ESCLUSIVO. Parla Protti: “Io nello staff del Livorno? Sono pronto. Ecco il ruolo che fa per me. I tifosi e Spinelli? Come marito e moglie”

"Mi piacerebbe ricoprire una figura che sia una via di mezzo tra il direttore sportivo e il team manager, un po' come faceva Tancredi a suo tempo"

“Mi piacerebbe ricoprire una figura che sia una via di mezzo tra il direttore sportivo e il team manager, un po’ come faceva Tancredi a suo tempo. Una specie di trait d’union tra squadra e società. Penso che questo sia un ruolo importante all’interno di una grande famiglia come quella livornese. Da parte mia c’è la massima disponibilità, attendo solo la chiamata giusta”. Sono le parole di una persona che non ha certo bisogno di presentazioni. Igor Protti dice questo e molto altro in una intervista, esclusiva, a Quilivorno.it. L’occasione si è presentata oggi pomeriggio, alle 17,30, quando l’ex bomber amaranto è andato ad acquistare (e ritirare) una bellissima Kia Sportage nera dalla omonima concessionaria Kia Scar in via Firenze.
La vettura, 1700 Diesel, il top della gamma Kia Scar è stata consegnata direttamente dal titolare Filippo Scardigli che esprime grande soddisfazione: “Per noi è un onore aver consegnato un’auto ad un simbolo della città come Protti, una persona splendida sia come calciatore che come uomo. E la vettura che ha scelto è da veri numeri 10”. L’occasione è stata utile per fare, insieme all’indimenticato numero 10 amaranto, il punto sul momento che sta attraversando la squadra.

Igor, ti aspettavi un inizio di campionato così faticoso?
“La situazione non è delle migliori, questo è sotto gli occhi di tutti, ma che sarebbe stato un campionato difficile era preventivabile. Tuttavia, mi sarei aspettato un inizio più brillante con qualche difficoltà strada facendo e invece è accaduto il contrario. Sappiamo che la squadra è attesa da un campionato di sacrificio e sofferenza. Il gruppo rappresenta la vera forza ed è nei momenti più difficile che viene fuori. Sono sicuro che il mister Nicola, che conosco in quanto l’ho affrontato sul campo da calciatore, saprà guidare i ragazzi”.

Ritieni che intervenire a gennaio sul mercato sia fondamentale per la salvezza?
“Ho grande rispetto per il lavoro di Perotti, che conosco personalmente e ritengo essere una persona seria e competente, e di Capozucca, che non conosco ma di grande capacità senz’altro, e quindi non voglio entrare nel merito, né tantomeno fare nomi. Ma non penso di offendere nessuno nel dire che magari qualche nuovo innesto serva rispetto al piano preventivato a inizio stagione”.

Come giudichi l’inizio di Emeghara, ha deluso le aspettative?
“Ha fatto un gol e mezzo (ride, ndr) contro il Sassuolo e penso che lui, giustamente, si sia esaltato. Dopo ha avuto delle difficoltà e penso che la società si aspettasse qualcosina di più sotto il profilo delle reti. Emeghara ha la fortuna di avere accanto un giocatore come Paulinho che spesso si sacrifica anche per il compagno di reparto”.

Con la Fiorentina che partita ti aspetti?
“Sarà il classico match tra una big e una formazione che lotta per la salvezza. Il Livorno dovrà giocare come sa sfruttando ogni minimo errore che gli avversari potranno commettere. Se entrambe le formazioni giocheranno al 100% la differenza di organico e tecnica salterà fuori”.

Vuoi mandare un messaggio alla tifoseria?
“I supporter del Livorno non hanno bisogno di incoraggiamenti, sono speciali. Sanno benissimo quello che devono fare per stare vicini alla squadra. Il rapporto che hanno con il Livorno è come quello tra marito e moglie: ci sono degli alti e bassi, ma alla fine ci si ama sempre”.

La domanda è d’obbligo: ti piacerebbe tornare nella famiglia Livorno un giorno?
“Non come allenatore, non mi ci vedo. Né in prima, né in seconda. Mi piacerebbe ricoprire una figura che sia una via di mezzo tra il direttore sportivo e il team manager, un po’ come faceva Tancredi a suo tempo. Una specie di trait d’union tra squadra e società, un intermediario fra squadra e allenatore, fra allenatore e presidente, fra presidente e dirigenza. Penso che questo sia un ruolo importante all’interno di una grande famiglia come quella livornese. Da parte mia c’è la massima disponibilità, attendo solo la chiamata giusta”.

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