Il primo colloquio di selezione. Istruzioni per l’uso da V.E.R.A. Consulting

di MONICA NAVA (V.E.R.A. Consulting)

La vostra possibilità di superare il colloquio è proporzionale alla vostra convinzione di costituire la risposta giusta al bisogno aziendale. Ma questa convinzione da sola non basta. Un altro elemento importante nel determinare le probabilità di essere assunti è la vostra capacità di comunicare con l’interlocutore, dove per comunicazione si intende:

la capacità di stabilire una buona relazione, mantenendo un atteggiamento aperto al dialogo; in tal senso è fondamentale la vostra disponibilità a conoscere e a farvi conoscere

la capacità di ascoltare attentamente e di rispondere in modo appropriato

la capacità di presentare le vostre capacità, esperienze, competenze e i risultati raggiunti

la capacità di rispondere alle obiezioni e di fare domande

Del colloquio fa parte anche la prima impressione: tutti noi siamo inconsapevolmente o consapevolmente portati a farci un’idea dell’altra persona nei primi minuti di contatto.

A tal proposito

quando entrate nella stanza del selezionatore fate una buona entrata “in scena”. Varcate la soglia con piglio sicuro, non come se speraste di non essere notati. Cercate di trasmettere energia ed entusiasmo da subito. Chiudete la porta senza voltare le spalle all’interlocutore, quindi stringetegli la mano se ve la porge, evitando tanto lo “stritolamento” (del tipo: “hai visto che mano sicura che ho!”) quanto la “mano morta”.

stabilite un contatto visivo con il selezionatore fin dall’entrata nella stanza e salutatelo con un sorriso. mantenete il contatto visivo nel corso del colloquio, anche in questo caso senza forzature e senza controllo costante il proprio comportamento, seguendo assurdi consigli del tipo “non incrociate le braccia, le gambe, non state troppo avanti sulla sedia, ma neanche troppo indietro, non giocherellate che mostra quanto siete ansiosi, ma non state neanche impalati, non stravaccatevi sulla scrivania e non state sdraiati sulla sedia…etc”. In questo angosciante tentativo di controllare tutto rischiate di andare in confusione e, cosa ancora più importante, rischiate di perdere il contatto con il selezionatore.

3) mantenete l’attenzione viva sull’altra persona anziché su voi stessi e prestate attenzione alla relazione che si va costruendo, restando aperti al dialogo: in questo modo eviterete spiacevoli effetti da “imbalsamato” dovuti a un eccesso di autocontrollo. Prima del colloquio: preparatevi!

A caccia d’informazioni
1) Cercate informazioni sull’azienda al fine di conoscerne la storia, le dimensioni e l’organizzazione, i nomi dei principali attori della compagnia, i prodotti, i mercati, i concorrenti, i metodi, prospettive e piani (se possibile), punti di forza e punti di debolezza. Per far questo visitate il sito, usate la rete di contatti, raccogliete materiale informativo (brochure, pubblicazioni, schede prodotti, etc.). Quando vi presenterete al colloquio, guardatevi intorno e prestate attenzione sia ai dettagli sia all’immagine che l’azienda dà di sé, osservate infine il tipo di persone e di collaboratori che circolano.

2) Dopo esservi informati, chiaritevi le idee: quali potrebbero essere i bisogni dell’organizzazione? Sapere quale profilo stanno cercando e il tipo di lavoro da svolgere, cosa vi suggerisce rispetto alle richieste che potrà avanzare l’azienda? Dove sta andando l’azienda, di cosa avrà necessità e perché? A quali bisogni emersi la compagnia dovrà immediatamente rispondere e quali sono invece subordinati? Che conseguenze potrebbe avere l’azienda se non riuscisse a soddisfare questi bisogni?

3) Confrontate il vostro profilo con i bisogni dell’azienda. Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza vostri? Cosa sarà necessario sottolineare nel corso del colloquio? Quali aree potrebbero creare dei problemi o essere critiche? Quali sono i benefici da voi offerti rispetto ai bisogni dell’azienda (in termini di capacità, esperienze, risultati raggiunti, caratteristiche personali, valori e interessi?).

