Contratto nazionale bancari, Fabi e l’importanza di poter contare su un sindacato

Articolo redazionale. La Federazione autonoma dei bancari italiani di Livorno (via Ricasoli 108, tel 0586 - 83.43.67, mail: [email protected], anche su Fb), con le altre organizzazioni del settore, è riuscita a sottoscrivere un'ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL dei bancari

Viviamo in un periodo assai complicato, in cui non esiste niente di scontato e ogni diritto è sempre messo in discussione. E’ da un po’ di tempo che l’istituzione “SINDACATO” subisce attacchi da parte di tutti coloro che lo ritengono un ostacolo alla crescita economica e occupazionale, quasi che la crisi e il dilagare della disoccupazione, specie quella giovanile, siano colpa dei troppi diritti che regolano il mercato del lavoro in Italia e che a dir loro, lo immobilizzano.
La disdetta dei contratti e il rischio di disapplicazione sono gli strumenti “negoziali” privilegiati dalle parti datoriali. Modalità violente e in linea con la costante destrutturazione del diritto del lavoro e al lavoro, che sta caratterizzando questi nostri strani anni.
Deflazione, disoccupazione, working poor ci accompagnano ogni giorno insieme alla consapevolezza del fatto che siamo in una fase di transizione e di cambiamento e con la prospettiva di un futuro, che non ha le sembianze che vorremmo.
Dobbiamo riconquistarci la nostra dignità di lavoratori ogni giorno, protesta dopo protesta e accordo dopo accordo, poiché oggi non esiste niente di scontato
In questo panorama non certo confortante, la FABI (FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SINDACATO AUTONOMO BANCARI – Via Ricasoli, 108. Telefono: 0586 – 83.43.67 fax : 0586-278024. e-mail: [email protected] web: www.fabilivorno.it FB sab Livorno) con le altre organizzazioni di settore, dopo una lunga e difficile trattativa partita a metà del 2013, con la disdetta del contratto nazionale da parte di ABI, dopo due giornate di sciopero e manifestazioni e cortei nelle principali piazza di Italia, è riuscita a sottoscrivere un’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL dei bancari, scaduto a giugno 2014. In questi giorni si stanno svolgendo in tutta Italia le assemblee, per sottoporre l’ipotesi al vaglio dei lavoratori. Se l’accordo non venisse approvato, ABI ha confermato la disapplicazione delle norme contrattuali con effetto dal 1 aprile. Cosa potrebbe comportare non avere più un contratto nazionale? La perdita di tutele e trattamenti fondamentali, quali ad esempio trasferimenti, orario di lavoro settimanale, ferie e festività soppresse, integrazione salariale per la maternità obbligatoria…

La possibile disapplicazione anche dei contratti integrativi aziendali, delle tutele sanitarie e previdenziali, la mancanza di regolamentazione per le operazioni societarie di fusione, incorporazione.
Tutto ciò è regolamentato nel contratto nazionale e tutela tutti i lavoratori della categoria, anche coloro che quotidianamente operano per il loro disconoscimento. L’azione sindacale, la compattezza della categoria, la massiccia adesione agli scioperi ed alle manifestazioni di piazza, hanno portato alla possibilità di rinnovo del CCNL. L’ avere avuto gli strumenti e la possibilità per esercitare democraticamente forme di dissenso, ha prodotto i frutti sperati. Perché i diritti non basta averli a suo tempo conquistati, oggi vanno mantenuti ed esercitati. Perché non vogliamo neanche immaginare cosa sarebbe il mondo del lavoro oggi senza il Sindacato. Difendendo gli interessi di tutti senza alcuna discriminazione, ognuno non sarà soltanto l’artefice del miglioramento della propria condizione lavorativa, ma contribuirà affinché vi siano le premesse per estenderla anche alle generazioni future.
Quello che si può e si deve fare è intervenire, per essere partecipi del cambiamento e costruire un domani sostenibile, consapevoli di aver dato tutto per costruire una società migliore, dove non sia solo il profitto l’unico obiettivo da raggiungere.

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