Livorno-Como 1-1. Borghese evita il ko. Spinelli shock: “Lascio”

Uno Spinelli infuriato ha dichiarato a fine partita: "Sono arrabbiato e stufo di questo mondo. Questa è l'ultima mia partita della stagione. Io e mio figlio ce ne andiamo"

Il Livorno rimanda ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. Fanno discutere le decisioni arbitrali tanto che uno Spinelli infuriato ha dichiarato a fine partita: “Sono arrabbiato e stufo di questo mondo. Questa è stata l’ultima mia partita della stagione da presidente. Io e mio figlio ce ne andiamo e sarà nominato un commissario”. Siamo abituati ai dietrofront del numero uno amaranto anche se davanti ai giornalisti è apparso molto determinato. “Al momento non torno indietro. Non c’è l’ho con i tifosi o i giocatori, ma non posso più tollerare tutto questo. Anche a Pescara avevamo subito le decisioni arbitrali. E’ scandaloso. Non ce la faccio più. Io ho dato tutto e oggi ho visto quanto di peggiore ci potesse essere. Il primo gol è impossibile da non vedere. Sono nauseato. Se mi vogliono fuori dal calcio avranno ciò che cercano”.

La disperazione di Mutti

La partita – Se alla Lega diamo noia, ce lo dicano subito che togliamo il disturbo perché quanto visto oggi (e non solo) ha dell’incredibile. Parleremo più avanti di come il Livorno avrebbe dovuto approcciare a questa partita e di come ha giocato, ma prima è lecito dire due parole sull’arbitraggio del signor Ros. Che ne ha combinate di tutte i colori visto che il gol del vantaggio del Como era in palese fuorigioco e sul risultato di 1-1 c’era un rigore solare per un fallo di mano di Gerardi. Se a questo aggiungiamo il primo rigore dubbio di Pescara e gli episodi di Lanciano ecco che qualche dubbio inizia a venirci. Il Livorno non può tollerare tutto questo e dovrà farsi sentire nelle sedi opportune perché non è ammissibile restare impotenti davanti a furti come questo.

Ora però c’è anche l’altro lato della medaglia. Il Livorno non è stato capace di andare oltre l’1-1 contro il Como in quella che doveva essere la partita della svolta. Passino i due pali presi da Jelenic e Vantaggiato, ma l’atteggiamento avuto dalla squadra non è stato quello che ci si aspettava. Non a caso il Como nei primi 40 minuti è andato più volte vicino al vantaggio e solo il palo e l’imprecisione degli attaccanti hanno impedito a Pinsoglio di raccogliere un pallone dal fondo della rete. Meno male perché l’impressione è che il Livorno avesse una paura tremenda di questa partita e per tutto il primo tempo, eccezion fatta per un palo di Jelenic in mischia, non ha mai dato l’impressione di poter dire la sua.

L’esultanza di Borghese

E’ servito il gol in fuorigioco del Como per risvegliare quella voglia di vincere che non si era vista. Prima Vantaggiato ha colpito un palo clamoroso, poi Borghese ha siglato la rete del pareggio con un perentorio colpo di testa. Il difensore è stato il migliore in campo e ci sembra, stranamente, un acquisto azzeccato da parte della società. La speranza è che non si perda per strada e che riesca ad integrarsi al meglio con i compagni. Rimane però il rammarico di non aver centrato i tre punti visto che nel finale il Como è rimasto in dieci per il rosso a Giosa. L’arrembaggio finale non è servito e adesso occorrerà andare a fare punti a Brescia per evitare di sprofondare.

