Livorno-Vicenza 1-1. Amaranto a un punto dai playoff

Subire il gol del pareggio in piena zona recupero fa sempre male, specie dopo una partita dove non hai corso il minimo rischio. Tuttavia il rigore di Cocco al 93’ non deve gettare nello sconforto perché, dando uno sguardo alla classifica (LA CLASSIFICA), ci si accorge di come un punto o tre non cambiassero di molto il destino degli amaranto. Anche con la vittoria sarebbe stato necessario non perdere a Pescara per accedere ai playoff. Esattamente come ora. Soltanto novanta minuti distanziano il Livorno dagli spareggi promozione e, a differenza di quanto pensavano in molti, adesso saranno gli amaranto ad avere dalla loro due risultati su tre (LA CRONACA). Un grazie però va speso per il Varese, già retrocesso, ma capace di battere 2-1 proprio gli uomini di Baroni. Che adesso dovranno per forza vincere per arrivare ai playoff. Inutile stare a sottolineare come la partita di venerdì sera assume un’importanza capitale per il futuro del Livorno (LE INTERVISTE).

Ora che abbiamo analizzato gli aspetti positivi di questo 1-1, passiamo anche alla nota più dolente. Finita la partita nessuno poteva mai pensare che Mazzoni se la prendesse con Brighenti tanto da meritarsi un rosso diretto. “Un’espulsione cosa vuoi che sia” potrebbe essere il pensiero, se non fosse che il secondo portiere, Bastianoni, ha chiuso anzitempo la stagione per un brutto infortunio al braccio. Ecco quindi che si aprono le porte a Matteo Cipriani. “Chi?” prendendo spunto dal compianto Maurizio Mosca. E’ il terzo portiere amaranto ma del quale si parla un gran bene. Ha fatto tutta la stagione in prima squadra nonostante potesse giocare con la Primavera ed ha imparato molto da Mazzoni, Coser e Bastianoni. Cerchiamo di non caricarlo troppo di responsabilità perché alla fine si tratta di un ragazzo del ’96 alla sua prima partita in serie B. L’anno scorso al torneo di Viareggio impressionò e risultò tra i migliori numeri uno della manifestazione. Panucci ha espresso grande fiducia in lui, staremo a vedere.

La gioia – Il tecnico, un po’ a sorpresa, ha optato per un Livorno più guardingo. Un 4-5-1 con Vantaggiato unica punta perché, in partite come queste, l’obiettivo numero uno è primo non prenderle. Sulle fasce molto bene Moscati a destra. Suo l’assist vincente per il gol di Vantaggiato di testa, quindicesimo centro per il toro di Brindisi autore di un campionato superlativo. Da rivedere Maicon che non sta attraversando un buon momento di forma: Panucci dalla panchina gli ha urlato di tutto anche per alcuni retropassaggi che hanno fatto venire più di un brivido a Mazzoni. Dopo neanche mezz’ora però Biagianti ha dovuto lasciare il campo. Dentro Pires con Luci che ha avanzato la sua posizione. Il 4-3-3 del Vicenza è stato ben arginato visto che Mazzoni non è quasi mai stato chiamato in causa seriamente se non con un tiro di Cocco nella ripresa.

La beffa – I minuti scorrono e dagli altri campi arrivano risultati un po’ a sorpresa. Il Pescara è sotto con il Varese già retrocesso, l’Avellino invece è stato fermato sul pari dal Trapani. Meglio di così non poteva andare, ma la beffa è sempre dietro l’angolo. Marino, nel tentativo di recuperare il risultato, ha inserito tutte le punte possibili e immaginabili e proprio una di queste, Petagna, è stato abile e furbo a farsi stendere da Emerson in piena area di rigore. Pasqua ha indicato il dischetto tra le proteste generali. Cocco dagli undici metri non ha fallito e al 93’ il risultato è tornato in parità. Tutto sommato va bene anche così perché, come detto, il Livorno si giocherà i playoff a Pescara in un campo che rievoca tanti ricordi.

La doppia beffa – Ma cos’è veramente successo a fine partita? Partiamo da un antefatto. Mancavano cinque minuti alla fine e Mazzoni se l’è presa con Brighenti reo di aver detto qualche parolina di troppo. “Parlavo con il mio compagno” sarebbe stata la replica del vicentino. Il pareggio in pieno recupero è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il portiere amaranto a fine partita si è recato subito da Brighenti per “regolare i conti”, ma ne è nato un parapiglia generale dal quale ne è uscito peggio proprio Mazzoni, beccato dall’arbitro a dare un buffetto all’avversario (sembra che il portiere abbia ricevuto lo stesso trattamento, ma questo sarebbe sfuggito al direttore di gara). Rosso diretto quindi per il portiere che salterà la trasferta di Pescara e forse anche, se ci sarà, la prima gara dei playoff.

