Lanciano-Livorno 1-0, k.o. per un rigore inesistente. Emerson: “L’arbitro ci ha preso per il…”

Potremmo stare qui le ore a discutere sul fatto che il Lanciano abbia vinto su un rigore che definire generoso e inesistente sarebbe un eufemismo (Clicca qui per leggere le dichiarazioni di Emerson). Fermo restando che senza l’abbaglio di La Penna la partita sarebbe finita (forse) in parità, c’è da sottolineare come il Livorno abbia fatto veramente, ma veramente, poco per ottenere i tre punti (La cronaca minuto per minuto). La sensazione è che questo sia, per gli amaranto, il campionato dei rimpianti. Di fronte a squadre sulla carte nettamente inferiori, Luci e compagni stanno regalando (e perdendo) punti a più non posso. Basti pensare all’1-1 di Cittadella o al match contro il Latina. Se in testa alla classifica ci sono Frosinone e Carpi qualcosa su come sia “difficile” questa B vorrà dirlo (La classifica della serie B). Dispiace non vedere il Livorno nelle prime posizioni perché con il potenziale che questa squadra ha, dovrebbe stare sempre, e sottolineiamo il sempre, al massimo nelle prime tre posizioni. D’accordo che a inizio anno si parlava di salvezza, ma davvero crediamo a questa favola della buonanotte?

Che dire sulla partita? In campo è stata schierata forse una delle migliori formazioni possibili. Galabinov titolare a furor di popolo (come poterlo tenere fuori dopo la partita con il Bologna?), accanto a Vantaggiato e Siligardi, Luci regista davanti alla difesa con accanto Moscati e Djokovic (l’assenza di Biagianti ha pesato). Solita difesa a quattro. Peccato che parte degli interpreti sopracitati non hanno risposto presenti. Il bulgaro, servito anche poco, è parso scialbo come in altre occasioni e non si è reso mai pericoloso. La sua partita è racchiusa nelle innumerevoli sponde di tacco fallite. Luci, per quanto impegno ci metta, è ancora troppo indietro nella condizione e alla lunga non ha saputo fare da filtro davanti la difesa. Che ha subito maledettamente il tridente del Lanciano Gatto-Monachello-Piccolo. Gautieri non ha letto bene la partita perché era evidente che Galabinov e Vantaggiato dovevano giocare più vicini così come che Ceccherini non reggeva il passo di Gatto. Peccato perché bastava poco per uscire indenni dall’Abruzzo.

Vince la noia – La domanda viene spontanea: come fa il Livorno a passare da partite sprizzanti come quelle con Trapani, Terni o Bologna (secondo tempo) a quelle come questa? Difficile spiegarlo visto che gli interpreti sono praticamente sempre gli stessi. Gli avversari, piano piano, hanno cominciato a capire come il gioco degli amaranto e bloccano sul nascere le azioni. Qualche occasione per passare in vantaggio, il Livorno l’ha avuta, ma sono state più giocate dei singoli che vere e proprio azioni corali. Il pareggio, inutile negarlo, sarebbe stato il risultato più giusto, in una partita che ha regalato più sbadigli che azioni degne di nota.

Il modulo – Fermo restando che il 4-3-3 per ora resta lo schema più congeniale per gli uomini in rosa, alcuni interpreti non stanno rendendo come dovrebbero. Prendete Galabinov: straripante con il Bologna, inesistente oggi. Il bulgaro dà il meglio di sé quando ha un attaccante che gli gioca accanto. Nel tridente con gli esterni larghi si perde e non riesce mai a rendersi pericoloso. Gautieri doveva far giocare Vantaggiato più vicino, magari con Siligardi dietro le punte. Per quanto riguarda Ceccherini, era chiaro che non reggeva il passo di Gatto e Mammarella. Ma Maicon è così “inadeguato” tanto da non finire neanche in panchina?

L’episodio – Che La Penna fosse avvezzo nel concedere i rigori dovevamo intuirlo dai due assegnati al Grosseto nella vittoria di due anni fa (i maremmani li sbagliarono entrambi). Oggi il direttore di gara ne ha assegnato uno inesistente. Ma oltre al danno ecco la beffa (doppia): Ceccherini espulso salterà la partita con la Pro Vercelli dove sarebbe tornato a giocare da centrale vista la squalifica di Bernardini. Piccolo, a dieci minuti dalla fine, ha ringraziato e siglato il penalty dei tre punti. A quel punto c’era poco spazio per reagire. Gautieri ha mandato dentro Surraco, ma il fortino del Lanciano ha retto e così è arrivata un’altra delusione lontano dal Picchi.

