Di Carlo: “Ottima vittoria, ma il cammino è ancora lungo”. Luci: “Per luglio sarò pronto”

Emerson e Castellini: "Questa vittoria ci voleva dopo la sconfitta di Marassi"

di RICCARDO CAMPOPIANO, SIMONE PANIZZI e GIACOMO NICCOLINI

Non era facile per una squadra come il Livorno “risorgere” dopo la tremenda batosta subita a Marassi. In settimana Di Carlo ha dovuto fare un super lavoro per convincere i ragazzi che questa salvezza è ancora possibile. Per ottanta minuti si è vista una squadra praticamente perfetta, dopo sono arrivate le classiche ingenuità che hanno rischiato di compromettere il successo. Il tecnico del Livorno però adesso vuole vedere solo positivo: “Ogni domenica dobbiamo andare oltre i nostri limiti. Non era facile a livello mentale recuperare dal 4-2 di Genova e questo successo è importante soprattutto per il morale. Sono felice sia per la squadra che per i tifosi ma anche per Spinelli che ieri sera mi ha chiamato per incitarmi. Il cammino è ancora lungo però il Livorno è vivo e lotterà fino all’ultima giornata. La partita era stata preparata per cercare di sbloccare subito il risultato. Nel primo tempo non ci siamo riusciti mentre nella ripresa, complice anche l’ingresso di Emeghara, è andata esattamente come speravo”.

Nel finale, con il Livorno in doppia inferiorità numerica, in molti hanno temuto che arrivasse l’ennesima beffa: “In campo non abbiamo sentito che giocavamo in 9 perché dagli spalti è arrivata una spinta incredibile. Questo deve essere lo spirito che ci deve sempre contraddistinguere. Purtroppo ad ogni minimo errore veniamo costantemente puniti però questo va accettato perché la squadra propone sempre gioco e da quando ci sono io, tranne che per la partita contro il Genoa, facciamo sempre due gol a tutti”.

Andrea Luci arriva nella mix zone senza stampelle. Claudicante ma felice per la bella vittoria appena intascata. “E’ stato un match soffertissimo- dice il capitano del Livorno – specialmente perché visto dalla tribuna. E’ quasi più dura che stare in campo. Ero al posto di Spinelli, lo so. Se questo ha portato bene? (sorride ndr) Speriamo. Cercherò di essere sempre accanto alla squadra in questa ultima parte del campionato. Non sapete quanto mi manchi il contatto diretto con i miei compagni. La riabilitazione? Sta proseguendo bene la voglia è quella di essere pronto per luglio per partire in ritiro con gli altri”.

Subito dopo arriva Emerson. “Se abbiamo sofferto? Certo che sì ma davanti ad una vittoria così anche la sofferenza passa in secondo piano – dice il giocatore amaranto – Sapevamo che oggi ci sarebbe stato da patire molto contro questo Bologna. Il timore di fallire visto il primo tempo in sordina? No quello se giochi in serie A non ce lo puoi avere. Devi scendere in campo e dare tutto fino alla fine senza paura.Adesso dobbiamo cercare di correggere qualche errore di squadra e qualche sbavatura al livello personale per cercare di essere ancora più competitivi. La classifica? La guarderà soltanto il 18 maggio sperando di vederci quart’ultimi in classifica e poter così gioire. Oggi i complimenti vanno a tutta la squadra ma se dovessi individuare un compagno che merita un complimento sicuramente lo farei a Castellini. Paolo proprio per la sua grande esperienza sta dando tutto e ha ancora tantissimo da offrire a questa causa e a questa squadra”.

A ruota arriva proprio l’uomo chiamato in causa da Emerson, Paolo Castellini. “Emerson ha detto che sono stato uno dei migliori? Non dategli retta (ride ndr) è inaffidabile. A parte tutto sono felice per come sia andata e siamo scesi in campo con la testa a questo match dopo aver archiviato la gara di Genova in settimana lavorando duro sul campo. Adesso ci aspettano due partite toste, due trasferte impegnative al massimo a Torino prima e a Bergamo dopo per non parlare dell’Inter che arriva qui al Picchi lunedì 31 marzo. Quello che mi è piaciuto di più di oggi è che c’è stato davvero uno spirito importante, abbiamo dato un segnale importante. Siamo vivi, e oggi lo abbiamo dimostrato

Meno scuro in volta di quanto il risultato finale potrebbe far pensare Davide Ballardini: “Nel primo tempo abbiamo gestito bene, creando una palla gol con Acquafresca. Dopo il tracollo a inizio ripresa abbiamo cercato di recuperare il passivo. L’impegno messo in campo e la voglia di tirarsi fuori da questa situazione mi confortano”. Un approccio alla gara che non ha convinto del tutto. “Giocavamo contro una diretta concorrente, il risultato pesava. Nel primo tempo abbiamo fatto poco in fase offensiva, voglio vedere sempre il Bologna del finale, che pressa alto e attacca con molti giocatori”. C’è nel gruppo rossoblu la paura della Serie B? “Assolutamente no”, chiude Ballardini, “c’è la consapevolezza di poter sempre ottenere il risultato, ma allo stesso tempo di vivere un momento difficile. Dobbiamo evitare certi errori, abbiamo sempre meno tempo a disposizione”.

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