L’Atletica Livorno festeggia il 65° compleanno

di Gabriele Pritoni

In una Livorno ancora da ricostruire – nello spirito prima ancora che nelle infrastrutture –  un gruppo di 34 amici decide di partecipare alla rinascita fondando una società sportiva (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le immagini all’interno della fotogallery). E’ il 2 gennaio del 1950: nella gelateria della madre di Maiani, uno dei 34, nasce l’Atletica Livorno. “Sessantacinque anni di età ricordano la pensione – esordisce Fabio Canaccini, dirigente, allenatore e conduttore della serata – ma per noi vogliono dire rinnovamento e rilancio”. Si allude alla riunione, compiuta quest’anno, con la società giovanile “Agostini” che permetterà a tutti gli atleti – dai pulcini ai senior  e fino agli amatori – di correre sotto gli stessi colori. Canaccini snocciola i successi degli ultimi anni, ribaditi poi dal presidente Marsi, ma più che ricordare le gesta degli atleti, di cui vi raccontiamo settimanalmente su queste pagine, o raccontare il nuovo assetto societario, i bianco verdi hanno voglia di stare semplicemente insieme, come in famiglia. E di famiglia, infatti, è l’aria che si respira nella sala della scuola edile a Coteto, gremita di atleti, tecnici e dirigenti di oggi e di ieri: si raccontano aneddoti, si ricorda chi non c’è più e si ringrazia chi porta avanti l’attività.
Tra i ricordi più divertenti c’è quello del “panino robusto”, appellativo che Renato Martelli – cui è intitolato il campo scuola e che faceva parte anche lui dei fondatori – da segretario della società, dava al pasto che doveva essere somministrato agli atleti onde risparmiare sulle trasferte. A sottolineare che di soldi non ne siano mai girati tanti arrivano altri racconti di trasferte avventurose, l’ultima delle quali la scorsa estate a Matera dove le ragazze si sono conquistate la promozione in serie A nonostante mille difficoltà e un pullman che faceva le bizze. In generale si racconta di uno sport individuale se ce n’è uno, ma nel quale si crea uno spirito di squadra eccezionale, che permette a Nicola Vizzoni, plurititolato martellista ancora in pista a 42 anni – presente in sala – a ridere e scherzare nelle trasferte con tutti gli altri atleti.
Molti ricordano Francesco Calderini, un altro dei 34 fondatori, scomparso nel 2008. E’ descritto come un rompiscatole – con tutto l’affetto che i livornesi riescono a mettere in questa parola – e un innamorato dell’atletica, al pari di Vittoriano Drovandi, indimenticato atleta e allenatore del salto in alto. Vittoriano è mancato da troppo poco tempo per non suscitare ancora viva commozione in chi gli è stato vicino e solo un lungo applauso riesce a interrompere il momento, emotivamente molto intenso, del suo ricordo.
Altre lacrime, stavolta di gioia, sono spese per il Direttore Sportivo della società: nell’atletica dal 1964 e allenatore di livello nazionale di marcia, l’infaticabile prof. Bruno Gabbi è sempre stato esempio di preparazione, correttezza e lealtà, oltre che insostituibile in tutte le iniziative bianco verdi. Sono queste, in sintesi, le parole con cui il presidente Marsi e il suo predecessore Michelucci tributano il giusto merito all’amico e collega che, come nel suo stile, ringrazia sommessamente da posizione defilata sebbene con gli occhi lucidi.
Immediatamente dopo l’abbraccio con i dirigenti e la standing ovation in suo onore, Gabbi – come nulla fosse – è subito in attività per gestire le premiazioni degli atleti che hanno vestito la maglia azzurra e della squadra femminile reduce da Matera. Le targhe ricordo sono consegnate, tra gli altri, dal Sindaco Nogarin, dal Presidente del comitato Fidal regionale Piscini e da quello provinciale Caprai. Proprio questi ospiti, a inizio serata, avevano portato ciascuno il proprio saluto.
Da parte della Fidal, sia provinciale che regionale, sono arrivati i complimenti e i ringraziamenti per come l’Atletica Livorno porta avanti l’attività e per la competenza dei suoi dirigenti, al punto che la Fidal – sono parole di Piscini – ha dei progetti su Livorno, una città che per partecipanti e risultati ha la possibilità di diventare un polo di livello nazionale per l’atletica. Filippo Nogarin, dopo aver ricordato divertito del suo infelice esordio nell’atletica – fu vittima di uno svenimento durante una campestre – ha sottolineato l’importanza che la madre di tutti gli sport ha a livello sociale e l’orgoglio che prova, da primo cittadino, grazie ai risultati degli atleti. Stimolato da Canaccini a proposito delle cattive condizioni del campo scuola, si è detto consapevole che la struttura necessiti di molto più che di manutenzione ma che, con i fondi disponibili, per il momento il massimo sia puntare solo su un po’ di questa. “Molte sono le emergenze cittadine, è inutile che faccia promesse che non posso mantenere – ha detto – ma vi do la mia parola che cercheremo di fare il possibile e non lasceremo inascoltata la vostra richiesta di aiuto”. Si è aperto anche un piccolo botta e risposta con lo stesso Canaccini, che nella sua risposta aveva definito il Sindaco un “avversario” visti i mancati impegni presi per l’adeguamento delle strutture del Renato Martelli; Nogarin ha voluto ribattere che lui non è un avversario, bensì il primo alleato dei bianco verdi e di tutti i cittadini, a sottolineare la necessità della partecipazione di tutti al miglioramento di Livorno. Proprio in ottica miglioramento, il Sindaco ha comunicato di aver preso contatto con l’università di Pisa per poter spostare parte della facoltà di scienze motorie a Livorno, visto che la nostra città è un unicum nazionale per strutture, praticanti e risultati.
Terminati tutti gli interventi è il momento della consegna delle targhe ricordo agli azzurri Nicola Vizzoni, Lorenzo e Samuele Dini, Joao Bussotti, Sonia Ruffini ed Eric Fantazzini. Successivamente arrivano le targhe per le ragazze vincitrici a Matera: Caterina Bianchini, Irene Buselli, Ilaria Cariello, Michelle Girardi, Sharon Guerrazzi, Viola Lonzi, Giulia Morelli, Natalia Novi e ancora Sonia Ruffini.

 

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