“Promesse non mantenute sulla palestra”. Comune risponde alla Accademia Scherma

L’Accademia della  Scherma Livorno attacca duramente le istituzioni e denuncia una situazione allarmante. Stando a quanto i dirigenti e responsabili hanno scritto e inviato ai media locali, gli atleti non hanno una palestra nella quale allenarsi. Quella che riportiamo è la lettera integrale in cui la società spiega i motivi della loro protesta.

La risposta del Comune –  Nel 2011 i dirigenti della Accademia hanno contattato il Comune richiedendo la disponibilità di una struttura comunale dove poter svolgere l’attività a seguito della loro fuori uscita dal Circolo Scherma Fides e delle difficoltà incontrate nel reperire una struttura privata per gli alti costi di affitto richiesti dal mercato immobiliare. L’Ufficio Sport si è adoperato per verificare eventuali disponibilità all’interno delle strutture sportive comunali precisando, fin da subito, la difficoltà a reperire strutture idonee, sia per un utilizzo esclusivo ( la cui assegnazione era peraltro vincolata a una procedura di gara) sia per un utilizzo di strutture già in uso ad altri soggetti nelle quali poterla inserire, con appositi orari, vista la particolarità delle attrezzature e degli spazi che tale disciplina richiede. Poiché la ricognizione effettuata dall’Ufficio Sport non aveva dato nell’immediato risultati positivi, fu deciso, al fine di raccogliere comunque l’urgenza rappresentata dalla Società dato l’approssimarsi della stagione agonistica, di affidare temporaneamente alla stessa un’area circoscritta all’interno del Pala Livorno non ancora assegnato a una nuova gestione.
In ogni caso fu subito chiarito che la soluzione non poteva che essere temporanea in quanto difficilmente conciliabile con la intensificazione di eventi e manifestazioni che sarebbe derivata dalla presenza di un nuovo gestore, al quale sarebbe rimasta la facoltà di decidere sulla possibilità o meno di continuare ad ospitare tale attività all’interno della struttura. Difficoltà di coesistenza puntualmente verificatesi con l’arrivo -nel corso del 2013- della Società che ha vinto la gara. Nel frattempo sono state espletate diverse verifiche per individuare una soluzione alternativa, pur nella consapevolezza che le strutture sportive comunali potenzialmente idonee, quali le palestre, sono innanzitutto a servizio delle scuole, ed utilizzate pertanto dal mattino fino alle ore 17 da centinaia di alunni. Inoltre, negli orari residuali, le palestre sono già prevalentemente occupate dalle Società sportive di quelle discipline compatibili con l’utilizzo scolastico quali ad es. pallavolo, pallacanestro, calcetto.
Poiché la Società ha rigettato l’ipotesi di utilizzo della palestra di scherma presso la Bastia, ritenuta di dimensioni non adeguate alle proprie esigenze, è stata allora verificata la praticabilità della proposta avanzata dalla stessa Accademia di un suo possibile inserimento all’interno della Palestra Bosi. La proposta prevedeva di incassare le pedane nel campo di gara avvalendosi di una apposita copertura al fine di rendere omogeneo il pavimento e consentire contemporaneamente lo svolgimento delle attività scolastiche. Occorre precisare che l’ufficio sport ha immediatamente fatto presente alla Società l’esigenza di interessare, oltre l’ufficio tecnico comunale, gli Istituti Superiori che utilizzano la struttura e che, non opponendosi a priori alla richiesta, pretendevano tuttavia che fossero garantite tutte le condizioni di sicurezza per i ragazzi al fine di evitare situazioni di pericolo dovuti ad una pavimentazione che potesse risultasse non omogenea.
La proposta tuttavia non ha avuto seguito non tanto perché – come affermato nella lettera dalla stessa Accademia – sono stati posti dagli uffici particolari impedimenti all’uso della struttura nelle condizioni attuali, ma perché in realtà è emersa la oggettiva mancanza di spazi per realizzare spogliatoi adeguati alle esigenze della Società, distinti per uomini e donne.
Con riferimento alla ulteriore ipotesi sondata dall’ufficio di un possibile utilizzo della palestra di Collinaia, per la quale è prossima la scadenza dell’attuale concessione (settembre 2014), l’Amministrazione sta vagliando la possibilità di trasferire in altra struttura l’attività scolastica, assai minore rispetto a quella della palestra Bosi. In ogni caso l’assegnazione della struttura dovrà avvenire attraverso un bando di gara per il rinnovo della gestione a cui potrà partecipare anche l’Accademia della scherma.
