Cane ucciso sul terrazzo, 37enne confessa

Una confessione dettata forse dal senso di colpa, forse per lavar via la coscienza. A distanza di neanche una settimana dal tragico gesto che ha posto fine al cane Snoopy, ucciso con un colpo di carabina in via Don Albertario nel quartiere Corea, il responsabile ammette le sue colpe davanti agli inquirenti. “Sono stato io -ha detto ai carabinieri un livornese di 37 anni residente nella stessa via – ma non volevo ucciderlo, volevo solo spaventarlo. Mi dava noia che abbaiasse”.  L’uomo avrebbe sparato al cane dal suo terrazzo, lontano al massimo 50 metri dal luogo in cui Arianna Lucisano ha trovato morto il suo Snoopy dopo essersi assentata per mezz’ora insieme al padre dalle 7,15 alle 7,45 di lunedì 3 agosto.
Per il reo confesso, indagato a piede libero, adesso si prospetta il reato di “uccisione di animali”. A dare la notizia a Quilivorno.it è la stessa padroncina che, con il cuore gonfio ancora di tristezza, ha voluto contattare la redazione che per prima ha dato la notizia della morte del meticcio di 7 anni ucciso con un colpo di carabina sette giorni fa per avvisarla della clamorosa svolta nelle indagini.
Giovedì scorso i carabinieri si erano portati a casa dell’indiziato e lì avevano sequestrato l’arma con la quale aveva sparato. L’uomo si è giustificato dicendo che mai avrebbe pensato di uccidere Snoopy. Adesso le indagini non si fermano: gli inquirenti infatti dovranno capire se si tratta di un gesto isolato o se in passato l’uomo ha già compiuto altri atti simili. “Spero presto di vedere la faccia di chi ha tolto la vita a Snoopy – commenta a Quilivorno.it Arianna Lucisano – voglio guardarlo negli occhi e capire come abbia potuto compiere un gesto simile. A me ha tolto la vita”.
Intanto su facebook nasce il gruppo “Giustizia per Snoopy”, dove tutti i membri chiedono che il responsabile paghi caro questo gesto che ha strappato il cane dall’amore dei suoi padroni.

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