Trw, rinvio al 25. Chiesta la mobilità volontaria
Tavolo decisivo rinviato al 25 novembre dopo la riunione che si è tenuta questa mattina al Mise di Roma. Alle 8,30 di quest’oggi circa 500 operai sono scesi in corteo fino a Camp Darby partendo dallo stabilimento di via Enriques. In tantissimi dunque hanno hanno sfilato bloccando la statale Aurelia. Gli operai hanno deciso di manifestare così con un presidio all’esterno della base di Camp Darby in attesa di conoscere gli esiti del tavolo previsto al Mise a Roma e al quale hanno partecipato azienda, sindacati e governo. Il presidio si è sciolto intorno alle 12 e i lavoratori sono tornati davanti alla fabbrica in attesa dell’esito romano. Nel primo pomeriggio la notizia che tutto è stato rinviato al prossimo 25 novembre sulla base della richiesta che i sindacati hanno fatto all’azienda di rivedere la propria posizione di chiusura a dicembre. Una posizione purtroppo confermata anche oggi dai vertici Trw. “Abbiamo chiesto all’ azienda di proseguire i contratti di solidarietà -spiega l’assessore Simoncini dalla sua pagina twitter – e aprire una mobilità volontaria”.
L’assessore Simoncini ha quindi annunciato che nell’incontro è stato concordato con il vice ministro De Vincenti un intenso percorso di confronto, che dovrà svolgersi entro la prima quindicina di dicembre, fra istituzioni, governo e successivamente anche con le parti sociali per arrivare alla definizione dell’accordo di programma per Livorno così come richiesto da Regione e istituzioni locali. Una richiesta sulla quale c’è una risposta positiva da parte del governo. “Ho informato il vice ministro del lavoro attivato nel corso dell’incontro con il presidente Rossi e tutti i soggetti interessati due giorni fa a Firenze, che ha confermato la volontà di andare al confronto su tre questioni considerate centrali: il piano di reindustrializzazione dell’area livornese, includendovi anche la questione delle bonifiche e con l’individuazione di nuove aree da destinare ad attività produttive, lo sviluppo del porto, il potenziamento dei collegamenti infrastrutturali”.
La preoccupazione di Sel: “Si lavori per evitare chiusura stabilimento di Livorno”- “Esprimiamo grande preoccupazione per l’evolversi della vertenza TRW, dal momento che dal tavolo con Governo e parti sociali di oggi non sono emerse, da parte dell’azienda, intenzioni diverse rispetto alla volontà di chiudere lo stabilimento di Livorno entro il 2014. Troviamo gravissimo il comportamento della multinazionale che sceglie di abbandonare il territorio e lasciare a casa quasi 500 persone senza aver mai investito su Livorno, scaricando le conseguenze di questa scelta sulla collettività, che si ritroverà a pagarne sia i costi economici, attraverso gli ammortizzatori, che gli altissimi costi sociali”. Lo affermano il coordinatore livornese di SEL, Andrea Ghilarducci, il consigliere regionale Mauro Romanelli, e le parlamentari toscane, on. Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia, che proprio nelle scorse settimane avevano incontrato in fabbrica i lavoratori in lotta insieme al responsabile nazionale lavoro di SEL, on. Giorgio Airaudo. “Quello dalla TRW è un caso emblematico della situazione vissuta da tutta l’area di Livorno, dove i posti di lavoro persi dall’inizio della crisi sono migliaia – proseguono – L’intransigenza con la quale l’azienda ha confermato l’intenzione di voler favorire l’uscita dei dipendenti attraverso incentivi economici getta un’ombra sul futuro, sulle possibilità di sviluppo, sulla tenuta sociale di una città segnata ormai in maniera irreversibile”. “Chiediamo all’azienda di ritornare sui suoi passi e al Governo di adoperarsi affinché sia messa in campo ogni azione utile a scongiurare la chiusura al 31 dicembre. In Parlamento, in Consiglio regionale, nelle Istituzioni e nella società – concludono – SEL non farà mancare il proprio sostegno ai lavoratori, unito all’impegno condiviso e costante di offrire un contributo concreto nella ricerca di una soluzione in grado di risollevare l’economia livornese nel suo complesso”.
