Livorno-Spezia 1-2. Continua la maledizione ligure
Se il Chievo è la nostra bestia nera in serie A, lo stesso possiamo dire dello Spezia in B. Almeno per quanto riguarda le partite interne. E’ dalla stagione 1988-89 che il Livorno non esce vittorioso da questa sfida e fin da quando sulla panchina dei liguri sedeva Mandorlini sono arrivati soltanto dispiaceri (LA CRONACA). A questo dobbiamo aggiungere che l’undici di Bjelica annovera in rosa un certo Calaiò che quando vede il Livorno non sbaglia mai. Giocasse sempre contro gli amaranto, l’ex Catania vincerebbe la scarpa d’oro a mani basse (LE INTERVISTE). Peccato, perché la prestazione degli amaranto è stata buona, ma l’imprecisione sotto porta l’ha fatta da padrona (LA CLASSIFICA).
Purtroppo nella partita più importante giocata fin’ora, al Livorno è mancato il suo bomber principe. Vantaggiato infatti è stato fermato da una contrattura e la speranza è di averlo a disposizione per la sfida di Cesena. Panucci ha provato a sopperire alla sua assenza con Comi, ma il risultato non è stato lo stesso. Consoliamoci con un precedente: quando tre anni fa, con Nicola in panchina, lo Spezia vinse qui poi non andò in serie A a differenza degli amaranto. Non diciamo nulla, però quanto ci farebbe piacere rivedere questo finale.
Le scelte – Come detto, l’assenza di Vantaggiato ha costretto Panucci ad affidarsi a Comi. L’ex Avellino però non è mai riuscito a fare la differenza. Ha avuto soltanto una chance nel primo tempo sprecata malamente. Non gettiamogli però la croce addosso. Le sue caratteristiche sono diverse da quelle del numero 10 e il gioco del Livorno non lo ha certo aiutato.
Servivano più palloni in mezzo, invece Comi spesso e volentieri è venuto a prendersi il pallone sulla trequarti. Infelice anche la decisione di schierare Jelenic come trequartista centrale. L’ex Padova dà il meglio di sé quando, da esterno, può attaccare la profondità.
Non a caso è stato spesso fuori dal gioco anche se l’occasione più nitida è capitata sui suoi piedi, ma anche in questo caso la mira è stata deficitaria. Probabilmente andava inserito nella ripresa, magari per dare il cambio ad un Fedato non al meglio della condizione.
La beffa – Chiariamo: se il primo tempo finiva 2-0 per il Livorno nessuno aveva da dire nulla. Invece la regola non scritta del calcio (gol fallito, gol subito) non ha perdonato e Situm, grazie all’unico tiro in porta dello Spezia, ha portato avanti i suoi. Nella ripresa, Panucci ha corretto il tiro inserendo Pasquato al posto di Jelenic.
Il nuovo entrato ha dato quell’imprevedibilità che è mancata e non a caso è stata una sua giocata personale a riportare il match in parità. Tuttavia questa rimarrà l’unica azione degna di nota del Livorno in tutto il secondo tempo perché lo Spezia si è chiuso bene agendo di contropiede. Da uno di questi infatti è nato il 2-1 finale con Calaiò che da due passi ha messo in porta l’assist al bacio di Situm. Il boccone da mandare giù è amarissimo, ma adesso rialziamoci perché dietro l’angolo c’è un’altra partita complicatissima sul campo del Cesena.
