Incertezza del futuro? Le soluzioni sono dentro di noi. Parola di V.E.R.A Consulting

di Barbara Baudissard V.E.R.A. Consulting

In questi tempi di nebbia, di parole cupe, di pensieri orientati a rimanere perennemente nello stato problema vogliamo ora con voi fare una riflessione sul significato profondo del pensare positivo, del pensare per spazi benessere. Da uno studio recente é emerso che i ragazzi fanno fatica a coniugare i tempi al futuro, che fanno fatica a immaginarsi dove saranno tra qualche anno o dove vogliono andare: tutta la cultura del qui e ora trova negli adolescenti terreno fertile. Il pensare per problemi non aiuta nessuno né tantomeno chi vuole entrare nel mondo del lavoro o vuole costruirsi un piano di carriera. Focalizzarsi su ciò che non va e non funziona ci impedisce di vedere in noi risorse potenziali che sono già state utilizzate in altri momenti della nostra vita.

 LE DIFFERENZE DI APPROCCIO

Problem focus                                                                Solution Focus

IL PASSATO                                                                   IL FUTURO

CIO’ CHE E’ SBAGLIATO                                           CIO’ CHE FUNZIONA

COLPA RESPONSABILITA’                                      PROGRESSO

CONTROLLO                                                                  INFLUENZA/POTERE

L’ESPERTO CONOSCE LA COSA MIGLIORE      COLLABORAZIONE

DEFICIT (MANACANZA DI…) RISORSE            (PRESENZA DI…)

COMPLICAZIONI                                                         SEMPLICITA’

DEFINIZIONI                                                                  AZIONI

Partiamo quindi da un punto di partenza diverso, lavoriamo al contrario, obblighiamo il nostro cervello a immaginarsi uno spazio dove il problema non esiste più, ma esiste invece uno spazio di infinite possibilità. L’idea che sta alla base di un approccio “Focus on Solution” è che le risorse e le conoscenze necessarie a formulare una soluzione sono già presenti nella persona. Occorre solo attivarle e facilitarne i meccanismi di comunicazione. Solo l’efficienza di questi ultimi, infatti, crea un clima di fiducia che rende possibile la combinazione delle risorse e può riattivare le sinergie necessarie all’elaborazione di nuove soluzioni. Lavorare in questo tipo di spazio ci permette di immaginare un futuro positivo, invece di scavare nel passato; ci aiuta a capire come risolvere i problemi invece di cercare di comprendere perché i problemi si sono sviluppati; ci supporta nell’individuazione delle soluzioni, invece di ostinarsi a misurare la portata dei problemi.

Passiamo ora a qualche esercizio pratico:

1) Fantasia e creatività… se domani mattina vi doveste svegliare e fosse accaduto il miracolo e voi foste nella situazione ideale rispetto ad un problema che avete evidenziato (non trovo lavoro = problema… domani mattina mi sveglio, mi alzo, faccio colazione, … e come per magia sto facendo il lavoro della mia vita)

2) Arredo lo spazio desiderato (in consulenza noi definiamo questo momento il “rendere sensorialmente basato” lo spazio desiderato): cosa vedo, cosa sento, cosa c’é intorno a me, cosa dicono le persone vicino a me, quali i colori, le emozioni…

3) Una volta che sono certo di “esserci dentro” a questa situazione di benessere allora inizio a chiedermi quali miei risorse personali é stato necessario mettere in campo per arrivare fin lì: e se ho svolto bene i punti 1 e 2 arrivo a definire risorse straordinarie che mi rendo conto di possedere, ma che magari al momento sono chiuse a chiave in un cassetto in attesa che qualcuno lo apra.

Siamo solo all’inizio del nostro lavoro, ma abbiamo compiuto un grande passo avanti… tenete presente che tutti i grandi imprenditori della storia passata e presente danno assolutamente per scontato questo meccanismo di proiezione, sono i cosiddetti visionari… e in questo periodo occorre non dimenticare una bellissima poesia che usava spesso citare Nelson Mandela “…nel momento in cui permetti a te stesso di brillare in qualche modo permetti di fare altrettanto alle persone che ti stanno vicino…”.

Riproduzione riservata ©