La risposta all’interpellanza – Nella risposta all’interpellanza urgente presentata dall’On. Maria Grazia Rocchi e discussa nell’aula della Camera dei Deputati, il sottosegretario De Vincenti conferma l’incontro che si terrà presso il Ministero dello Sviluppo Economico ed i vertici della multinazionale, giovedì 20 novembre. Il Sottosegretario, che conferma di seguire personalmente la vertenza Trw di concerto con la Regione Toscana ed il Comune di Livorno, non nasconde la difficoltà di una vicenda caratterizzata da un comportamento aziendale tanto inatteso e radicale. Con l’interpellanza, l’On. Rocchi ha inteso rappresentare la gravità della situazione occupazionale di Livorno che non potrà sopportare un ulteriore impoverimento, evidenziare la portata di una crisi sociale ed economica non è più solo congiunturale, ma rischia, senza rapidi ed efficaci interventi, di diventare strutturale.
Il gesto degli atleti di braccio di ferro – La squadra Tyrsenoi di Livorno guidata da Daniele Sircana, che ha fatto incetta di medaglie ai campionati internazionali di Riccione, ha voluto mandare un messaggio di incoraggiamento alle famiglie Trw e Eni colpite dalle situazioni di crisi. Un piccolo gesto per una grande causa leggi qui l’articolo completo online in Quilivorno.it Sport.
Trw investe 8 milioni ma non a Livorno – Ancora una beffa per i dipendenti della Trw di Livorno (leggi qui il progetto di rilancio di Livorno). Le ultime dichiarazioni della fabbrica di componentistica auto fanno pensare ad uno scherzo ma, purtroppo, è tutto vero. La Trw infatti non lascerà l’Italia, come paventato per una fuga all’estero, ma investirà altri 8 milioni nelle fabbriche presenti sul territorio. Tranne che per Livorno. A scriverlo in bacheca nello stabilimento piemontese di Bricherasio è proprio il direttore della fabbrica del nord italia con tanto di lettera intestata rivolta ai dipendenti. E la pioggia di soldi dovrebbe ricadere, sempre da quanto scritto dal direttore piemontese, sui siti produttivi del Piemonte, della Lombardia e della Romagna. Escludendo di fatto, da questo trittico, l’azienda di via Enriques di Livorno.
La lettera con l’incentivo per le dimissioni – Non è servita neanche la visita del presidente della regione Toscana Enrico Rossi a riportare un po’ di serenità tra i lavoratori della Trw, anzi (leggi qui dell’operaio Trw che ha restituito un portafogli). Durante il sopralluogo del governatore è arrivata una lettera, firmata da uno dei massimi dirigenti dell’azienda, dove viene chiesto ai dipendenti di dimettersi prima della chiusura prevista per gennaio. In cambio avranno un “congruo incentivo”. Questo uno dei passaggi chiave riportato nella lettera: “Se saremo in grado di trovare un accordo, prima della fine dell’anno in corso, sui termini e condizioni della chiusura dello stabilimento, molti di voi potranno beneficiare dell’attuale normativa sull’indennità di mobilità, la cui durata, in base alla legge italiana, verrà ridotta per coloro che cesseranno il loro rapporto lavorativo a partire dal 1 gennaio 2015″.
Inutile stare a sottolineare come sindacati e lavoratori abbiano rispedito il tutto al mittente. Dura la presa di posizione anche del presidente Rossi: “Così non si fa altro che umiliare i lavoratori. Siamo di fronte ad un’ingiustizia i lavoratori stanno facendo una battaglia costituzionale in difesa del loro posto di lavoro”. Come gesto di solidarietà nei confronti dei lavoratori di Livorno, il 19 novembre altri stabilimenti Trw incroceranno le braccia in segno di sciopero.
Anche il Governo non ci sta per bocca del vice ministro allo sviluppo economico Claudio De Vincenti accusa la Trw: “Il Governo considera impropria e inopportuna l’iniziativa adottata oggi dalla Trw che introduce un ulteriore elemento di tensione nella già difficile situazione dello stabilimento di Livorno. Il Governo sta operando per assicurare la tutela dei lavoratori e per una gestione della crisi che consenta di salvaguardare le prospettive produttive ed occupazionali del sito. Invitiamo tutte le parti interessate alla massima responsabilità per consentire di arrivare alla riunione del tavolo, convocata per il 20 novembre, in un clima costruttivo”.
