Spinelli: “A giugno lascio e Paulinho partirà”

E’ un Aldo Spinelli scatenato quello che parla sulle pagine del Secolo XIX. Nell’intervista concessa al giornale ligure affronta tutti i tempi caldi della sua gestione: il mercato, i soldi, gli allenatori e il futuro. Certo con il Livorno ancora invischiato nella lotta per non retrocedere poteva evitare di dire che “a giugno lascio tutto”, ma il presidente è fatto così. Quando c’è qualcosa che non va non riesce a stare zitto sia che la squadra sia prima che ultima. Alle sue affermazioni di voler farsi da parte ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, ma chissà che questa volta non lo faccia per davvero.

Paulinho – Il brasiliano è sempre stato uno dei pupilli del patron che lo ha coccolato fin dal suo primo giorno a Livorno. Ora è diventato un calciatore che fa gola a molti: “Adesso vale almeno 15 milioni e chi lo vorrà dovrà sborsare tutti questi soldi, non un euro meno. Se è riuscito a fare 10 gol in una piccola come il Livorno figuriamoci in una big. Se lo avessi dato alla Sampdoria per dieci milioni avrei fatto un cattivo affare. A gennaio mezza Inghilterra me l’ha chiesto, ma io ho resistito”.

La contestazione – Tra i tifosi, specie quelli della Nord, e il presidente è rottura totale. Spinelli però questo non lo accetta: “In 15 anni ho centrato tre promozioni in serie A, ho fatto debuttare la squadra in coppa Uefa. Mi sento con la coscienza a posto. C’è solo una frangia di 50 persone che mi critica, ma il 95% dei livornesi mi vuole bene. Anche a Genova era così. Purtroppo accontentare tutti nel mondo del calcio non è possibile, quindi mi accontento”.

Il futuro – Il presidente sembra deciso a farsi da parte una volta finito il campionato. La sua speranza è quella di lasciare il Livorno in serie A, ma lui con il calcio sembra aver chiuso: “Non ce la faccio più a continuare. Sono molto stanco e il lavoro qui a Genova mi porta via troppo tempo. A fine stagione vendo tutto e mi ritiro dal calcio. Ogni anno ci rimetto 4-5 milioni per far quadrare il bilancio visto che dalle televisioni arriva pochissimo e dallo stadio ancora meno”.

L’allenatore – Nicola è stato il figlioccio di Spinelli, ma l’amore è finito appena in serie A sono arrivati i primi risultati negativi: “Lo avevamo prenotato già da tempo. Io l’avrei preso dopo la partita con il Chievo, ma mi dissero di aspettare e io lo feci. Il risultato? Abbiamo fatto un punto in sei partite. Non voglio parlare di questo argomento”.

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