4) Preparate un elenco di domande che potrebbero esservi poste e preparatevi a rispondere (attenzione a non sembrare però troppo scolastico!)

5) fate pratica. Cercate qualcuno disposto ad ascoltarvi e col quale provare il colloquio. Se avete una telecamera, provate a riprendervi e poi a rivedervi: siate critici, imparerete a migliorare con l’esercizio

6) preparatevi sempre delle domande da sottoporre. Oltre a pensarle, scrivetele e portatele con voi e ponetele solo se le considerate rilevanti

Alcune probabili domande
Come abbiamo detto, un colloquio condotto professionalmente segue di norma una traccia e si sviluppa in momenti e fasi più o meno stabili. Qui di seguito riportiamo le fasi principali, alcune probabili domande per ciascuna di esse e i suggerimenti per prepararsi a rispondere.

Premesse sull’organizzazione e sul lavoro

1) Cosa conosce della nostra organizzazione? R. Mostrate di aver svolto bene il vostro lavoro di ricerca, con la consapevolezza che alcune informazioni potrebbero essere obsolete. Potreste menzionare: le dimensioni dell’azienda, la proprietà, informazioni di marketing (principali prodotti/servizi, mercati e concorrenti), la struttura organizzativa e le eventuali sfide da affrontare. Sottolineate gli aspetti positivi (per esempio i successi organizzativi e le sue potenzialità). Chiedete all’intervistatore di correggere eventuali informazioni non corrette e di riempire eventuali vuoti informativi.

2) Discorso generale su di voi D. Mi parli di lei. R. Preparatevi una breve presentazione su di voi, che non richieda più di due minuti di attenzione. La presentazione deve riassumere il vostro profilo professionale, costituito dalle sue principali tappe evolutive. Soprattutto deve mettere in luce quelle attuali competenze spendibili che sono in relazione con la posizione per cui state per essere selezionati.

3) Approfondimenti su specifici aspetti della vostra carriera. Questo punto potrebbe essere aperto con una domanda generale del tipo “mi parli della sua carriera fino ad oggi”, oppure potrebbe comprendere domande più specifiche relative alle principali sfide superate all’interno di una particolare posizione. Piuttosto che dilungarvi con descrizioni verbose o dettagli inutili, assicuratevi di sottolineare le 5 o 6 competenze o punti di forza direttamente collegabili alla posizione e ai bisogni aziendali e assicuratevi anche di poter dimostrare tali capacità con esempi delle principali realizzazioni raggiunte in ogni posizione.

4) Le vostre caratteristiche personali. D. Quali sono le principali caratteristiche personali che l’aiuteranno a gestire la posizione? R. ricordatevi che non sta parlano delle vostre competenze professionali ma che vuole conoscere le vostre attitudini, le capacità personali e i vostri valori. Concentratevi sui benefici di queste vostre caratteristiche, non limitatevi a menzionarle in un elenco sterile.

5) approfondimento dei dettagli del lavoro. D. Perché dovremmo assumerla? Quale contributo può apportare? R. Riassumete i vostri punti di forza in relazione ai loro bisogni, concentrandovi sui bisogni-chiave e mettendo in luce quegli elementi che vi fanno risaltare come la “risposta giusta” alle loro necessità.

6) Conclusioni dell’intervista. D. Ha qualche altra domanda da rivolgerci? R. Non esitate a chiarire ogni punto, ma rimanete in un atteggiamento positivo. Evitate obiezioni del tipo: “come mai la mensa….? Perché non c’è il parcheggio riservato…?”. Cogliete l’opportunità per ringraziare l’intervistatore per aver chiaramente esposto le loro richieste e datevi una chance finale per chiarire qualche dubbio o punto che potrebbe essere rimasto oscuro. Confermate il vostro interesse per la compagnia e per il lavoro proposto e dichiaratevi fiduciosi nella vostra capacità di affrontare le sfide, le responsabilità o le mansioni connesse alla posizione.

Ricordatevi: dopo l’intervista, annotatevi le aree nelle quali ritenete di poter far meglio la prossima volta o in cui vi siete accorti di una esitazione da parte dell’intervistatore. Annotate anche le domande che vi hanno posto e che non avevate previsto. Preparatevi una risposta anche per queste.

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