Consiglio comunale interrotto – I consiglieri comunali hanno interrotto la seduta che era stata fissata per oggi e intorno alle 15,20 hanno raggiunto, in segno di solidarietà, la vicina sede della prefettura dove si trovavano già i lavoratori assieme ai sindacati. Il prefetto Costantino mentre usciva dal Palazzo del Governo è scesa dall’auto e si è fermata a parlare alcuni minuti con i lavoratori.
Sciopero – Prima dell’arrivo dei lavoratori davanti alla prefettura è arrivata la notizia che gli altri stabilimenti del gruppo presenti in Italia sciopereranno il 19 novembre, vigilia dell’incontro-clou al ministero.
Il sottosegretario Silvia Velo: “La lettera è un atto grave. Azienda la ritiri. E’ un affronto ai lavoratori” – “Da Livorno, da sottosegretario all’Ambiente e da deputata voglio esprimere solidarietà ai lavoratori della Trw e in particolare ai 450 che hanno ricevuto queste lettere di licenziamento. E’ un atto unilaterale gravissimo dell’azienda che non solo è un affronto ai lavoratori coinvolti ma mostra una mancanza di rispetto verso il Governo che sta lavorando per risolvere una crisi aziendale gravissima e che ha appena convocato un tavolo per il 20 novembre”. Lo afferma il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo aggiungendo che proprio perché “c’è una trattativa aperta, questa azione dell’azienda ha il sapore dell’arroganza che questa città e questi lavoratori non meritano”. Il sottosegretario chiede quindi di “ritirare questa lettera e di rasserenare un clima che non ha bisogno di essere ulteriormente inasprito”.
Il presidente della Provincia Franchi- “Un atto di irresponsabilità e di provocazione nei confronti dei lavoratori, delle istituzioni e del governo, in un momento in cui si cercano le soluzioni per far fronte alla crisi aziendale”. Così il presidente della Provincia, Alessandro Franchi, si esprime sulla lettera inviata dalla direzione della TRW ai lavoratori, che getta un macigno sul tavolo di confronto aperto dal governo con l’incontro già in programma per il 20 novembre. “Come Amminsitrazione Provinciale, ribadisco la piena solidarietà ai lavoratori i quali, di fronte al comportamento dissennato dell’azienda, continuano a manifestare con compostezza e dignità tutta la loro preoccupazione per il futuro, mantenendo quel senso di responsabilità con il quale in questi anni hanno accettato i contratti di solidarietà per mantenere gli equilibri economici dello stabilimento”.
Lettera di solidarietà dal Consiglio Comunale –Il Consiglio Comunale esprime la sua indignazione rispetto alla lettera che la TRW ha inviato ai dipendenti dello stabilimento di Livorno. Si tratta di un gesto molto grave, in quanto l’azienda americana ha nei fatti dimostrato di voler ignorare le trattative in corso con le Organizzazioni Sindacali e con le Istituzioni italiane, Governo in testa. La TRW si sente evidentemente autorizzata a praticare, in Italia, un liberismo selvaggio, anarchico, che procede a tappe forzate nel suo progetto di dismissione dello stabilimento livornese, nella più completa non curanza verso il lavoro negoziale sostenuto in modo responsabile dai lavoratori, dai Sindacati, dalla Prefettura, dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione e dallo Stato. Sì, in ultima analisi, dobbiamo constatare che la TRW si sta rifiutando di dialogare perfino con lo Stato Italiano, dal quale peraltro, è opportuno ricordarlo, ha percepito finanziamenti cospicui per molti anni. Questo comportamento, da parte del colosso americano, rilancia una domanda importante, sempre più attuale: quale ruolo può e deve giocare lo Stato rispetto alle dinamiche del libero mercato? La risposta, nel nostro paese e con la nostra Costituzione, non può che essere una risposta chiara e netta: lo Stato deve avere un ruolo forte, di garanzia rispetto ai diritti e al valore sociale dell’impresa. Gli investitori americani non possono usare le risorse del nostro paese come coloni: devono assumersi le loro responsabilità rispetto ai lavoratori e rispetto