Droga: 17 arresti, 27 denunce. Allo stadio le richieste

L’operazione ha permesso di interrompere una florida attività di spaccio che vede tra i destinatari anche giovani adolescenti. Tra le frasi in codice "portami un biglietto da 25" o "mi serve un abbonamento"

“Mi serve un abbonamento da 250”. “Fammi trovare un biglietto da 25”. “Ci troviamo allo stadio”. Queste erano le telefonate, in codice, che “Mr. Tribuna”, uno delle pedine dello spaccio cittadino, riceveva spesso anche prima di entrare allo stadio Armando Picchi per seguire, in tribuna coperta, il suo amato Livorno Calcio. Proprio davanti ai cancelli dell’impianto sportivo, dunque,  riceveva richieste e ordini di sostanze stupefacenti. Si tratta di Claudio Bruselli (45 anni) per cui la Procura ha chiesto una proroga delle indagini insieme alla compagna Cristina Lombardi (35 anni) a seguito di una misura cautelare eseguita nei loro confronti a gennaio scorso. La coppia risulta quindi solamente indagata, e non arrestata come specifica la legale Barbara Luceri, all’interno dell’inchiesta.
E’ dunque dalle intercettazioni telefoniche con chiari riferimenti calcistici che i finanzieri di Livorno hanno deciso di chiamare la maxi operazione anti-droga, conclusasi nei giorni scorsi, “Tribuna Coperta”. Circa 50 i militari del 2° Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Livorno che, con la collaborazione di unità cinofile, hanno dato corso a 15 perquisizioni in altrettanti luoghi dove dimoravano gli spacciatori (leggi qui – sequestrati 17 kg in porto di codeina). Clicca sul link in fondo all’articolo per consultare TUTTI I LUOGHI DELLO SPACCIO.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Livorno (sostituto procuratore dr. Massimo Mannucci), hanno consentito, nel suo complesso, di operare l’arresto per spaccio di droga di 17 persone e di eseguire svariati sequestri per circa 18 chilogrammi di sostanze stupefacente (principalmente hashish e cocaina) oltre a denaro contante frutto dell’illecita attività di spaccio per 7.000 euro. Denunciati, complessivamente, 27 soggetti di varie nazionalità (italiana, tunisina, marocchina e albanese) che operavano principalmente nella città labronica. Tra gli acquirenti, assai spesso, anche giovani adolescenti. Molte le zone dove gli acquirenti si recavano, a domicilio o su preciso appuntamento in strada, per acquistare soprattutto hashish e marijuana ma anche cocaina ed eroina. Si va da via Grande, a via Magenta (dove sono stati rinvenuti 6 chili di hashish in alcuni borsoni nascosti dietro una stampante in uno scantinato), fino alle cantine sugli Scali Novi Lena per arrivare anche in periferia dove in via Nino Bixio avveniva lo stoccaggio della merce. Come detto, gli ordinativi avvenivano all’esterno dello stadio. Nel corso delle investigazioni, numerosi servizi di osservazione e pedinamento, operati dai finanzieri con il ricorso anche a strumenti di registrazione visiva, hanno consentito di monitorare
proprio l’occultamento della droga e i vari passaggi tra gli spacciatori e i propri clienti.
Tra gli spacciatori anche zio e nipote (Guglielmo e Luca Genchi) il tifosissimo del Livorno Calcio (Bruselli) insieme alla compagna (Lombardi) che, intercettati per mesi, gestivano lo spaccio cittadino insieme ad un gruppo di albanesi, di tunisini e magrebini. Per tutti non è stata ipotizzato il reato di associazione proprio per la frammentazione in “gruppi” di spaccio. Tra le altre frasi intercettate durante le indagini, durate da novembre ad oggi, anche “ti porto la figlioletta” per intendere una dose piccola di sostanza stupefacente o anche “la figlia più grande” per significare la dose più consistente.
Durante le perquisizioni e gli arresti una delle persone coinvolte ha cercato di fuggire, invano, sopra i tetti delle abitazioni per non farsi “pizzicare” dalla Finanza. Importante nelle fasi di indagini l’utilizzo di cani antidroga dell’unità cinofila del 2° Nucleo delle fiamme gialle comandato dal Tenente Colonnello Dario Bastone. In alcuni casi la droga è stata rinvenuta, grazie all’intuizione dei militari coordinati dal comandante Claudio Scarselletta, all’interno di un intercapedine dietro ad un battiscopa.
Ecco i nomi degli arrestati nell’arco degli otto mesi di indagine anti-droga messi a segno della Finanza. 

Da sinistra il tenente colonnello Bastone, il colonnello Borrelli e il capitano Scarselletta

Il gruppo dei livornesi  
-Yari Tinti, livornese, 22 anni
-Guglielmo Genchi, livornese 70 anni
– Luca Genchi, livornese30 anni (nipote di Guglielmo)
– Simone Stoppa, livornese 35 anni
– Gabriele Ceccarini, 32 anni
Il gruppo degli albanesi
– Florjan Dervishi, albanese 30 anni
– Nerjan Derivishi, albanese 24 anni
Il gruppo dei tunisini di età compresa tra i 25 e i 30 anni
– Meher Tebini
– Majed Tebini
– Fede Behamini (alias Monceff)
Il gruppo dei magrebini
– Mohydine Khaboud (40 anni)
– Said Zaidi
– Amin Redouan
Due dei 17 arrestati sono stati già rilasciati e attualmente risultano soltanto denunciati in stato di libertà. Per questo motivo non sono stati forniti i nomi dall’autorità giudiziaria, così come per le altre 27 denunciate a piede libero.

La precisazione – In merito all’articolo pubblicato in data 02/06/2016 e relativo all’indagine denominata “Tribuna coperta”, in qualità di difensore di fiducia del signor Yari Tinti preciso che il predetto, ad oggi, non ha ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria, né sottoforma di avviso di garanzia, né, tantomeno, di misure cautelari a suo carico. Il Tinti, che oltretutto riferisce di non conoscere nessuna delle altre persone arrestate o denunciate a piede libero, in effetti è stato tratto in arresto il 21/03 u.s. e collocato agli arresti domiciliari, ma per una vicenda che lo vede come unico indagato in materia di hashish e per la quale deve essere ancora giudicato.

Avv. Riccardo Melani

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