Livorno, grande successo per la cena di beneficenza. Luci: “Grazie a tutti”

Durante la cena sono state messe all'asta alcune maglie il cui ricavato sarà devoluto alla Fop

Nello splendido scenario del “Pancaldi meeting conference” si è svolta ieri sera 3 dicembre la cena di beneficenza organizzata dai giocatori del Livorno, in collaborazione con il reparto di Pediatria dell’ospedale di Livorno, per sostenere la ricerca sulla Fop (fibrodisplasia ossificante progressiva), malattia che purtroppo ha colpito il figlio più piccolo di Luci.
Gli amaranto si sono presentati al gran completo. Tutti uniti nel dare sostegno al loro capitano in questa battaglia difficilissima. All’evento c’era anche l’intero staff tecnico capeggiato da Nicola, il direttore sportivo Capozucca e il responsabile organizzativo Armenia.
Il comico di Zelig Giovanni Bondi ha fatto da cornice ad una serata suggestiva durante la quale sono state messe all’asta alcune maglie di calciatori il cui ricavato è stato devoluto all’associazione che sta tentando di trovare una cura per la Fop. La più ambita è stata quella di Chiellini, pagata ben 430 euro mentre il grande mattatore dell’asta è stato Capozucca che si è portato a casa ben due maglie: quella di Iturbe e quella di Ranocchia. Gemiti si è “accontentato” di quella di Toni mentre Emerson ha scelto quella del compagno Biagianti. Mister Nicola non è stato a guardare e ha vinto la numero 10 di Di Natale. Protti, presente come sempre a questo tipo di manifestazioni, ha scelto la maglia della Nazionale di Chiellini mentre Anania quella del suo ex compagno di squadra Verratti.
Ecco nel dettaglio tutte le maglie vendute e il relativo incasso per la Fop: Iturbe (90 euro), Toni (130), Biagianti (100), Bardi (250), Luci (350), Paulinho (370), Cavani (325), Verratti (300), Inler (350), Di Natale (350), Chiellini Nazionale (320), Ranocchia (260), Chiellini Juventus (430).
Un commosso Andrea Luci ha voluto rendere omaggio a tutti gli ospiti presenti: “Vorrei ringraziarvi tutti per essere qui e per quanto state facendo. Sento l’intera città vicino a me e alla mia famiglia”. Poche parole ma sincere per un padre che sta cercando in tutti i modi di dare ancora una speranza al proprio figlio.

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