edificio occupato liberando dall’incarico la guardia giurata che presidiava giorno e notte la struttura.
I dirigenti di Casalp hanno tenuto a precisare che l’edificio secondo il loro parere tecnico non è a norma di agibilità e che una volta abbattuto verrà ricostruito un altro stabile adibito ad edilizia popolare. Il presidio permanente dell’Ex Caserma e degli sfrattati continuerà all’interno del cortile la sua battaglia rimanendo fino a lunedì e svolgendo la sua attività politica volta a far luce sulle gravi problematiche legate all’emergenza abitativa cittadina.
L’Ex Caserma Occupata informa che giovedì 3 aprile, nel parcheggio antistante via Giordano Bruno, alla fine di via Passaponti alle ore 21 si svolgerà un dibattito sul tema della casa. Parteciperanno diversi candidati sindaci (Raspanti, Cannito, Nogerin, Vaccaro) o consiglieri, rappresentanti delle varie forze chiamate in causa con le prossime amministrative.

Questo l’ordine del giorno dell’incontro:

1) Innovazione e rivoluzione delle politiche abitative. Una discussione sull’attualità e su quali elementi ripartire per produrre politiche abitative adeguate ai giorni nostri.

2)Individuazione di risorse con cui pianificare nuove politiche abitative, non esclusi la rendita ed il patrimonio sfitto, la prima (la rendita) da considerare come una risorsa da aggredire in vista di una sua redistribuzione.

3)Le strutture occupate come condizione di emergenza abitativa sostanziale ma anche formale, a testimonianza di un’apertura della politica verso la città e le sue esigenze: con quali strumenti affrontare la situazione delle strutture occupate.

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