“La Rondine” di Puccini, la prima al Goldoni
di Gianni Picchi
Dopo Mascagni, con “L’Amico Fritz”, arriva Puccini con “La Rondine” (clicca sul link in fondo all’articolo per leggere la trama) per il prosieguo del cartellone della stagione lirica del teatro Goldoni. La prima opera per ricordare il “compleanno” di Pietro Mascagni, la seconda per il 90° anniversario della morte di Puccini (Lucca 1858 – Bruxelles 1924). Sarà in scena al Goldoni sabato 13, alle 20,30, e domenica 14 alle 17.
“La Rondine” arriva per la prima volta sui palcoscenici livornesi (la prima italiana avvenne il 2 giugno del 1917 al Comunale di Bologna). Parliamo di una commedia lirica affascinante quanto le opere del Maestro lucchese che nasce dalla coproduzione con il Teatro Giglio di Lucca, il Pavarotti di Modena, il Verdi di Pisa e l’Alighieri di Ravenna. Doveva essere un’operetta richiesta dal Karltheater di Vienna, qualcosa che avesse somiglianze ai lavori di Strauss e Lehar; ma in versione italiana. Puccini accettò perché gli fu proposto un lauto compenso e per la voglia di ridere e di far ridere, come scrisse alla sua amante inglese Sybil Selgman.
La Rondine è stata paragonata alla Traviata, ma una Traviata da cui sono bandite le problematiche di più ampi respiro. Niente drammi. Non c’è la morte, come redenzione morale , soltanto la rinuncia e l’abbandono, cioè l’approccio dell’operetta più prossimo ad uno scioglimento tragico. Ecco un’opera leggera, ed attraente, un poco comica; ma che nel bel mezzo della travolgente allegria può provocare in piccole anime un gran dolore. Un emozione trattenuta della fine del terzo atto, assieme alla leggerezza, e l’allegria, dell’intera opera, a fare de La Rondine uno spettacolo affascinante quanto le opere più note di Puccini. E questo può essere un motivo valido perché possa piacere ai giovani. I quali dovranno entrare in sala colti dalla curiosità.
Per questa produzione sono stati messi in opera due cast. Al Goldoni vedremo in scena uno il sabato e l’altro la domenica. Il cast è di alta qualità dove spicca il soprano Maria Luigia Borsi, una stella del pianeta lirico. La direzione d’orchestra è affidata a Massimiliano Stefanelli, con la sua bacchetta ha riscosso successo nei piu’ importanti teatri italiani ed esteri. E la regia porta la firma di un uomo di teatro, che vanta oltre duecento opere realizzate, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, Gino Zampieri. In buca i musicisti dell’Orchestra Toscana, l’orchestra formata Firenze nek 1980 per iniziativa dell Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Marco Bargagna, nato a Pisa e diplomatosi in pianoforte, composizione e musica corale presso il Conservatorio ”Cherubni” a Firenze.
La Locandina
Personaggi e interpreti
Magda – Maria Luigia Borsi / Francesca Sassu
Lisette – Chiara Pieretti
Ruggero – Francesco Cordella / Marcello Vannucci
Prunier – Francesco Marsiglia / Andrea Giovannini
Rambaldo – Francesco Facini / Francesco Verna
Perichaud e Rabonnier – Andrea Zaupa
Gobin – Marco Voleri
Crebillon – Alessandro Calami
Ivette – Mirella Di Vita
Bianca – Alessandra Meozzi
Suzy – Chiara Brunello
Un maggiordomo – Alessandro Bilotti
(nei ruoli con due interpreti: il primo si esibisce il sabato e l’altro si esibisce la domenica)
Prima dell’inizio della conferenza, accompagnata al pianoforte da Anna Cognetta, ha cantato “Chi il bel sogno di Doretta”, l’aria piu’ famosa dell’opera, richiamata, prima della chiusura, per un bis, dove ha canato un brano tratto dal “Gianni Schicchi” Al tavolo della conferenza Paolo Demi, vice Presidente Teatro Goldoni, Alberto Paloscia ed Aldo Tarabella, direttori artistici rispettivamente del Goldoni di Livorno e del Giglio di Lucca, e Massimiliano Stefanelli, direttore d’orchestra.
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