Castellini: “Porterò esperienza”. Mercato, gli inglesi vogliono Paulinho. Sfuma Rubin, ma spunta Olivera
di gniccolini
TIRRENIA (PI)- Paolo Castellini, 35 anni il prossimo marzo, ha la faccia di chi ne ha viste tante e lo sguardo di uno che non ha voglia di buttarsi via ma di giocare ancora le sue fiches sul panno verde. Tuta da ginnastica, maglia amaranto indosso, e qualche ruga di esperienza in volto che non guasta. Con lui c’è il direttore sportivo Capozucca, l’uomo mercato amaranto, che lo accompagna dentro la sala conferenze del Centro Coni di Tirrenia quando manca circa mezz’ora all’inizio dell’allenamento di mister Di Carlo (a porte chiuse).
“Presentare Castellini è semplice – esordisce Capozucca- parla la sua carriera. La Sampdoria non voleva liberarlo fino a lunedì perché aveva bisogno di lui a causa di un difensore squalificato. Beh sapete cosa ha fatto Paolo Castelllini? E’ andato dal tecnico e ha chiesto la cortesia di liberarlo subito perché voleva venire qui a giocare questo importante match importante contro il Sassuolo. La motivazione è tutto per il gruppo e Paolo è molto motivato. E in momenti come questi io valuto molto di più l’uomo Castellini che il Castellini giocatore”
Si mettono a sedere entrambi davanti a microfoni e telecamere e partono le domande dei giornalisti.
Castellini, guardiamoci in faccia. Il Livorno è ultimo in classifica, tanti giocatori hanno rifiutato di venire qui. Cos’è che spinge Catellini ad accettare questa sfida che, se andasse in porto, avrebbe il profumo di un quasi-miracolo?
Innanzitutto non mi permetto mai di giudicare i colleghi che rifiutano. Io ho voglia di giocare e di dare una mano Cercherò di essere protagonista, aiutando umilmente tutto l’ambiente per provare a fare qualcosa di importante. Sono cosciente del fatto che sarà difficile, ma ci dobbiamo provare. Per quanto mi riguarda mi rendo subito a disposizione, poi l’allenatore farà le sue scelte.
Ultimi due anni hai registrato poche presenze in campo. Tutto ciò è dovuto più a questioni fisiche o a cosa?
A parte qualche acciacco normale, sono sempre stato bene. Verso la fine del primo anno di Sampdoria la società però ha puntato su altri giocatori dopo la promozione in A. Se avessi avuto la possibilità di fare altre scelte le avrei fatte. Laggiù ero ben visto e amato. Mi sentivo bene e ho dato il mio contributo. E voglio portarlo anche qui. Fisicamente mi sento bene. Devo dire che avendo già una certa età certo, si gestiscono difficilmente gli sforzi. Con la Roma, recentemente, ho giocato ed ho fatto una buona partita. Non posso però pensare di essere il giocatore che ero a 20 anni. Vorrà dire che supplirò con altre caratteristiche.
La piazza di Livorno, come saprai, è una piazza importante e il momento è particolare condito da tante contestazioni. Che idea ti sei fatto?
E’ una piazza importante, un’avventura difficile e sono consapevole situazione. Ma già dopo la prima giornata vissuta ieri ho visto un gruppo unito e un gruppo di ragazzi seri.
Tanti tifosi volevano un giovane e qualcuno ha detto che sei da “rottamare”. Cosa rispondi?
Capisco lo stato d’animo dei tifosi ma credo di poter portare esperienza e aiutare chi ha delle difficoltà nate dopo primi momenti della stagione in cui si volava sulle ali dell’entusiasmo dovuto alla promozione. Non sono abituato tanto a parlare bensì a lavorare stare zitto e andare avanti.
Conosci già qualcuno dei tuoi compagni?
Conosco Greco perché ho giocato con lui a Roma
Quanti punti servono per la salvezza?
E’ difficile dirlo. Ogni anno cambiano. Io sono anche testardo e ragiono partita dopo partita. Pensare già più in là di domenica mi sembra impossibile.
Hai avuto modo di vedere le ultime gare del Livorno?
Ne ho viste parecchie alla televisione. E per quello che ho visto posso dire di aver notato una squadra ben organizzata e soprattutto all’inizio sulle ali dell’entusiasmo ha fatto buoni risultati. Poi ha trovato un briciolo di difficoltà dovute al fatto che altre squadre recuperano e te magari vai in debito di ossigeno. Con la Sampdoria però ho visto solo una squadra in campo e lo squadrone era il Livorno. Lì punti che Livorno sono punti pesanti.
Che ricordi ho in particolare del Livorno?
Quello più vivido e bello è sicuramente legato alla finale dei playoff di Perugia nel 1998. Io ero in campo con la Cremonese e vedere quel colpo d’occhio, quello stadio tutto amaranto fu davvero impressionante per noi.
Mercato. Poche le parole di Capozucca legate al mercato amaranto. “Vogliamo vedere di mettere a segno un altro colpo da qui a domenica – ha specificato ai microfoni il ds – ma Di Carlo non ha chiesto un’altra punta”. Sfuma nelle prime ora di questa mattina l’affare Rubin. Il difensore sembra infatti aver accettato il trasferimento dall’Hellas al Chievo Verona. Intanto spunta l’ipotesi Ruben Olivera, il centrocampista ex Genoa ora in forze alla Fiorentina che piacerebbe e non poco alla dirigenza amaranto e al nuovo tecnico Di Carlo. Intanto dall’Inghilterra, dopo l’assalto del Fullham ecco che tornano a farsi sentire le sirene britanniche. Stavolta per Paulinho ecco che suona la carica il West Bromwich (società di Premier League) che avrebbe messo sul piatto quatto milioni di euro anche se Spinelli avrebbe chiesto il doppio (si parla di 7,5 milioni di euro) per la cessione della sua punta di diamante. Staremo a vedere se il presidente alla fine cederà alle lusinghe delle sterline o si terrà il bomber brasiliano.
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