Di fatto il Palazzo della Scherma, in concessione alla Fides Livorno, non è in grado oggi di accogliere tutte le società sportive che operano egregiamente in questo settore e che, come l’Accademia della Scherma, sono in espansione per il livello di professionalità che esprimono; tanto è vero che anche la prestigiosa scuola del Maestro Rigoli svolge da alcuni anni la propria attività presso il Complesso Sportivo Astra. Purtroppo, per concludere, non ci sono oggi nel patrimonio comunale strutture idonee a rispondere adeguatamente alla domanda proveniente dal settore della scherma; domanda peraltro che deve essere contemperata con tutte le esigenze del mondo sportivo. Da qui la difficoltà per l’ufficio Sport , al di là della buona intenzione, di reperire spazi che possano essere concessi solo a fronte di investimenti sostenibili da parte delle Società Sportive.

La lettera integrale dell’Accademia della Scherma Livorno
Questa è la storia Kafkiana della giovane società Accademia della Scherma Livorno, che, seppur costituitasi nel ottobre del 2010, vanta nel suo team atleti di valore nazionale e internazionale (non è un caso che il numero 1 del fioretto mondiale Andrea Cassarà abbia scelto questo Club per allenarsi), rappresentando uno dei tanti gioielli dello sport livornese. Dopo quattro anni dalla sua fondazione il problema che affligge la società, è rappresentato ancor oggi dallo spazio dove allenare i propri atleti. L’addio al Modigliani Forum – Dopo svariate peripezie iniziali, nel dicembre del 2011 gli fu affidata una porzione di spazio nell’area sud del Modigliani Forum. In previsione di dare in gestione il colosso di Porta a Terra a una società privata, l’Ufficio Sport del Comune di Livorno assicurò alla società schermistica, che la sua presenza a l’interno dell’impianto sarebbe stata menzionata nel bando di gara con il quale si sarebbe dato in gestione il palazzetto. Purtroppo non fu così, e, se non fosse per la sensibilità e la comprensione dimostrate della società che oggi gestisce il Modigliani Forum, l’Accademia ne sarebbe fuori da parecchio tempo. Tuttavia, in questi giorni in cui dovranno essere apprestati dei lavori urgenti proprio nell’area ad essa dedicata, gli Accademisti sono, come accade abitualmente in occasione degli eventi (spettacoli, concerti), senza palestra.
I dettagli della storia – L’assessore Maurizio Bettini, constatato il problema, passa la parola agli uffici, chiedendo ai dirigenti dell’Ufficio Sport di trovare una sistemazione per la società. Qua inizia l’Odissea delle proposte: a settembre 2013 viene indicato come struttura possibile la palestra Bosi. Ci attiviamo subito per una visita, vogliamo capire se la struttura sia idonea alla nostra attività. Effettivamente l’edificio è adatto. Bettini, non perde tempo, si confronta con l’ufficio per la parte tecnica e convoca prontamente una riunione tra l’Accademia e l’Ufficio Sport in sua presenza.
La premessa dell’assessore è semplice: la disponibilità dell’Amministrazione c’è, ma ci viene formulata la richiesta di entrare nell’impianto non da soli in via esclusiva, ma in compagnia della Scuola Scherma Rigoli, inoltre, ci viene chiesto di far sì che la palestra resti agibile in orario scolastico per permettere l’attività di educazione fisica del Liceo Classico. Per noi le richieste dell’Amministrazione sono ragionevoli, per cui non abbiamo nessun problema a dividere gli spazi con la Scuola Scherma del maestro Rigoli, inoltre, presentiamo una proposta per incassare le pedane in un apposito parquet, per poter permettere l’attività scolastica di educazione fisica agli studenti del liceo classico. L’Ufficio Sport presente alla riunione, esprime il suo parere tecnico favorevole e ci promette nel giro di poco uno studio attento su come affidarci quegli spazi nel pieno rispetto della legge.
