Preziosa vittoria del Rugby Livorno

di Gabriele Pritoni

Rugby Livorno 1931 – Romagna RFC 29-16 (primo tempo 17-6; mete 5-1)
Rugby Livorno 1931: 15. Chiesa, 14.De Vincentis, 13.Battagello, 12.Di Mauro, 11.Scapaticci, 10.Milianti, 9.Brancoli, 8.Cortesi, 7.Bottari, 6.Baroni, 5.Paoluzzi, 24.Favati, 3.Tangredi, 2.Bufalini, 1.Mannucci. A disp. 16.Ciapparelli, 17.Morganti, 18.Peluso, 19.Bonavia, 20.Squarcini, 21.Righetti, 22.Biagiotti. All. Saccà
Romagna RFC: 15. Fiori, 11.Shehu, 13.Donattini, 12.Asioli, 14.Donati, 10.Medri M, 9.Zini, 8.Paganelli, 7.Marchini, 6.Magnani P, 5.Pirini, 4.Sangiorgi, 3.Colavecchia, 2.Cossu, 1.Molino . A disp. 17.Silvani, 16.Lepenne, 20.Buzzone, 22.Righi, 23.Caminati, 19.Magnani S, 21.Capone. All. Cavaglieri
Primo tempo: 14’ Medri (0-3), 20’ Tangredi (5-3), 29’ Cortesi (10-3), 34’ Medri (10-6), 40’ Mannucci (17-6)
Secondo tempo: 4’ De Vincentis (22-6), 13’ Cossu (22-13), 27’ Righi (22-16), 34’ Chiesa (29-16)ù

Grande vittoria del Livorno Rugby nella prima giornata della seconda fase di questo cervellotico campionato di serie B, talmente cervellotico che anche il sito della federazione fatica a stargli dietro. Tentando di ricapitolare in modo semplice, la serie B è stata divisa in 4 gironi nazionali, più o meno su base territoriale (nord, centro nord, centro sud, sud): due di questi gironi sono a girone unico con partite di andata e ritorno, due invece – ed è il caso di quello del Livorno – sono stati a loro volta suddivisi in due gironcini, chiamati “poule”, di sei squadre ciascuno, sempre con partite di andata e ritorno. A dicembre scorso è finita la prima fase per le squadre impegnate nelle poule: le prime tre classificate di ciascuna poule sono protagoniste di un torneo chiamato “poule promozione”, le migliori del quale andranno a lottare poi con le migliori degli altri tre gironi per la promozione in A, le ultime tre sono invece protagoniste della “poule retrocessione”, che con ragionamento analogo si giocheranno la permanenza in serie B.

Ancora una volta si dimostra come non sia facile per nessuno venire a vincere a Livorno, neanche per i vincitori dell’altra poule, forti di una prestanza fisica di tutto rispetto e di un pacchetto di mischia pesante. Come sottolineerà a fine partita l’allenatore avversario Cavaglieri, “Livorno è una squadra di grande esperienza, si è visto bene nel gioco rotto quando noi andavamo un po’ in confusione e loro invece riprendevano con ordine. Hanno poi qualche elemento di classe, in particolare Brancoli e Milianti; noi siamo ancora giovani, per ora puntiamo a fare una buona poule”. E’ infatti sulla continuità del gioco che nel primo tempo Livorno costruisce il vantaggio. Con il sole che spesso fa capolino e quasi disturba le azioni alla mano e davanti a un discreto numero di spettatori, Livorno reagisce al primo svantaggio (0-3 su calcio) con due mete non trasformate da Brancoli, e alla seconda segnatura, ancora su calcio, con la terza meta del tempo, che Milianti invece arricchisce del più due.
Nella ripresa, dopo la quarta meta del Livorno seguita dalla prima del Romagna, gli ospiti mettono sotto grande pressione la squadra di Saccà, in inferiorità grazie al cartellino giallo comminato a Di Mauro. Sotto i vigorosi attacchi dei “galletti” in maglia rossa, fatti di raccogli e vai più che di azioni manovrate, la difesa va in grande affanno al punto da far temere la meta tecnica ma alla fine tiene, contenendo i danni in soli tre punti su calcio piazzato. Tre punti però fondamentali, perchè portano il risultato sotto il break (22 – 16) e fanno temere la grande rimonta anche perché, per qualche minuto, il Livorno torna preda di quei piccoli errori che sembravano dimenticati: fuorigioco su lancio, un piede sulla riga di Bottari, un paio di touche perse malamente e una mischia poco organizzata con conseguente turnover. E’ solo una piccola parentesi, però: con un bel calcio di Brancoli il baricentro torna nella metà campo avversaria e a pochi minuti dalla fine, da una touche sul lato sinistro dell’attacco, parte una veloce azione alla mano che si conclude con un calcio in diagonale verso destra. L’ovale, col suo tipico rimbalzo disordinato, sembra destinato a spengersi a lato ma Chiesa, al suo inseguimento, non demorde. Sono attimi di tensione, il pubblico è tutto in piedi e si scioglie in un’ovazione quando il numero 15, con un tuffo che pare disperato, arriva invece a schiacciare in meta un attimo prima che la palla esca dal campo. La trasformazione di Milianti, da posizione defilatissima, fa il paio con la prodezza del compagno e chiude la partita. Saccà non nasconde la sua soddisfazione, anche perché l’ultima meta nasce da uno schema preparato in allenamento: “La squadra mi è molto piaciuta, temevo il rientro dalla pausa invernale perché gli stop a noi non hanno mai fatto particolarmente bene ma ho trovato invece i ragazzi molto pronti. Il merito è anche dell’infermeria che finalmente si è svuotata, quindi possiamo allenarci bene. Sono contento dei 5 punti fatti, a maggior ragione contro un avversario di valore”.
Prossimo appuntamento a Piombino, per il terzo scontro dell’anno contro l’Union Tirreno, proveniente dalla stessa poule del Livorno.

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