Livorno-Crotone 0-0. Pari oro (in 10)

Dopo l'amara sconfitta di Avellino, il Livorno riesce a fermare il Crotone grazie ad una prova coriacea. Amaranto in dieci per quasi tutta la partita per il rosso a Luci (Foto Trifiletti)

di Riccardo Campopiano e Simone Panizzi

Alzi la mano chi, al minuto venti del primo tempo, non ha pensato “vai, l’abbiamo avuta ora che si gioca in dieci”. Il Livorno in inferiorità numerica per praticamente tutta la partita e contro la seconda della classe. Sembrava un film horror, invece gli amaranto hanno tirato fuori una prestazione tutta cuore e grinta (finalmente aggiungiamo) e alla fine sono riusciti a portare a casa un punto prezioso visto che dietro hanno pareggiato tutte. Questa prestazione deve essere il punto di partenza a partite dalla delicata trasferta di sabato visto che Ceccherini e compagni faranno visita al Modena in quello che sarò uno scontro salvezza da non fallire.

Non era facile uscire indenni da questa sfida, ma il Livorno ha tirato fuori quella grinta che Panucci tanto andava cercando. Viene lecito chiedersi, dov’era tutta questa cattiveria in altre partite (Spezia, tanto per citarne una). La partita di oggi ha dimostrato come questa squadra abbia tutti gli attributi per centrare la salvezza. Basta crederci un minimo come accaduto oggi. Alla fine anche lo stadio ha apprezzato la prestazione degli amaranto che sono usciti stremati ma tra gli applausi. Adesso, per favore, non fermatevi.

Luci choc – Panucci ha sorpreso tutto e tutti lasciando in panchina Vantaggiato e lanciano dal primo minuti il tridente inedito Jelenic-Baez-Vajushi. La scelta è ponderata visto che il toro di Brindisi necessitava da tempo di riposo. Adesso che ha ricaricato le pile sarà ancora più cattivo di prima. Fin dai primi minuti si è visto un Livorno grintoso e che pressava alto. Il Crotone, fedele al suo 3-4-3, ha giocato quasi sempre di contropiede e una mano gliel’ha data Luci. Il capitano infatti al 20’ ha commesso un entrataccia su Martella. L’arbitro non ha avuto dubbi e ha estratto subito il rosso. Grandi le proteste da parte della panchina (Panucci è stato allontanato), ma la decisione è parsa giusta. In inferiorità numerica, il Livorno si è schierato con il 4-3-1-1 con Baez, tra i migliori, unica punta. Gli amaranto, nononstante l’uomo in meno, hanno coperto bene tutti gli spazi e per il Crotone è stato difficile trovare la porta di Pinsoglio.

Giusto pari – Giocoforza, il leitmotiv della ripresa, non poteva essere il seguente: Crotone all’arrembaggio con il Livorno coperto dietro con la speranza di sfruttare qualche ripartenza. Tuttavia gli uomini di Juric hanno impensierito soltanto una volta Pinsoglio con Stoian, poi la diga eretta dagli amaranto ha retto e addirittura Cazzola ha “rischiato” di trovare il jolly da tre punti se non avesse ciccato il pallone in area di rigore. Sarebbe stata l’apoteosi. La partita poi è scorsa via senza particolari sussulti visto che al Crotone un punto andava più che bene vista la contemporanea sconfitta del Pescara.

Il tabellino
Livorno
: Pinsoglio, Antonini, Ceccherini, Vergara, Gasbarro, Luci, Schiavone, Biagianti (64′ Moscati), Jelenic, Vajushi (53′ Cazzola), Baez (85′ Comi). A disp: Ricci, Lambrughi, Emerson, Palazzi, Bunino, Vantaggiato. All. Panucci
Crotone: Cordaz; Ferrari, Claiton, Balasa (72′ Zampano); Ricci, Salzano, Barberis (87′ Paro), Martella, Stoian (76′ Torromino), Di Roberto, Budimir. A disp: Festa, Cremonesi, Capezzi, Sabbione, De Giorgio, Garcia. All.: Juric
Arbitro: Saia di Palermo
Note: angoli 4-1 per il Crotone, ammoniti Ricci, Ferrari, Gsabarro, Pinsoglio, espulso Luci al 20′ per gioco scorretto, allontanato Panucci per proteste, recupero 1′

Pinsoglio 6,5: due parate importanti, soprattutto quella su Stoian. 

Antonini 5,5: soffre da matti l’intraprendenza di Martella.

Ceccherini 7: annulla lo spauracchio Budimir, dietro domina su ogni palla vagante.

Vergara  6,5: mezzo gradino sotto Ceccherini per qualche imprecisione, comunque positivo.

Gasbarro 6: bel primo tempo, perde certezze nella ripresa dopo che lo infilano qualche volta di troppo.

Luci 4,5: dispiace colpevolizzare il capitano, ma l’entrata è scomposta. Sicuramente non cattiva, ma troppo plateale per non sfuggire all’incerto Saia.

Schiavone 6,5: si sdoppia nell’impostare un minimo di gioco e raddoppiare sugli attaccanti avversari.

Biagianti 6,5: la partita si mette sul fisico e la tempra, il suo pane quotidiano. Difatti esce tra gli applausi (64’ Moscati 6: dà una mano alla squadra nel mantenere la pressione).

Vajushi 5: accentrato perde punti di riferimento e finisce per scadere in giocate prevedibili per i difensori (53’ Cazzola 6: porta fisicità in mezzo al campo).

Jelenic 6,5: generosissimo come al solito, corre quanto due o tre compagni messi insieme.

Baez 6,5: in pratica fa reparto da solo, vista la serata no di Vajushi. Prende falli e tiene palla, pecca solo nelle conclusioni in porta (85’ Comi sv).

All. Panucci 6,5: per come si era messa la partita questo è un punto guadagnato. Livorno con la bava alla bocca, pronto a ringhiare per 90 minuti più recupero. Unico appunto, poteva risparmiarsi l’espulsione per proteste.

CROTONE

Cordaz 6: la serata passa tranquilla senza sporcare i guanti.

Balasa 5,5: all’andata segnò, stasera è impacciato nell’attaccare gli spazi (72’ Zampano).

Dos Santos 6: guida a memoria la difesa in una gara poco complicata.

Ferrari 6: controlla come può Baez, spesso falloso.

Di Roberto 5,5: da esterno di centrocampo copre soprattutto le spalle a Ricci.

Barberis 5,5: soffre l’aggressività di Biagianti e compagni (87’ Paro sv).

Salzano 6: partita volenterosa, ma non scrive pagine indelebili.

Martella 6,5: bel motorino a sinistra, mette dentro molti cross pericolosi.

Ricci 6: sale di tono nella ripresa dopo 45 minuti sonnacchiosi.

Budimir 5: statico e poco dentro la partita, viene spesso anticipato.

Stoian 5,5: ha la miglior palla gol della partita, spreca anche per merito di Pinsoglio (76’ Torromino 5,5: dentro nel finale, la vede poco).

All. Juric 6: conferma le buone referenze sul calcio veloce e ampio del Crotone. Però non sfrutta a dovere i 70 minuti di superiorità numerica.

 

 

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