Il tabellino

Livorno: Mazzoni, Ceccherini, Emerson, Lambrughi, Moscati (73′ Gemiti), Luci, Biagianti (26′ Pires), Djokovic, Maicon, Jelenic, Vantaggiato. A disp: Cipriani, Remedi, Empereur, Strasser, Remedi, Belingheri, Galanibov, Jefferson. A disp: Panucci
Vicenza: Vigorito, Laverone, Brighenti, Manfredini, Sampirisi, Moretti (45′ Vita), Di Gennaro (75′ Petagna), Cinelli, Spinazzola, Cocco, Ragusa. A disp: Bremec, Camisa, Garcia, Alhassan, Sbrissa, Gentili, Mancini. All. Marino
Arbitro: Pasqua di Tivoli
Rete: 32′ Vantaggiato, 92′ Cocco (r)
Note: angoli 6-0 per il Vicenza, ammoniti Brighenti, espulso Mazzoni al 95′, recupero 1′, spettatori 7.187

Mazzoni 4: perde la testa a partita finita e rimedia un rosso che rischia di costare carissimo in ottica playoff.

Ceccherini 6,5: pulito negli interventi e concentrato come da un po’ non accadeva.

Emerson 5,5: bene fino ai minuti di recupero, poi un’ingenuità non da lui con il fallo da rigore su Petagna.

Lambrughi 6: qualche rischio in più dei compagni, ma comunque sufficiente contro il vaporoso Spinazzola.

Moscati 6: diverse pause e qualche lampo, come il cross che trova la testa di Vantaggiato (74’ Gemiti sv)

Luci 5,5: in apnea nel primo tempo, ha difficoltà nel fraseggio. Cresce alla distanza quando le linee si allargano.

Biagianti 6: fuori per qualche acciacco fisico dopo esser stato tra i migliori nei primi 25 minuti (26’ Appelt Pires 5,5: solito ritmo compassato, unito ad una inusuale imprecisione di fondo).

Djokovic 6: più incontrista che incursore, cerca di inaridire le fonti di gioco vicentine.

Maicon 5: spesso fuori posizione, rischia con due retropassaggi e Panucci con lui perde la voce.

Jelenic 5,5: si sbatte molto tra linea di centrocampo e di attacco, perdendo lucidità nelle giocate.

Vantaggiato 7: migliore in campo ancora una volta, sia per lo spirito con cui affronta (quasi) da solo la difesa ospite, sia per il gol che potrebbe valere l’accesso ai playoff (88’ Galabinov sv).

All. Panucci 6: presenta una squadra accorta e pronta a colpire di rimessa, e il piano funziona fino al 90’. Non ha molto materiale su cui lavorare, sta cercando di ottenere il massimo dai suoi giocatori.

VICENZA

Vigorito 6: inchiodato da Vantaggiato nell’unico vero tiro nello specchio.

Laverone 6: moto perpetuo a destra, chiude bene Jelenic.

Brighenti 5,5: anticipato in elevazione nell’azione che decide la partita.

Manfredini 6: poco mobile ma con ottimo senso della posizione.

Sampirisi 6,5: propositivo a sinistra, crea qualche problema a Maicon.

Moretti 5,5: un tempo sotto tono, non entra nel vivo del gioco (46’ Vita 6: ingresso che scuote la squadra, porta vivacità e dinamismo a metà campo).

Di Gennaro 6: non dispiace da regista davanti alla difesa, ha tempi di gioco e piedi buoni (75’ Petagna 6: guadagna il rigore a tempo scaduto).

Cinelli 6: giocatore di categoria, non disdegna il clima battagliero della sfida.

Spinazzola 5,5: abbastanza fumoso, non conclude mai le iniziative che avvia.

Cocco 6,5: in pratica fa reparto da solo. Impegna Mazzoni da fuori, segna il rigore che tiene il Vicenza al terzo posto.

Ragusa 6: prova qualche numero e duetta bene con Sampirisi, ma non tira mai (83’ Sbrissa sv).

All. Marino 6: Vicenza senza grosse individualità ma con un rodato gioco di squadra. Fortunato nel trovare il pari nel finale su rigore, ma i biancorossi non hanno mai perso la bussola.

 

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