Goldoni, “I duellanti” di Conrad stasera e domani
I duellanti”, atteso nella traduzione ed adattamento teatrale di Francesco Niccolini al Teatro Goldoni di Livorno mercoledì 16 e giovedì 17 marzo, alle 21. Per INFO: www.goldoniteatro.it e tel. 0586.20.42.90
Un romanzo esemplare, scritto da uno dei più grandi autori europei di primo Novecento come Joseph Conrad, capace di creare un sorprendente affresco di un mondo, quello della cavalleria e dell’esercito ottocentesco sotto Napoleone, che da lì a breve sarebbe stato spazzato via dalle nuovi armi e dalle nuove logiche militari del Novecento; ma anche un film di successo del regista Ridley Scott premiato al Festival di Cannes nel 1977: è “I duellanti”, atteso nella traduzione ed adattamento teatrale di Francesco Niccolini al Teatro Goldoni di Livorno mercoledì 16 e giovedì 17 marzo, alle 21 quale appuntamento conclusivo della Stagione di prosa della Fondazione Goldoni e Fondazione Toscana Spettacolo. Artefici di questa nuova produzione firmata da Goldenart (direttore artistico Michele Placido), i bravi ed affiatatissimi attori Alessio Boni e Marcello Prayer, legati nella vita da vent’anni di teatro e amicizia, che insieme a Roberto Aldorasi e Niccolini ne firmano la drammaturgia. Intensa, credibile ed assolutamente coinvolgente, l’interpretazione offerta dai due protagonisti, che danno vita sul palcoscenico a due figure di ufficiali indimenticabili: Gabriel Florian Feraud, guascone iroso e scontento, e Armand D’Hubert, posato e affascinante uomo del nord, entrambi al servizio della Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Per motivi ignoti, senza che nessuno conosca il perché di un odio profondo che li accompagnerà per vent’anni, inanellano sfide a duello lungo le rispettive carriere fino allo scontro decisivo. E, proprio per il mistero che riescono a conservare, i due diventano famosissimi in tutto l’esercito napoleonico: non tanto e non solo per i meriti sui campi di battaglia, quanto per la loro eroica fedeltà alla loro sfida reciproca. Di duello in duello, D’Hubert e Feraud partecipano alla conquista dell’Europa e all’ascesa di Napoleone, poi vivono sulla loro pelle la disfatta di Russia, senza mai smettere di trovare occasioni per scontri che, di volta in volta, si fanno sempre più epici. Due uomini che non possono fare a meno l’uno dell’altro, rassegnati ad un destino a cui nessuno dei due può sottrarsi. Un’opera su di un mondo in rapida estinzione, e al tempo stesso un capolavoro dell’assurdo, su come i fili della vita e del destino sfuggano di mano e sopravanzino ogni buon senso e prevedibilità. Mesi intensi di prove ed un minuzioso lavoro di preparazione con il maestro d’armi Renzo Musumeci Greco, per Alessio Boni, volto molto amato e premiatissimo del cinema e della televisione così come per il teatro e per Marcello Prayer, interprete capace e versatile; al loro fianco Francesco Meoni, che nell’arco della storia è capace di dar vita ai più diversi personaggi e la violoncellista Federica Vecchio, che quando non suona dal vivo le musiche di Luca D’Alberto, si offre nelle vesti della fidanzata di D’Hubert e di madame de Lionne. Le scene sono di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito; light designer Giuseppe Filipponio. Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Meoni incontreranno il pubblico giovedì 17 marzo, alle 18 nella Sala Mascagni del Goldoni intervistati dalla giornalista Teresa Giannoni (ingresso libero).
Per maggiori INFO: www.goldoniteatro.it e tel. 0586.20.42.90
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