Nicola: “In Italia c’è la cultura del lamentarsi e basta”. Capozucca tuona: “Livorno merita rispetto”

di SIMONE PANIZZI E RICCARDO CAMPOPIANO

In sala stampa il primo a presentarsi è, inaspettatamente rispetto alla consuetudine, il direttore sportivo Stefano Capozucca. “Non possiamo stare sempre zitti. Sono qui per rimarcare quello che ha subito oggi il Livorno. Non è giusto che una società, seppur piccola e con il monte ingaggi più basso della Serie A, venga penalizzata da una conduzione arbitrale non favorevole. Non voglio credere che il Torino abbia avuto dei vantaggi per le lamentele dopo i due rigori contro a Napoli, ma mi limito ad evidenziare i fatti. Emeghara è stato ammonito senza ragione, poco prima del rigore per il Torino è stata assegnata una punizione ai granata assolutamente inventata. E anche sul rigore ho qualche dubbio. Dopo la partita di Verona non ci siamo lamentati, lo stesso abbiamo fatto dopo le ultime sconfitte. Stasera la squadra ha disputato una grandissima prestazione, dallo zero a due siamo arrivati vicinissimi ai tre punti”. Sfuggiti anche grazie, aggiungiamo noi, al protagonismo di Valeri, che ci auguriamo di non ritrovare per qualche mese sulla strada del Livorno.

In un anno e mezzo non avevamo mai visto un Nicola così nero. Sguardo fisso che trasmette solo rabbia e una gran voglia di chiedere giustizia: “Gli allenatori in generale non dovrebbero parlare degli arbitri, ma quello che non sopporto è la falsa cultura che ci viene fatta imparare. Io mi attengo, ma dovrebbero imparare a farlo anche gli altri. Altri che spesso riempiono le pagine dei giornali per lamentarsi. Io non ho né quelli né la televisione per farlo”. Parole dure quelle dell’allenatore che poi prova a parlare della partita: “I primi dieci minuti siamo andati nel pallone, merito anche degli altri che ci hanno subito aggredito. Dopo è uscito il vero Livorno e abbiamo fatto una rimonta strepitosa. Mi tengo stretto questo punto anche se i ragazzi ne meriteravano tre. Dispiace anche per i tifosi che come sempre sono stati encomiabili per come ci hanno sostenuto”.

Il primo gol in A di Emerson non ha portato ad una vittoria: “Il risultato per noi è importante, anche se nelle ultime partite abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo. Per alcuni versi è sembrato di rivedere il match contro il Sassuolo visto che abbiamo avuto la stessa reazione e tutti si meritano i complimenti. L’arbitro? Preferisco non commentare perché c’è chi può farlo per noi. I designatori spero che abbiano visto e agiscano di conseguenza”. Il brasiliano ha una dedica particolare per la rete: “Per mia moglie che a breve avrà un bambino. Il gol è per lei e per la mia famiglia. E’ per loro che io scendo in campo ogni volta”.

Corrucciato anche Schiattarella che proprio non manda giù questo pareggio: “Sicuramente si tratta di un punto guadagnato anche se quel maledetto rigore proprio dà i nervi. Soltanto così il Torino poteva pareggiare. Devo dire che da qualche partita ci sentiamo un po’ penalizzati: il caso Siligardi, la mia ammonizione, la simulazione di Emeghara. Spero che qualcuno prima o poi ci darà una spiegazione. Per quanto riguarda la partita sono soddisfatto della reazione che ha avuto la squadra perché recuperare uno svantaggio di due gol non è mail facile”.

Serena l’analisi del match di Giampiero Ventura, tecnico del Torino: “Siamo partiti bene, eravamo padroni del campo. Sul due a zero per noi è subentrata eccessiva superficialità e sufficienza, ci siamo abbassati troppo e abbiamo perso le distanze. Nei primi 15′ abbiamo dimostrato che se vogliamo possiamo fare tutto. Ma se ci montiamo la testa non andiamo lontano. Per fortuna nel finale è emerso anche il cuore granata”. Una battuta anche sulle polemiche arbitrali da parte del Livorno: “Non hanno ragione di esistere. Auguro agli amaranto di non provare quello che ha subito il Torino in queste prime giornate, perché va oltre il comprensibile”.

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