Perotti: “Ecco perché ho accettato la panchina”

Perotti su Nicola: "Il suo allontanamento è una sconfitta per tutti. Posso garantire che ho fatto di tutto per farlo restare sulla panchina del Livorno"

La decisione di Spinelli di esonerare Nicola non è stata di certo un fulmine a ciel sereno. Il tecnico sapeva che il suo destino era segnato già da tempo, ma sperava di avere ancora un po’ di fiducia. Così non è stato e la scelta del presidente è finita su Perotti, già alla guida tecnica della squadra due anni fa. E’ lui il nuovo allenatore del Livorno nonostante che un gruppo di tifosi che ha assistito alla sua presentazione sembrava avergli fatto cambiare idea. Presente anche la Digos per verificare la regolarità della situazione, anche se nessuno ha mai messo in dubbio la tranquillità di quanto si è svolto. “Mi prendo la notte per decidere ha detto”, ma in cuor suo sa benissimo che non può rifiutare specialmente dopo aver già parlato alla squadra. Ma andiamo con calma.

 La scelta del sì – In molti si sono chiesti il perché Perotti abbia accettato la proposta di Spinelli dopo il direttore dell’area tecnica aveva manifestato più volte la volontà di stare dietro ad una scrivania. La scelta di Perotti è stata dettata dalla serietà e dall’amore per Livorno, come lui stesso ammette: “Non è stato semplice dire di sì, ma volevo che ci fosse continuità. Ho lavorato qui per due anni e voglio che ci sia un seguito a quanto fatto. Ho chiaramente detto al presidente che non ero d’accordo con la sua volontà, ma ora mi prendo io la responsabilità per questi cinque mesi. Se dall’altra parte vedevo un muro insormontabile allora ma ne sarei andato a casa dalla mia famiglia. Spinelli mi ha assicurato che a giugno non lascia e voglio che a Livorno il calcio ci continui ad essere. Qui non si tratta di stare in panchina per 5 partite come l’altra volta, ma sicuramente metterò la mia mano nella squadra. Ho fatto questa scelta né per soldi né per prestigio perché di allenatori che si erano proposti anche a gratis ce ne sono stati. Purtroppo abbiamo notato che spesso è mancata l’aggressività. In molti, giustamente, puntano il dito contro i nuovi arrivati, ma quelli che sono rimasti stanno rendendo come ci si aspettava?”.

L’ombra di Nicola – Non sarà facile far dimenticare Nicola e tutto quello che lui ha fatto per Livorno: “A me dispiace per Nicola perché l’ho portato io qui, l’ho seguito e protetto. Il suo allontanamento è una sconfitta per tutti perché abbiamo deciso di puntare su di lui fin dall’anno scorso facendogli firmare un contratto di due anni. Posso garantire che è stato fatto di tutto pur di farlo restare. I giocatori sono tutti dalla parte del mister, ma ci ho parlato e vogliono continuare a lottare per questa causa”.

 L’arrivo dei tifosi e il tentennamento – La presentazione di Perotti è stata interrotta dall’arrivo di un gruppo di tifosi (circa una ventina) che ha chiesto il permesso di poter stare in sala stampa. Dopo però hanno preso la parola e hanno detto chiaro e tondo a Perotti che non doveva accettare. Il dibattito si è un po’ acceso e Perotti ha risposto a tutte le accuse che gli sono state lanciate contro. Alla fine è stato lui a fare una domanda: “Voi credete in me o no? Perché se non mi appoggiate allora io qui non ci sto a fare nulla”. I tifosi hanno dato il loro appoggio, ma questo non è servito a far tornare il sorriso sul volto del tecnico: “La Nord è il cuore pulsante del tifo. Io questo lo faccio più per loro che per me. Se non mi vedono bene allora non ne vale la pena”. L’impressione però è che domani Perotti dirigerà regolarmente la seduta.

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