Parla Kukoc: “L’Avellino? Lo mangiamo”
di rcampopiano
A vederlo da lontano può sembrare un ammasso di muscoli tutto tatuato con il quale sarebbe meglio non avere a che fare. Quando invece provi a conoscerlo ti rendi conto che dietro quella corazza c’è un ragazzo di 25 anni che ha due sogni: divertirsi con il Livorno e far cadere quell’etichetta di “bad boy” che gli hanno affibbiato. Tonci Kukoc è l’ultimo arrivato in casa amaranto. Ottenere il transfer sembrava quasi impossibile ad un certo punto, ma alla fine tutto si è risolto per il meglio. Sincero, spontaneo e con le idee ben chiare, non ci metterà molto a diventare un beniamino dei suoi nuovi tifosi.
Kukoc, sembrava che il tuo trasferimento dovesse slittare a gennaio.
“Ho avuto una grande paura di non poter giocare. Uefa e Fifa hanno fatto un po’ di casino e ho dovuto aspettare quattro mesi prima di avere il via libera. Fortuna che tutto si è risolto”.
Il tuo nome è preceduto da un’etichetta non proprio carina.
“So che c’è qualcuno che parla male di me, ma io non ho mai avuto problemi con giocatori, tifosi o allenatori. L’unico è stato Iaconi del Brescia ma credo che lui di calcio non capisca nulla. Di Guardiola ce n’è uno solo”.
Con che intenzioni vieni a Livorno?
“Di certo non sono venuto qui a prendere il sole. Sono grato alla società perché credo che mi abbia salvato la carriera. In estate ho fatto un provino con lo Stoccarda, tutto era andato bene ed ero anche stato presentato. Poi il presidente ha detto che non mi voleva più perché aveva sentito cattive voci su di me. Idem a Bologna. Qui penso che ci siano tutte le carte per poter fare un grande campionato. Siamo il Livorno e dobbiamo stare in alto”.
Quali sono le tue caratteristiche?
“Nel Cska ho giocato largo nel 3-5-2 mentre a Brescia ho fatto anche il quarto nel 4-4-2. So che devo migliorare nel difendere però credo che con l’aiuto di mister Panucci tutto sia possibile”.
Com’è stato il tuo debutto? Ragusa nei primi minuti ti ha fatto venire un po’ il mal di testa.
“Panucci venerdì mi aveva detto che avrebbe puntato su di me dal primo minuto. Mi ha detto di stare tranquillo e di giocare come sapevo. Ho avuto fortuna che Ragusa non ha fatto gol nei primi minuti altrimenti tutti avrebbero detto che ero scarso”.
Che gruppo hai trovato?
“Il primo che mi ha accolto è stato Jelenic anche perché le nostre lingue si assomigliano. Tuttavia devo dire un grazie ai miei compagni perché mi hanno sempre trattato molto bene. E’ un gruppo unito. Io sono solo al 50% e posso giocare cento volte meglio di Cesena”.
Domenica c’è l’Avellino.
“Non dobbiamo avere paura perché loro hanno molti punti meno di noi. Il nostro obiettivo è puntare in alto e sono sicuro che domenica ce li mangeremo”.
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