Il tabellino
Livorno: Pinsoglio, Regoli (63′ Baez), Vergara, Borghese, Gasbarro, Moscati, Palazzi (72′ Biagianti), Luci, Jelenic (65′ Aramu), Comi, Vantaggiato. A disp: Ricci, Macera, Benassai, Schiavone, Rafati, Bunino. All. Mutti

La grinta di Comi

Como: Scuffet, Cassetti (22′ Madonna), Casasola, Giosa, Marconi, Barella, Fietta, Bessa, Ghezzal, Ganz (78′ Brillante), Pettinari (67′ Gerardi). A disp: Crispino, Kukoc, Cristiani, Scapuzzi, Cortesi, Bentivenga. All. Festa
Arbitro: Ros di Pordenone
Rete: 62′ Pettinari, 73′ Borghese
Note: angoli 9-2 per il Livorno, ammoniti Gasbarro, Barella, Bessa, Luci, Ghezzal, espulso Giosa al 75′ per doppia ammonizione, recupero 2′ + 4′, spettatori 5.554

Pinsoglio 6: tradito dal fuoco amico o presunto tale: prima Regoli con l’autopalo, poi il guardalinee che si addormenta.

Regoli 5,5: avrebbe anche spazi, ma spesso è scolastico e prevedibile. Rischia l’autogol (63′ Baez 6,5: entra bene in partita, calcia l’angolo del pari e solo Scuffet gli nega la gioia del gol al debutto).

Lo striscione contro Spinelli

Borghese 7: sembra che giochi nel Livorno da una vita. Dirige la difesa, si fa sentire sugli attaccanti e segna di testa nella prima partita al Picchi.

Vergara 6: con un giocatore esperto al fianco il colombiano sembra rendere meglio. Nessuna grave amnesia.

Gasbarro 5,5: involuto, probabilmente frenato dall’infortunio patito in settimana e dal giallo preso in avvio. Però sbaglia veramente tanto.

La disperazione ai giocatori a fine partita

Moscati 6: partita in cui rimane in mezzo al guado: non brilla, ma neanche demerita. Poteva dare di più? Forse.

Palazzi 5,5: compitino e niente più, deve ancora dimostrare di poter essere un titolare in Serie B (72′ Biagianti sv).

Luci 5,5: il capitano corre e sbuffa come al solito con generosità, ma la manovra è sempre troppo lenta e prevedibile.

Jelenic 6: parte trequartista, ma finisce che lo trovi sempre in fascia per naturale predisposizione. Un paio di buone accelerazioni e un palo a fine primo tempo (65′ Aramu 6: rispetto ad altre volte, è sveglio e prova a lasciare il segno).

Regoli in azione

Vantaggiato 6,5: un legno anche per lui, e l’inedita versione di colpitore di testa. Almeno tre zuccate pericolose, su una è super Scuffet.

Comi 6: col turbante in testa e il volto rigato dal sangue sembra uscito da qualche partita di mezzo secolo fa. Dà tutto come sempre, non basta per scuotere la rete.

All. Mutti 5,5: ennesimo esame fallito da quando è sulla panchina amaranto. La squadra avrebbe meritato di vincere, ma neanche stavolta i tre punti sono arrivati e contro l’ultima in classifica. Quanto durerà ancora?

COMO

Scuffet 6,5: due ottimi interventi su Vantaggiato e Baez.

Cassetti 6: subito una bel coast to coast, poi paga dazio all’età e esce infortunato (23′ Madonna 6,5: molto intraprendente, da una sua iniziativa nasce il vantaggio lariano)

Casasola 5: si perde Borghese sul pari del Livorno, concede in generale molto sui palloni alti.

Giosa 5: macchia una buona partita con il rosso che costringe il Como in dieci nei venti minuti finali.

Marconi 6: onesto mestierante di difesa, tiene a bada l’esterno di casa.

Barella 6,5: il più giovane in campo, ma gioca con personalità e senza timore. Il migliore dei suoi.

Fietta 6: classico mediano di esperienza, un po’ copre e un po’ imposta.

Mister Festa

Bessa 6,5: altro elemento interessante, ottimo piede e buona visione di gioco.

Ghezzal 5,5: incide poco nel match, sia da trequartista che quando viene spostato sull’esterno.

Ganz 5,5: molto movimento ma poche occasioni in area di rigore (79′ Brillante sv).

Pettinari 6: arriva alla sufficienza solo per il gol, peraltro in fuorigioco (67′ Gerardi 5,5: si trova a far la guerra da solo a tutta la difesa di casa).

All. Festa 6: il punto a lui va più che bene, allunga la striscia positiva del Como e continua a cullare il sogno salvezza.

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