Il tabellino

Lanciano: Nicolas, Aquilanti, Troest, Ferrario, Mammarella, Vastola, Paghera (62′ Bacinovic), Di Cecco (66′ Grossi), Monachello, Piccolo, Gatto (80′ Turchi). A disp: Ardità, Armenta, Turchi, Conti, Nizzetto, Grossi, Agazzi, Pinato. All. D’Aversa

Livorno: Mazzoni, Ceccherini, Emerson, Bernardini, Lambrughi, Moscati, Luci (82′ Surraco), Djokovic, Siligardi (72′ Gemiti), Galabinov (62′ Cutolo), Vantaggiato. A disp: Coser, Gonnelli, Gemiti, Belingheri, Mosquera, Jelenic, Surraco, Cutolo, Jefferson. All. Gautieri

Arbitro: La Penna di Roma

Rete: 79′ Piccolo (r)

Note: angoli 5-3 per il Lanciano, ammoniti Bernardini, Surraco, espulso Ceccherini al 78′ recupero 1′ + 4′

Mazzoni 6,5: decisive le sue parate nel secondo tempo per tenere a galla gli amaranto. Si arrende solo su rigore.

Ceccherini 5: soffre maledettamente Gatto e, quando spinge, Mammarella. Si è adattato a fare il terzino, ma rende il doppio come centrale. Si prende un’espulsione che definire assurda sarebbe poco.

Emerson 6: dietro è lui che comanda, ma quanto ci mancano le sue cavalcate palla al piede. Un peccato vederlo sempre lì dietro senza la licenza di sganciarsi in avanti.

Bernardini 5,5: anche lui in più di un’occasione si smarrisce. E non è la prima volta. Salterà la prossima partita per squalifica.

Lambrughi 6,5: il terzino sinistro sta attraversando un ottimo momento di forma. Preciso e puntuale nelle chiusure, spinge in avanti con una buona continuità. Peccato che i suoi cross non vengano sfruttati.

Moscati 5,5: né carne né pesce. Non si vede quasi mai in fase offensiva mentre a centrocampo cerca sempre la giusta posizione.

Luci 5,5: seconda da titolare per il capitano che dimostra di essere ancora indietro nella condizione. Cresce un po’ nella ripresa, ma deve ancora lavorare tanto (82’ Surraco sv).

Djokovic 5: quando deve rubare pallone se la cava agilmente, ma se deve impostare il gioco allora proprio non ci siamo. Come prova il contropiede sbagliato nel secondo tempo dove tira invece di servire i compagni.

Siligardi 6: sempre preziosi i suoi assist, anche se le occasioni migliori gli capitano spesso sul destro. Può dare di più, ma ormai tutti hanno capito il suo modo di giocare (72’ Gemiti 6: ha sui piedi il pallone del possibile vantaggio).

Vantaggiato 6: gli unici pericoli se li crea praticamente da solo. Se la mira lo avesse aiutato a quest’ora si parlava di un’altra partita.

Galabinov 5: se per ogni sponda di tacco sbagliata, il Livorno avesse segnato la partita sarebbe finita 10-0. Dopo la bellissima prova contro il Bologna, oggi non ne ha indovinata una (62’ Cutolo 5,5: non fa molto di più rispetto al compagno di squadra. Se non altro ci mette la grinta che al bulgaro è mancata).

All. Gautieri 5,5: schiera una formazione a furor di popolo, ma le scelte non lo premiano. Non si capisce come il Livorno possa passare da partite buone come quella con il Bologna a incolore come questa (e non solo).

LANCIANO

Nicolas 6,5: chiude la porta al Livorno in più di un’occasione. Salva il risultato.
Aquilanti 6: spinge poco a destra perché si preoccupa di chiudere le incursioni avversarie.
Troest 6,5: annienta Galabinov prima e Vantaggiato poi. Ottima prestazione.
Ferrario 6,5: stesso discorso fatto per il compagno di reparto.
Mammarella 7: ma quanti cross sforna? E soprattutto con che precisione. Autentico trascinatore dei suoi.
Vastola 6,5: lotta a centrocampo e spesso si trasforma nel quarto attaccante.
Paghera 6: partita ordinata e disciplinata quella del centrocampista che raramente sbaglia (62’ Bavinovic 6: non fa rimpiangere il compagno).
Di Cecco 5,5: soffre in più di un’occasione le incursioni dei centrocampisti amaranto (66’ Grossi 6: si piazza in mediana e si preoccupa solo di evitare di commettere errori).
Monachello 6,5: sprizzante e pericoloso. Gli manca solo il gol, ma quanto grattacapi ha creato.
Piccolo 6: fino al rigore segnato si era visto veramente poco.
Gatto 7: fa venire il mal di testa a Ceccherini. Furbo a procurarsi il rigore che vale i tre punti.
All. D’Aversa 6,5: la sua squadra è in alto e non per caso. Offrirà un caffè a La Penna per aver vinto questa partita.

 

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