Per Spinelli è già serie B, ma ci sono ancora quattro partite per sperare
di rcampopiano
La mossa di Spinelli di richiamare Nicola al posto di Di Carlo sa tanto di resa incondizionata. Non tanto perché Davide non sia in grado di salvare il Livorno, ma perché le parole e le azioni del presidente non lasciano ben sperare per il futuro. Eppure, nonostante una stagione quasi tutta da dimenticare, la salvezza è ancora a portata di mano. I numeri dicono che gli amaranto devono compiere un vero e proprio miracolo, ma nel calcio mai dire mai. L’ambiente ora deve restare il più unito possibile e partite come quelle col Chievo e Milan devono essere soltanto un ricordo.
Le mosse di Spinelli – Come non poter ricordare la frase del presidente alla vigilia del match di San Siro: “Se non facciamo punti con il Milan possiamo già programmare la prossima serie B”. Ora un paio di domande vengono spontanee: come si fa a pensare di poter fare punti contro i rossoneri dopo aver preso 4 pappine dal Chievo? Era veramente quella contro gli uomini di Seedorf la partita decisiva? L’impressione è che Spinelli non attendesse altro che cacciare Di Carlo per una serie di conti che tornano comodo. Nello specifico: Nicola ha un contratto con il Livorno fino al 2015, ha già vinto la serie B, conosce bene l’ambiente e siccome è un signore accetterebbe di restare anche non in A. Il patron deve aver pensato: “Se retrocediamo ho già l’allenatore per la prossima stagione che è ben visto dalla piazza. Se ci salviamo, idem con l’aggiunta che siamo ancora in A”. Peccato che dopo la vittoria con il Bologna fosse stato proprio Spinelli a dire: “Dovevo cacciare Nicola dopo il 3-0 con il Chievo”. Mah…
La speranza – Al termine di questa stagione mancano quattro gare, 360 minuti che possono dire ancora tanto per Livorno. A cominciare dalla prossima partita che rischia di essere già decisiva. Al Picchi arriva una Lazio con mille problemi (forse ancora di più di quelli che aveva nel match di andata) quindi i tre punti non sarebbero un’utopia. A questo va aggiunto che il Bologna ospiterà una Fiorentina che vuole difendere il quarto posto mentre il Sassuolo riceve la Juventus lanciata a 1000 per lo scudetto. Ecco perché una vittoria contro i capitolini potrebbe avere una doppia importanza. L’operazione aggancio è possibile, mentre tra due giornate si potrebbe pensare addirittura ad un impensabile sorpasso. Sarebbe meraviglioso, ma occorre pensare una partita alla volta.
I numeri sono contro – Proviamo a vedere questo ragionamento puramente dal punto di vista matematico. Il Livorno in 34 giornate ne ha vinte solamente sei, ovvero una ogni cinque e mezzo. Appare difficile che gli amaranto ora ottengano tre successi in quattro partite. La difesa subisce una media di due gol (1,9 per la precisione) quindi per avere l’intera posta in palio occorrerebbe segnare (per stare sicuri) almeno tre reti a partita, ma la media attuale è di 1,05. I rientri di Emerson e Ceccherini devono saranno cruciali in questo finale. Inoltre va aggiunto che il solo Paulinho non può bastare e il secondo miglior marcatore è Siligardi con cinque reti. Ora è vero che la “freccia emiliana” con Nicola viaggia il doppio, quindi serve sperare che tutto torni come in serie B.
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