Fantastico, sembra fatta. Ma neanche per idea. Dopo qualche giorno l’Ufficio Sport si rimangia quanto detto: dice che la Scuola ha dato parere negativo, perché non le piace la soluzione delle pedane incassate …!! Hanno paura di pregiudicare l’attività. Nessuno dell’Ufficio Sport aveva parlato di parere vincolante della Scuola. Vincolante, poi!? L’edificio non è una struttura della Scuola, è dato in uso per la sola educazione fisica. In più, la soluzione proposta per rendere fruibile la palestra alle Scuole è una soluzione già adottata da altre realtà polifunzionali dei Comuni limitrofi. Perché a Livorno questa soluzione non dovrebbe andare bene? Comunque cerchiamo di andare avanti e alle obiezioni della Scuola, incarichiamo una ditta specializzata in costruzioni di pavimentazioni per impianti sportivi di formulare un preventivo per l’adeguamento della superficie delle Bosi. Nel frattempo il tecnico incaricato dal Comune, il Geometra Sig. Capecchi, valuta l’esigenza di dover rendere l’impianto interamente conforme alle norme di sicurezza evidenziando le attuali barriere architettoniche per i disabili e la mancanza degli spogliatoi. Ottenuto il nostro preventivo il Sig. Capecchi, analizza le spese e i lavori da eseguire, calcolando che i costi sarebbero troppo alti e scoraggia qualsiasi intervento in tal senso. Per noi rimane inevasa la domanda: se attualmente la palestra non è conforme alle norme di sicurezza e presenta barriere architettoniche per i disabili, come può essere usufruita dalla Scuola e dagli atleti di una società di pallavolo?
Nuove sedi?La seconda ipotesi proposta è stata per una stanza alla Bastia, insufficiente ad accogliere l’attività dell’Accademia che conta una settantina d’iscritti. In compenso, dimezzati gli spazi (rispetto a quelli al Modigliani Forum) raddoppiava la richiesta d’affitto. Ciò non di meno è opportuno ricordare che la stessa stanza della Bastia, già nel 2010 (quando l’Accademia della Scherma Livorno si costituì e dovette svolgere la propria attività a Navacchio), venne assegnata ad un’altra società schermistica livornese che da sempre gode di un impianto esclusivo all’Ardenza, sul quale sarebbero da chiarire quantomeno le procedure di rinnovo dell’affidamento dello stesso.  In terza istanza spunta un edificio fatiscente in via Galilei, completamente da ristrutturare perché un vero e proprio rudere all’interno.
Ultima soluzione proposta in ordine cronologico (e siamo a questi giorni), una palestra spacciata da l’Ufficio Sport come fruibile fin da subito, sita in Collinaia. L’idea viene avvalorata dall’esigua spesa da sostenere per l’intervento di adeguamento. I tecnici dell’Accademia partono per un sopralluogo e per fare un’ispezione delle aree, ed effettivamente l’esito è positivo. Lieto fine? Neanche per sogno. A poche ore da l’aver comunicato il nostro interessamento alla struttura, l’Ufficio Sport ci avvisa che l’impianto è sfruttato dalle Scuole e pure da una società sportiva, per cui non se ne può fare di niente. Ennesima proposta impraticabile.
Cosa accade ora? – Puntare il dito e addossare responsabilità a qualcuno in particolare per la situazione in cui versa l’impiantistica sportiva livornese sarebbe troppo facile e comodo. Questa denuncia vuole dare risalto a quei diritti fondamentali della carta olimpica, secondo la quale esercitare l’attività sportiva è un diritto dell’uomo. Purtroppo in alcune situazioni questi diritti sacrosanti non vengono garantiti e farne le spese sono sempre le stesse categorie, in primis i giovani.
L’intento è quello di condurre gli organi competenti e le autorità territoriali ad una seria riflessione, al fine di evitare che una realtà che opera con grande passione e professionalità, esercitando legittimamente i propri diritti, possa essere penalizzata rispetto ad altre, facendo venire meno quei principi di uguaglianza che proprio dal mondo dello sport provengono e che nel loro rispetto si fondano.
Intanto, vale la pena ricordare che settanta atleti dell’Accademia della Scherma Livorno, che in questo periodo hanno gli appuntamenti più importanti della stagione sportiva, grazie alla negligenza e alle incapacità di chi dovrebbe tutelarli, non possono allenarsi come si deve, le loro famiglie si stanno arrabbiando e gli studenti delle Scuole livornesi continuano a correre rischi in strutture che dovrebbero essere adeguate ai criteri di sicurezza vigenti

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