Arriva il Foodies Festival, street food a Castiglioncello
di Jessica Bueno
Valorizzare le eccellenze enogastronomiche locali: questo è il principio alla base della serie di eventi che costituiranno l’iniziativa presentata dal Comune di Rosignano Marittimo denominata ‘Mangia in giro: un ‘comune’ viaggio gastronomico’. La Camera di Commercio ha supportato il progetto inserito in una campagna diretta a coinvolgere le associazioni di categoria e gli enti locali per poter giungere ad una comune programmazione di eventi di questo tipo, in modo da cercare di sviluppare le economie provinciali.
“Ringrazio la Camera di Commercio di Livorno – afferma Licia Montagnani, assessore al turismo del comune di Rosignano Marittimo – che in un’ottica auspicabile ci ha accompagnato in questo percorso in un momento penalizzante come quello che stiamo vivendo. Ringrazio inoltre il presidente della provincia, anche lui ci ha supportato molto. La parola ‘comune’ nel nome dell’iniziativa assume un doppio significato: unisce il senso della condivisione a quello del nostro Comune, che unifica frazioni di costa e bellissime colline. Saranno presenti prodotti di eccellenza e chef stellati per promuovere il nostro territorio”.
Il tutto inizierà a Castiglioncello, il 24 aprile, con la seconda edizione del ‘Foodies Festival’. Fino al 26 aprile si parlerà di cibo, senza dimenticarsi della sua grande valenza, del suo stretto legame col lavoro, col sociale e col turismo. Gli chef stellati aiuteranno quelli locali ad esporre al meglio l’eccellenza dei prodotti nostrani ed a promuoverne il salutare consumo. “Tutto questo – continua la Montagnani – è stato inserito nel programma ‘Toscana verso Expo’. A Milano, dal 28 settembre al 5 ottobre, Rosignano sarà capofila di Rosignano Marittimo, Cecina, Castagneto Carducci e Bibbona. Questo percorso avrà un seguito e porterà, usando il cibo come veicolo, le nostre tradizioni all’infuori del nostro territorio”. Dopo ‘Foodies Festival’ avrà luogo, dal 2 al 3 maggio a Rosignano Solvay, l’evento ‘Ciacciucco senza trucco’, si parlerà della tradizione del pesce povero, portato nelle case dai pescatori, che veniva poi macinato e rielaborato fino a diventare cacciucco. Dal 9 al 10 maggio, a Rosignano Marittimo, verrà presentato ‘Non si frigge mica con l’acqua’, in cui si parlerà principalmente di olio e verrà analizzato il rapporto tra la nostra tipica maniera di friggere con quella di altri chef (ad esempio, uno chef giapponese eseguirà la tempura, la quale verrà messa a confronto con i carciofi fritti toscani). A Vada, dal 16 al 17 maggio, ‘Il principe ranocchio’ sarà un modo per raccontare la storia di Vada, dalle paludi alle bonifiche, parlando della famosa ‘sagra del ranocchio’ fino ad arrivare alla riscoperta delle zuppe toscane. Per concludere, il 23 e il 24 maggio a Castelnuovo Gabbro Nibbiaia avrà luogo ‘Maggio formaggio’, in cui si parlerà di salumi e formaggi e durante il quale verranno organizzati picnic, fornendo ai partecipanti cesti con tovagliette. Sarà un’occasione per far vedere i percorsi che dai boschi portano alle zone di cultura. La sera del 24 aprile ci sarà una charity dinner, il cui ricavato verrà totalmente devoluto in beneficenza. Il costo è di 45 euro. “In questa orgia mediatica – afferma Montagnini – che coinvolge il cibo, non dobbiamo dimenticarci che è un diritto di tutti. Abbiamo anche aderito al protocollo di Milano (accordo internazionale orientato ad affrontare il problema della sostenibilità del sistema alimentare), proporremo delle buone pratiche per usare il cibo non solo come promozione ma soprattutto come elemento di sviluppo sociale, lavoro e salute”.
“Il cibo appartiene a tutti – afferma Marco Provinciali, che con l’agenzia Superior ha coordinato il progetto – Oggi se ne parla a livello mediatico e c’è un grande interesse popolare. La popolarità del cibo è un tema comune a tutte le iniziative. A Castiglioncello si parlerà dello street food, che riporta il consumatore verso le tradizioni tipiche italiane. Diamo attenzione anche al livello sociale e parleremo del cibo in forma di eccellenza, tradizione e storia. In ognuno dei cooking show ricercheremo i piatti proposti da romani ed etruschi nell’antichità (in particolare nel ‘taste archeology’, reso possibile grazie alla direttrice del museo archeologico di Rosignano Marittimo). Per la comunicazione dell’evento, abbiamo cercato di renderla accessibile a tutti, utilizzando una grafica semplice, in modo che si potesse capire anche con poche parole di cosa tratta l’iniziativa. Dal prossimo venerdì, inoltre, l’evento verrà promosso sul Corriere della Sera. Anche i social network sono stati utilissimi in questo senso. Abbiamo coordinato la parte comunicativa ed organizzativa, invitando chef, medici e giornalisti”.
“Credo che iniziative come questa – afferma il presidente della provincia Alessandro Franchi – da una parte possano promuovere il buon vivere legato al cibo, ma si leghino anche in maniera positiva ai temi della promozione turistica. Per quanto riguarda Rosignano, siamo impegnati a mettere in relazione le potenzialità della costa alle bellezze delle campagne toscane e agli investimenti attuati negli ultimi anni sulle colline, legati ad una riscoperta dell’agricoltura e al recupero del territorio e delle nostre tradizioni. Partendo dalle peculiarità e qualità del territorio, possiamo riflettere sulle potenzialità dell’agroalimentare dal punto di vista turistico e presentiamo le nostre frazioni di costa, pronte all’avvio di una stagione balneare che ci auguriamo sia migliore delle precedenti. Vuole essere un messaggio di fiducia e speranza, su alcuni filoni ci sono le basi perché il territorio possa crescere e guardare al futuro e possibilità di investimento e occupazione”.
“E’ una possibilità per la Camera di Commercio – conclude il presidente Sergio Costalli – di realizzare un’intenzione che va avanti da tempo, ovvero quella di valorizzare il territorio. Ci sono molti problemi a Livorno, in questi ultimi tempi l’attività della Camera si sta concentrando su questi. Essa però ha competenza sull’intero ambito provinciale e dovremmo cominciare a lavorare sempre più sugli altri comuni, non solo perché ci piace rappresentare tutta la provincia, ma perché qui ci sono quelle spinte e quegli stimoli che possono farci uscire dalla situazione economica che stiamo vivendo. Una delle esigenze prioritarie è quella di incoraggiare l’esportazione, ma soprattutto il rilancio del mercato interno. Quest’ultimo si può rimettere in gioco anche con l’uso dei prodotti e delle eccellenze di cui siamo ricchi. Il nostro modo di vivere determina il modo di mangiare: al posto dei vecchi materialisti, che affermano che ‘siamo quello che mangiamo’, preferisco affermare che ‘mangiamo quello che siamo’. La cucina è una specie di appendice della sociologia, dell’economia e dell’antropologia. Non si possono studiare le epoche se non si ha una visione della cucina in un determinato periodo storico. E’ essenziale comprendere la trasformazione che c’è stata negli ultimi 60 anni nella vita del nostro Paese, nelle famiglie e nella nostra economia: siamo in continua trasformazione e dobbiamo riuscire a precedere i nuovi tempi”.
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