Il tabellino
Livorno: Pinsoglio, Calabresi, Ceccherini, Lambrughi, Gasbarro, Luci, Schiavone (73′ Biagianti), Aramu (61′ Vajushi), Jelenic (45′ Pasquato), Fedato, Comi. A disp: Ricci, Gonnelli, Moscati, Kukoc, Palazzi, Bunino. All. Panucci
Spezia: Chichizola, Matic, Terzi, Postigo, Migliore, Brezovec, Juande, Acampora (59′ Canadjia), Catellani (79′ Ciurria), Situm, Nenè (63′ Calaiò). A disp: Sluga, Valentini, Milos, Errasti, Rossi, Kvzric. All. Bjelica
Arbitro: Di Paolo di Avezzano
Rete: 43′ Situm, 72′ Pasquato, 87′ Calaiò
Note: angoli 1-1, ammoniti Nenè, Situm, Calabresi, Catellani, Canadjia, Luci, Juande, recupero 2′ + 4′, spettatori 8.443
Pinsoglio 5,5: incolpevole sul primo vantaggio ospite, sul raddoppio avrebbe potuto leggere il passaggio di Situm.
Calabresi 5: inizia bene, poi si perde col passare dei minuti. I due gol nascono dalla sua zona, sul secondo ha precise responsabilità.
Ceccherini 6: sempre lucido, concede le briciole a Nenè.
Lambrughi 5,5: messo in mezzo nell’azione decisiva, non è il primo colpevole ma è sulla scena del delitto.
Gasbarro 5,5: bruciato da Situm sul gol, unica pecca in una partita tutto sommato positiva.
Luci 6: il capitano non tradisce. Prova di sostanza, fatta di molta concretezza e pochi errori.
Schiavone 6: benino al cospetto dei vari Brezovec e Juande. Deve essere più incisivo in fase di costruzione (73’ Biagianti 6: gioca gli ultimi venti minuti senza infamia e senza lode).
Aramu 5: Migliore è un brutto cliente, tanto che il buon Mattia risulta spesso prevedibile nelle giocate. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite (61’ Vajushi 5,5: vuole strafare, ma oggi gli riesce poco. Sbatte spesso contro la difesa bianconera).
Jelenic 5,5: esce dopo un tempo in cui sciupa la migliore occasione da rete calciando su Chichizola (46’ Pasquato 6,5: inventa e costruisce l’azione del pari in un momento in cui il Livorno sembrava aver esaurito le soluzioni offensive).
Fedato 6: diverse accelerazioni importanti, ma negli ultimi venti metri conclude poco.
Comi 5,5: il ragazzo si sbatte, ma sembra snaturato a fare il gioco di Vantaggiato. Le cose migliori sa farle in area di rigore, non sulla trequarti.
All. Panucci 6: ai punti il Livorno avrebbe meritato almeno il pari, ma purtroppo il calcio è scienza inesatta e vince chi la butta dentro, nel caso lo Spezia. Paga l’inesperienza e la poca concretezza dei suoi giocatori.
SPEZIA
Chichizola 6,5: nel primo tempo salva lo Spezia due volte, sorpreso da fuori da Pasquato.
Martic 5,5: teme le accelerazioni di Fedato, non passa mai la metà campo.
Terzi 6: ha vita facile nel controllare Comi.
Postigo 6: valido scudiero del compagno al fianco, centralmente lo Spezia non rischia mai.
Migliore 6,5: controlla bene sia Aramu che Vajushi, in più piazza l’assist del vantaggio.
Brezovec 6,5: gestione sapiente del pallone, entra in tutte le azioni rilevanti.
Juande 6: muro davanti alla difesa, lento ma importante nell’economia della squadra.
Acampora 6: molto dinamico in mediana, rincorre tutto quel che si muove (59’ Canadjia 6: dentro a far battaglia in mezzo al campo).
Catellani 6,5: palla al piede dà sempre l’impressione di poter creare qualcosa (79’ Ciurria sv).
Nenè 5: l’ex Cagliari combina poco, giusto il cambio (63’ Calaiò 6,5: solito veleno nell’area di rigore, segna sull’unica palla buona).
Situm 7: un gol a un assist, è stato una delle chiavi della vittoria.
All. Bjelica 6,5: ha una squadra di spessore, si è visto nei momenti chiave della partita. Fortunato nel primo tempo, nella ripresa sistema le cose e contiene meglio il Livorno. Nel complesso, porta a casa due punti in più di quanti ne avrebbe realmente meritati.
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