al territorio. La lettera ai dipendenti di via Enriques, che pretende di rendere di fatto inutile l’incontro al MISE previsto per il 20 novembre, costituisce un’offesa, verso di loro e anche verso tutti noi, cittadini italiani. Ignorando Sindacati e Istituzioni, la TRW sta calpestando la dignità di tutto il paese. Ci preme sottolineare infine che questo ultimo gesto della compagnia americana costituisce un atto totalmente irresponsabile, perchè rischia di minare il difficile equilibrio che si è creato all’interno dello stabilimento occupato. Ricordiamo che i dipendenti dell’impianto livornese hanno tenuto in queste settimane un comportamento esemplare, rimanendo fermi nella lotta ma nello stesso tempo manifestando in ogni frangente un grande senso di civiltà. Sorge addirittura il dubbio che alla TRW farebbe comodo un inasprimento delle modalità di protesta, che potrebbe in qualche modo screditare i dipendenti livornesi agli occhi dell’opinione pubblica. Ci auguriamo invece che la città si mantenga unita e coesa di fronte a questa emergenza, e garantiamo ancora una volta, da parte del Consiglio Comunale, la massima vicinanza e attenzione rispetto all’evolversi della vicenda.
Solidarietà del Caffè della Scienza N. Badaloni – “L’Assemblea dei soci del Caffè della Scienza di Livorno Nicola Badaloni, durante lo svolgimento della sua assemblea annuale è venuta a conoscenza della comunicazione che gli operai della TRW hanno avuto dalla Direzione dell’Azienda. Il Caffè della Scienza oltre a esprimere la propria solidarietà e vicinanza agli operai della TRW e agli altri lavoratori di altre aziende che in questo momento stanno vivendo la crisi del lavoro desidera sottolineare che la nostra associazione ritiene che una economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo debba mirare a una crescita economica sostenibile, accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale. Produrre conoscenza e lavoro sono le basi fondamentali di uno sviluppo di una società illuminata.
Sel – Irricevibile! Non troviamo altre parole per commentare il diktat indirizzato dalla TRW ai Lavoratori della filiale livornese. Ci battiamo da anni contro l’inaccettabile formula delle dimissioni in bianco, vero e proprio invito all’eutanasia lavorativa che non è davvero applicabile in uno stato democratico. Ricordiamo ancora le parole di Giorgio Airaudo all’indirizzo del sottosegretario all’economia Paola De Micheli nel corso della trasmissione Ballarò dell’11 nov. scorso. Con queste si sollecitava l’intervento immediato del governo in modo da anticipare il tavolo di crisi convocato per il 20 p.v. Il parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà non è ricorso al populismo gridato, così come è stato fatto nell’occasione da altri ospiti presenti, ma puntava l’indice sulle responsabilità del committente principale della TRW, la FIAT del sig. Marchionne. Ricordava come la Stessa “non ci può lasciare solo i disoccupati. Questa è la più grande fabbrica di Livorno”. Era un grido disperato, consapevole della situazione, tanto da prevedere quello che sarebbe potuto accadere. Riteniamo doveroso accelerare i tempi per dare gambe a quella che deve essere considerata una vera e propria “vertenza livornese”. In gioco c’è il destino di centinaia di famiglie. Nessuno può permettersi di disegnare frasi ad effetto senza capire che l’unica via è rappresentata dall’unità delle forze politiche democratiche, delle organizzazioni sindacali, e degli stessi cittadini che possono davvero rappresentare un collante per dare forza ad un tavolo propositivo e di confronto che abbia un peso rilevante. Respingiamo al mittente le “proposte” dell’Azienda aprendo subito un “fronte” largo e condiviso che dia vita ad un tavolo di risposta che coinvolga e rappresenti tutte le componenti sociali della Nostra città. La “vertenza livornese” per Noi è già aperta e saremo in prima fila, a fianco dei Lavoratori.
Circolo SEL Franca Rossi di Livorno
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