Cavalcando l’onda perfetta sul surf, Filippo si racconta: “Mi ispiro a Kelly Slater, sogno i mondiali”

Per un livornese il mare fa parte del proprio Dna. Impossibile non essere attratto da quelle onde che fanno da contorno a tutta la città. Negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede il surf. Non a caso, ai 3 Ponti (tempo permettendo) sono soliti fare “pratica” moltissimi surfisti. Tra loro spesso e volentieri c’è anche Filippo Eschiti, 21 anni, giovane promessa labronica. Quando non è impegnato all’estero, non disdegna di tornare dove tutto è nato. E proprio Filippo si racconta in questa intervista confidando i suoi sogni e le speranze per il futuro.

Quando ti sei avvicinato all’acqua per la prima volta?
“E’ stato mio fratello Mattia a farmi appassionare a questa disciplina. Lui pratica bodyboard. Se deve essere sincero all’inizio avevo paura dell’acqua e per sbloccarmi ho provato a fare surf. Da quel momento sono diventato un drogato di acqua. Da quando ho undici anni ho iniziato seriamente sia d’estate che d’inverno”.

Quante volte ti alleni?
“Almeno quattro la settimana. Alterno lavoro aerobico (bici, nuoto, corsa, corda e trazioni) a quello in acqua. Quando poi ci sono le onde, sto in mare fino a svenire. In oceano mi alleno due o tre ore la mattina la mattina e lo stesso il  pomeriggio. In estate la sveglia è alle 5”.

Che differenza c’è tra il mare e l’oceano?
“Tutto si basa sulle onde. In oceano c’è possibilità che siano più grandi e con maggiore frequenza e sinceramente preferisco questa situazione”.

Dove ti alleni di solito?
“In estate a Somo vicino Santander (Spagna, ndr) anche grazie allo sponsor Surftolive che mi dà l’opportunità di stare in una casa gratis insieme al capo che gestisce tutto. Quest’anno ho fatto tre mesi lì, poi tornato a Livorno. A metà gennaio andrò in Indonesia per un viaggio con la Protest che è il marchio che mi sponsorizza”.

E’ difficile fare surf?
“Ora non più perché sono nate tante scuole. Io insegno al Lillatro surf school e si può imparare facilmente. Per prima cosa c’è da rispettare il mare perché è lui che decide sempre e ti fa capire chi comanda. Raccomando ai principianti di non entrare mai entrare in acqua da soli”.

Può essere pericoloso?
“Dipende dal posto e soprattutto dalle onde. Spesso può arrivartene una grande che non ti aspetti e allora devi essere pronto a reagire per evitare che la situazione peggiori”.

Hai mai avuto paura?
“L’altr’anno alle Canarie. Stavamo girando uno spot e sono arrivate in rapida successione tre onde fuori serie, molto più grandi di quelle standard. Siamo stati costretti ad abbandonare tutto in fretta e furia per metterci in salvo”.

Dove ti piacerebbe allenarti?
“Alle Hawaii che sono considerate la Mecca per vie delle onde alte”.

Quali sono stati i tuoi risultati più importanti?
“L’ultimo anno sono arrivato quinto al campionato italiano. All’estero, a Somo, la mia corsa si è interrotta ai quarti. In totale c’erano 40 surfisti tutti di alto livello. Onestamente potevo fare meglio”.

Questo sport negli ultimi anni è diventato più famoso. 
“Sì, è salito tanto. Vedo che se ne parla nei telegiornali e molto di più rispetto a prima. Anche a Livorno sta prendendo bene, dieci anni fa ti guardavano strano se dicevi che facevi surf. La mia speranza è quella, un giorno, di partecipare ai campionati del mondo”.

Chi ti è stato più vicino?
“Sicuramente mio fratello, la mia famiglia. Loro non mi hanno mai ostacolato, anzi. Poi un grazie lo devo spendere per gli sponsor che mi sono stato sempre vicini”.

C’è una figura alla quale ti ispiri?
“Kelly Slater. E’ stato undici volte campione del mondo e a 42 anni gareggia con i più forti. Se non sbaglio si sta giocando un titolo mondiale anche ora”.

No limiti età, magari in certe condizioni del tempo.
Varie gare ingiro per l’europa, se poi arrivi a un ranking arrivi nel circuito mondiale, A me manca ancora, ci sono tanti livelli con molta gente.

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